Portare avanti l'argomentazione che, se sento qualcosa dentro allora è segno di esistenza di quel qualcosa a cui penso e fonte di emozione e sentimento, potremo dire che è una parte della questione, più ampia, a cui hai accennato e che poi porta a voler capire cosa sia, da cosa nasca il bisogno di credere, se ha una funzione e la conseguenza che ne può derivare e che può essere anche quella di etica e morale da applicare.
Cono non vivrà in un altro mondo, ma insiste spesso a portare avanti queste sue tiritere e poi, non trovando più pezze d'appoggio, deve andare a parare sull'anelito religioso, il senso della vita ecc...
Poi lui parlando di bisogno si tira ancora di nuovo la zappa sui piedi, sta dequalificando la fede riducendola a bisogno psicologico, in contrapposizione poi con la faccenda del dono divino.