non hai proprio capito:
non ho scritto che il 99,9 % considera immorale rubare e non lo farebbe, ma che il 99,9% - così, per dire chiunque sia capace di intendere, non idiota - capisce che nella società rubare è vietato, a prescindere dall'eventualità di trasgredire;
quello che conta è che tu ti renda conto del fatto che nella società la fedeltà sia generalmente riconosciuta come valore morale;Se il tuo è solo un aspetto morale, scardinato dal reale, addio ai ragionamenti.
Allora io posso dire quello che voglio magari che il matrimonio, è un bel vincolo naturale, la moglie è unica ed è l'angelo del focolare, e nella realtà gli pianto i corni da sera a mane.![]()
se parti per la tangente non vedi il punto che ho sollevato, e cioè che le religioni, tipicamente, sollevano questioni intese come morali e tendono ad imporle come oggetto di normazione;
es: per il musulmano il costume della donna è moralmente rilevante, e quindi, dove può, tenderà a chiedere o legiferare in modo da imporre quel costume; pertanto, quando uno attacca col "Profeta...", io so che mediamente - fatte alcune eccezioni - dargli retta significherà avallare quel tipo di ideologia; idem per un cattolico, per un comunista, ecc...
un esempio lampante di quello che intendo lo abbiamo visto in questi giorni, con le dichiarazioni del papa sui figli; ora
a) il papa è il capo della chiesa cattolica; ci siamo ?
b) la dottrina della Chiesa sulla sessualità è contraria alla contraccezione e perora "l'apertura alla vita", cioè fare figli, quanti ne arrivano, perché è contraria sia alla contraccezione, sia, a maggior ragione, all'aborto; ci siamo ?
c) queste posizioni la Chiesa le intende come "morali", cioè dovute per come essa intende il bene comune, e non come oggetto di mera preferenza; altrimenti non ne farebbe oggetto di predicazione; ci siamo ?
d) ora, se uno si dice "cattolico", aderente alla Chiesa cattolica, devo supporre che aderisca a questo Magistero e sostenga la moralità di fare figli, e l'immoralità di non volerli, come fatto di rilievo pubblico, quindi morale;
questo introduce evidentemente un conflitto, perché io potrei pensarla diversamente, e non gradire di essere additato come "immorale" per via di mie scelte diverse, e quel cattolico ritenere che per il bene comune la mia libertà andrebbe limitata;
pertanto, quando uno si dice "credente" e aderente in modo più o meno fedele e osservante ad un determinato magistero, cattolico, musulmano, comunista, vegano, ecc... non sta argomentando solo una sua preferenza personale, rilevante per il suo solo stile di vita, ma un qualcosa di rilievo morale che in prospettiva vorrebbe, tende a vincolare anche me; se l'ideologia vegana diventa egemone, io non posso più mangiare la fritturina di calamari, gamberi e paranza...