quindi, a contrario, chi crede è convinto che quel dio abbia preordinato qualcosa ?
posto che si può essere non credenti, ma considerare che i vincoli della realtà siano tali che ciò che accade sia comunque destino, anche se non regolato da una necessità morale;
questo può avere un senso;
detta così, è solo poetica;
nel senso che non si capisce quale funzione abbia quel dio in cui credi;
che cosa fa o ha fatto, effettivamente Dio, secondo te ?
di quali prerogative sarebbe dotato ?
qualche secolo fa, una roba del genere ti sarebbe costata un processo inquisitorio; posto che Gesù stesso sarebbe l'incarnazione del dio stesso della Legge, la tua affermazione implicherebbe che quella svolta sia necessaria per il fallimento della Legge stessa emanata da quel dio perfettissimo; un bel guaio sostenere una tesi del genere;
guarda che non sono idee mie, ma quello che si dovrebbe studiare a scuola, quarto anno delle superiori, sia in storia, sia in filosofia;
e qui finivi direttamente al rogo, senza nemmeno il processo
intendiamoci: non sono certo io ad inibirti il tuo libero pensiero; ma la teologia è una cosa parecchio complessa e sofisticata, che deve produrre sistemi coerenti, come il motore di un aereo; tu voleresti su un aereo nel cui motore abbia aggeggiato un dilettante, togliendo pezzi a suo piacimento ? io no;
in quanto Dio ? perché se Gli attribuisci natura divina e consustanziale di Figlio, la cosa è parecchio contraddittoria; e non a caso il dibattito sulla natura di Gesù è durato parecchio, ed estinto solo a colpi di inquisizione;
tu non te ne avvedi, ma questa legittima considerazione apre falle irreparabili in tutto il resto della teologia, perché nega l'onniscienza divina, e quindi la stessa perfezione di Dio;
cioè, Dio - almeno per i teologi cristiani, tutti - non può procedere per
tentativi, come un umano limitato qualsiasi, non sapendo se riuscirà o meno, e soprattutto ammettendo che la Sua stessa Legge è stata inefficace, fallimentare; Dio non può
sbagliare;
è per questo che tutto ciò che accade deve necessariamente essere preordinato e inteso, altrimenti emergerebbe un dio pasticcione, che commette errori, riscontra esiti indesiderati, sfuggiti alla Sua pre-scienza o al suo potere;
in tutto questo, non si capisce che ci sta a fare quel dio, né di cosa sia responsabile;
normalmente, il dio testamentario rappresenta un ordine morale necessario alla base dell'esistenza, dove la natura morale implica una nozione di ciò che è bene e male, e di giustizia; vale a dire, la doverosità di determinati comportamenti, a fronte della cui trasgressione dovrebbe intervenire una sanzione;
se passi col rosso, paghi una multa e ti penalizzano in termini di punti sulla patente;
ma se ad un comportamento non corrisponde sanzione, vuol dire che non è immorale, e conformarsi non è moralmente dovuto;
il problema del credente, dei credenti come te, che postulano la libertà e la responsabilità umana, è che - correttamente, beninteso - stabilite un principio morale che attribuite a Dio, per cui questo è bene e questo male; ma poi ci ritroviamo a constatare che la realtà non premia affatto i buoni e punisce i cattivi, almeno non da quanto è dato modo di vedere, e tutto il discorso sull'Aldilà è un po' deboluccio;
non è una questione di lana caprina, per dotti e sofisti;
se si attribuisce a Dio la qualità di Giudice dei liberi comportamenti umani, le implicazioni sono enormi, ma richiedono anche un'altrettanto robusta dottrina, che però manca;
qui ti faccio semplicemente osservare che la negazione del libero arbitrio, nasce dall'esigenza di non dover ammettere che Dio è ingiusto e cattivo, ma semplicemente imperscrutabile:
ho amato Giacobbe e odiato Esaù, salvato Pietro e non Giuda, entrambi traditori; perché ? boh...
se tu fossi aggredita e rapinata alla presenza di un giudice e di un plotone di carabinieri che assistono alla scena senza intervenire, pur potendolo fare, e il giudice argomentasse che lo fa per lasciare all'aggressore la libertà di scegliere, che opinione avresti di quel giudice, di quei carabinieri e di quel sistema di giustizia ?
verosimilmente, che sono conniventi col rapinatore, oppure sono dei millantatori, la toga e le divise finte e le armi giocattolo;
questo solo per dire che un'idea religiosa non è training autogeno per il benessere dell'individuo, esclusivamente personale, ma include una legge morale che si intende dovuta, e quindi deve argomentarsi in modo "forte", convincente sul piano strutturale; se è illogica e incoerente, come un giudice inetto o ingiusto, una legge equivoca, un carabiniere vile o corrotto, ecc... l'effetto è controproducente.