Citazione Originariamente Scritto da Vega Visualizza Messaggio
C'è il sapere ok, ma poi cosa mantiene lo stesso la credulità, l'attaccamento a spiegazioni sovrannaturali, pseudoscientifiche? Quanto sarà solo finzione, quindi tentativo di tenere a galla quello che consapevolmente va a fondo o genuina convinzione? Quanto pesano l'ignoranza e la scarsa conoscenza di certi argomenti che possono aiutare a capire, se non sconfessare, ciò che viene creduto valido?
Il creazionismo sembra che sia radicato in percentuale maggiore in America per esempio, ci sono anche tanti gruppi e comunità religiose.
In generale, quanto l'istruzione ed il sistema scolastico sono efficienti per impartire, per dire, insegnamenti scientifici e sull'evoluzione? Quanto è il livello di istruzione dei ragazzi e delle persone?
no, no... non è questo il metodo scientificamente corretto di analisi sistemica di una cultura; così ti fai ingannare da un bias ideologico originario, cioè vai proprio a selezionare un aspetto tra tanti che conferma la tua ipotesi "superstizione", "ignoranza", laddove si tratta di altro;

se tu vuoi sondare la superstizione come dato culturale di un determinato cluster, quel valore, per essere di prima mano, autentico, deve essere ridondante, strutturale e coerente nella quotidianità;

proprio l'esempio che porti, quello del fondamentalismo biblico americano è una riprova culturale lampante:
questi sono evangelici; anche quando sono politicamente reazionari e tradizionalisti, si tratta della frangia più radicale nel percorso di smantellamento moderno di tutto l'apparato devozionale e superstizioso, del tutto ostili - anzi, oramai, dopo secoli, proprio estranei - ad ogni culto accessorio, santi, reliquie, voti, fioretti, culto mariano, ecc...

culturalmente sono esattamente come te e me quanto a postura quotidiana, solo che ideologicamente affermano la Bibbia come fondamento dell'esistenza, cioè "vogliono" il creazionismo, ecc... non è che ci credono, nel senso proprio del termine; è come uno che oggi si dica "comunista" mettendo tra parentesi l'autoritarismo;

il mio amico dentista svizzero no-vax che dice "mi protegge Gesù", è quanto di più distante si possa immaginare dalla vecchina pugliese in nero che si raccomanda al santo e lascia gli ex-voto davanti alla teca con la reliquia;

Bene o male, se non abiti nella giungla a tutti capita di sentire, dalla scuola e altrove, tipo programmi tv, giornali, nozioni scientifiche. Ma quanto poi sia il livello di conoscenza e comprensione nella maggioranza delle persone
non è questo che conta, ma l'aspettativa su ciò che fanno gli altri, sul sistema culturale che regola la società;

io potrei dirti che "ignoro" il semaforo, pur avendo la patente; ma è una finzione retorica, persino se lo attraverso in modo spericolato; decido di ignorare il semaforo, ma sono perfettamente consapevole che la quasi totalità degli altri lo osservano, e che se passo col rosso ci sono elevatissime probabilità che uno mi entri nella fiancata;
il mio amico dentista sa cosa sono i vaccini, ha studiato la statistica sanitaria e tutto il resto, ma esprime una scelta ideologica, che non è superstizione, e di rimando lo fa anche il bischero qualsiasi, come atto identitario, perché anche se ignora in dettaglio i meccanismi di orientamento della società, si rende perfettamente conto che non sono quelli cui lui sostiene di aderire; non è che quello crede davvero che il mondo sia regolato in quel modo, come avrebbe fatto un credente primitivo, convinto che anche gli altri ragionano come lui, e che il mondo giri attorno a quelle credenze;

Poi, quando parli di mediazione, se fai riferimento ad un processo conscio, una finzione da credente ignorante ma con un certo livello di consapevolezza oppure no.
la mediazione è già nel modello di pensiero, cultura ricevuta, anche se inconsapevole come forma; è proprio il costrutto ad essere mediato e adattato al contesto; la cosa sembra sfuggirti perché vedi solo nella prospettiva bi-dimensionale del singolo che afferma, e non conti il contesto in cui quello afferma, il modo in cui si forma e si riceve quell'opinione;

Tu dici di spostare il dibattito sul confronto fra le differenze in una stessa religione. Ok, sarà più fine, sarà argomentazione migliore
non è più fine, ma proprio questione di capire la circostanza a cui ti relazioni:

se ti compri un accessorio di moda perché ti piace, ma ha una funzione di feticcio, che so, una borsa, e una persona che non comprende quel tuo desiderio/bisogno ti obietta che quell'oggetto non ti serve, costa troppo ed è fungibile con altro, oppure che hai già una borsa, e dice: che stupida la pubblicità delle borse; tutte le donne hanno già una borsa, e comunque si fa uguale con un sacchetto di plastica !, quello ha capito i'giusto... mia nonna, medico, ragionava così...
non era affatto stupida, anzi, era intelligentissima; solo che per una nevrosi sua aveva bisogno di ridurre ad insensatezza, e così controllare, la pulsione al piacere, quindi, a partire dal suo scientismo positivista, era capace di dirti: ma perché fare tanta fatica a cucinare gli spaghetti allo scoglio in quel modo, se si tratta della stessa combinazione di carboidrati e proteine e grassi che avresti mangiando un pezzo di pane con una scatoletta di tonno ?

