Originariamente Scritto da
conogelato
Ma no, Pazza, rifletti: Può Dio essere rinchiuso in una formula? Circoscritto in un grafico? Descritto da un algoritmo? Evidentemente no! Anche l'Amore, anche l'odio, anche la Speranza non possono essere dimostrati scientificamente: Eppure esistono! Ci sono realtà molto più grandi di noi. Come può la nostra mente finita comprendere l'Infinito?
Nel Credo diciamo "Ti amo, Signore. Crediamo in te, crediamo che ti sei fatto come noi, hai patito e sofferto per noi, sei morto e risorto per ciascuno di noi!" E tutto questo in un tempo preciso. Storico. Concreto. "Sotto Ponzio Pilato"
Ponzio Pilato fu prefetto della Giudea per circa un decennio durante il regno di Tiberio, negli anni intorno al 30.
È ricordato principalmente per il ruolo che le fonti cristiane e Tacito gli attribuiscono nel processo di Gesù.
Le fonti antiche che parlano di lui sono due autori giudei del I secolo. Flavio Giuseppe, la fonte principale, ne parla nelle opere Guerra giudaica (scritta negli anni 70) e soprattutto nelle Antichità giudaiche (scritta negli anni 90); Filone di Alessandria ne parla ne L'ambasceria a Gaio, scritta circa nel 41, il che ne fa temporalmente la fonte più vicina agli eventi. Un breve accenno è inoltre presente negli Annali di Tacito; i due libri di tale opera, in cui presumibilmente si doveva parlare anche del mandato di Pilato in Giudea, sono andati perduti. Infine bisogna citare anche le lettere di Ignazio di Antiochia agli Smirnei, ai Magnesi e ai Tralli, scritte all'inizio del II secolo.
Dopo Valerio Grato, fu il quinto prefetto della Giudea, su nomina di Seiano e in carica tra gli anni 26 e 36; è famoso per il ruolo che svolse nella passione di Gesù, secondo quanto testimoniano i vangeli, in quanto fu giudice del processo di Gesù. Rifiutatosi di condannarlo, in seguito si "lavò le mani", cedendo di fatto alle richieste dei sadducei che volevano la crocifissione.
Secondo quanto riportato da Flavio Giuseppe, Pilato provò senza successo a romanizzare la Giudea, introducendo immagini dell'imperatore a Gerusalemme (cosa che suscitò una forte protesta perché la legge mosaica non lo consentiva) e provando a costruire un acquedotto con i fondi che si raccoglievano nel Tempio. Anche se Gerusalemme rimaneva la capitale, il procuratore romano aveva la sua residenza a Cesarea che, grazie alla sua ubicazione, rappresentava una buona scelta strategica
https://it.wikipedia.org/wiki/Ponzio_Pilato