Di certo non sono a sconfessare le basi biologiche e culturali del comportamento, il ruolo di emozioni e sentimenti, la funzione adattativa e comunicativa.
Da esseri sociali quali siamo abbiamo tutto il nostro bagaglio genetico, comportamentale ed emotivo, quindi non culturalmente definito, che si affianca a quello esperienziale e culturale. Il sistema cognitivo è articolato, si sa.
Tu parli di fiducia e di opportunità, anche nell'incertezza (ovviamente non abbiamo la sfera di cristallo) nei rapporti sociali e quindi nei valori e nelle norme, e ci comportiamo in un dato modo. Aggiungerei per una sfumatura o un elmento in più, la sicurezza, che è appunto uno dei bisogni che abbiamo.
Riguardo al comportamento opportunistico, aggiungerei anche qui altro, che intessiamo relazioni dal punto affettivo, l'attaccamento, l'empatia, la capacità di immedesimarsi nei bisogni e nello stato dell'altro.

Il sistema di credenze, nell'accezione più ampia, avrà il suo scopo. Le scienze cognitive stanno mettendo in luce come funziona la mente, tentando di spiegare pure le credenze nel sovrannaturale e dintorni, non solo i meccanismi cognitivi, i bias ecc...
L'utilità probabilmente potrebbe essere quella di un sistema tampone, che ci crea sicurezza, smorza l'ansia, la paura, ci dà un'illusione di predittività degli eventi a fronte di un'incertezza che ci crea qualche problema e ci rende insicuri. Sono anche scorciatoie di economia mentale nelle decisioni e nell'interpretazione di quello che ci circonda, dei fenomeni.