per mettere in scacco però poi dobbiamo tornare all'uomo comune che pensa ed argomenta in un certo modo.
sempre che tu abbia effettivamente compreso il ragionamento; io non voglio mettere in scacco il sentimento religioso; non mi interessa, perché ce l'ho anche io, anche se laico; è la stessa cosa, con la differenza che la mia magari è una raffigurazione cubista di un volto, dinamica, mentre quella del religioso è mimetica, emula la natura, magari di seconda mano, tipo pre-raffaeliti; forse la mia è un po' più raffinata sul piano dell'ideologia del linguaggio, ma non è che Burne-Jones o Alma Tadema fossero ignari delle novità del loro campo e dipingessero in quel modo per ignoranza;

Potresti spiegare meglio?
la capacità di prevedere più a lungo termine la catena degli eventi implica la percezione razionale che uno di quegli anelli-ostacoli si riveli debole e porti al fallimento, a fronte della stessa intensità della pulsione/bisogno:

se io sono un primitivo in un giardino dell'eden e mi voglio ingroppare la Bellucci che vedo lì ignuda, mi guardo attorno per vedere se c'è un potenziale rivale e valuto quanta forza mi serve per possederla, anche contro la sua volontà;

se, invece, voglio riuscire nell'impresa nella mia condizione presente, sapendo che lei verrà a girare un film nella mia città, devo calcolare una serie di ostacoli da superare, tanti, le guardie del corpo sul set, la presenza del fidanzato, magari i suoi gusti maschili, e altro... posso organizzarmi tramite conoscenze ed escamotage vari, ma ultimativamente devo avere "fede" nel successo sull'ultimo miglio, cioè che lei sia interessata e collabori - ma ti pare che una come la Bellucci, che può avere tutti gli uomini belli e giovani che vuole, si interessa a me ? - perché altrimenti desisto sin da subito;

per uno scacchista che giochi contro il computer al massimo livello, lo spazio di alea è minimo o nullo; se non sono uno dei tre o quattro massimi campioni, posso solo sperare in un errore di programmazione, ma devo comunque essere attrezzato di teoria su ogni mossa, concatenata in un orizzonte di una decina di mosse successive; già con un giocatore umano di livello medio posso sperare in un errore di valutazione, magari dovuto a eccessiva sicumera, ecc...

la fede è quella componente che interviene quando una ponderazione logica di insieme tratterrebbe dal fare qualsiasi passo in una certa direzione; quando vai ad analizzare a posteriori la maggioranza delle azioni umane - è più facile con quelle di importanza storica, documentate - vedi che malgrado un rischio teoricamente calcolato, c'è sempre una buona dose di azzardo relativo a cose in effetti poco prevedibili; quando si è sperimentata la prima atomica non è che si sapesse bene entro quale raggio il processo di reazione a catena si sarebbe esaurito, e anche l'elaborazione dello scenario peggiore si basa sulla speranza/fede che la quota di imponderabile non contenga qualcosa di catastrofico; per dire, la decisione di sbarcare il 5 giugno in Normandia fu rinviata di un giorno, ma in effetti, sulla base del calcolo meteorologico, fu una forzatura, perché non c'era alcuna garanzia di un miglioramento sostanziale rispetto al giorno previsto;

Cosa che può avvenire nel torturato a fronte del senso di protezione dei propri cari o compagni, non solo per ideali e valori, gli esiti di un evento importante e giusto che speriamo accada
appunto, speriamo;
ma se stai per morire puoi solo avere fede nel fatto che quella cosa accadrà, dal momento che non avrai modo di averne riscontro, quindi per te è sacrificio netto a fronte dell'istinto di autoconservazione da superare;

Si spera che il giusto e l'ingiusto o l'uguaglianza siano argomentati e giustificati da qualcosa di più che una parola o un sentimento.
e perché mai ?
che tu abbia diritto agli stessi miei diritti può essere solo frutto di un mio sentimento - non nei tuoi personali confronti, ma in un principio astratto che ritengo sacro - o comunque è la cosa che troveresti più auspicabile e affidabile, dal tuo punto di vista;

se tu pensassi che si tratta di quello che Kant chiama imperativo eventuale, faresti meno affidamento, contemplando l'ipotesi che in determinate circostanze potrei optare per un ordinamento fondato sui carismi, qualora mi convenisse di più;
tu stessa hai bisogno di credere che io, a mia volta, creda come inderogabile quel principio, perché ci ho investito la mia stessa identità, reputazione, ecc... in una forma di sacralità, magari laica, ma sempre assoluta;

è curioso che ti sfugga un concetto essenziale:
tu contesti - correttamente - l'ingenuità di Cono per cui l'universo sensibile - nel suo caso tramite manifestazioni "divine" - fornirebbe indicazioni di natura etica;
poi, però, te ne esci con un'affermazione del genere:
Si spera che il giusto e l'ingiusto o l'uguaglianza siano argomentati e giustificati da qualcosa di più che una parola o un sentimento

a meno di fraintendimenti miei, che eventualmente potresti spiegare, indica esattamente la ricerca di un principio informatore di giustizia desumibile dal mondo sensibile, non si capisce come;
che potrebbe mai essere quel qualcosa di più di un sentimento - investimento inderogabile in sacralità di un principio - che dovrebbe indurmi a considerarti, in quanto donna, pari a me e non sottometterti, se la cosa mi conviene ed è praticabile ?
prova a fare un esempio, e ti rendi immediatamente conto della contraddizione.