Citazione Originariamente Scritto da Vega Visualizza Messaggio
Non ho capito.
riproviamo

un postulato religioso si compone di due elementi; uno di fede, non confutabile, in un ordine intelligente che esprime una morale; l'altro di una narrazione "poetica", che nasce anticamente come traduzione per il volgo, e in cui il mondo sensibile narra come in una favoletta i motivi di quel postulato di fede e la sua necessità morale;

un postulato laico fa la stessa cosa, altrettanto arbitraria, ma siccome è intriso di modernità laica, semplicemente bypassa più o meno la parte poetica e narrativa, lascia l'edificio in cemento a vista, come il primo Le Corbusier in av. Franklyn;

la Modernità occidentale di fatto ha laicizzato l'approccio religioso di tante aree, in genere quelle protestanti; cioè le favolette sono diventate molto più rarefatte e i credenti ne fanno tranquillamente a meno, perché sono inessenziali;

da noi mediterranei questo non è successo, o è successo in modo più zoppicante;
quindi, la psicologia comune tende per riflessi condizionati a cercare nel mondo sensibile degli appigli per una morale di fede, appigli che sono strutturalmente irrilevanti, comunque la si voglia porre;

questo handicap di percezione si manifesta in vari modi tra chi si è allontanato dal Cattolicesimo; nel caso delle spiritualità indipendenti, resta la ricerca di elementi di raccordo narrativo; due secoli fa avevano le apparizioni mariane, ora ci sono le esperienze di pre-morte, le "scienze occulte" e altro ; ci sei ?

nel caso tuo, la stessa propensione culturale ti porta ad individuare nei raccordi fattuali-narrativi la sostanza di un postulato religioso che può legittimamente infastidirti per i suoi cascami sociali e politici;

la questione è che sviscerati tutti questi aspetti accessori, sia gli spiritualisti, sia tu o io, ci troviamo di fronte a semplici postulati arbitrari di contenuto etico;
già si sapeva; bastava leggere Kant, che ha scritto tre secoli fa, mica l'altro ieri; quello ha smontato pezzo per pezzo tutte le pippe metafisiche sulla "verità";

per cui, quando si va all'osso, la questione è solo: ma che cazzo stai a dì ? ma davero ? nel senso di confrontarsi sul valore in questione;
semplicemente, che Dio - esista o meno - sia corrucciato dal fatto che due sedicenni che quel dio avrebbe fatto arrapati scopino come ricci, fa ridere;

ma la contestazione delle interfaccia è inessenziale, e pure "ignorante", per quanto ingenui certi discorsi possano sembrare; ignorante nel senso che mostra l'incomprensione del mondo moderno e dei suoi motivi, una scarsa consapevolezza di come effettivamente funzionino i percorsi delle idee;

detto questo, beninteso, questo non riguarda vere incongruenze di un modulo dottrinario, che però la sensibilità morale diffusa registra nei tempi opportuni;
per spiegarmi:
che Gesù abbia detto davvero lui quelle cose è irrilevante, se non per chi sia interessato all'esegesi; ma che certi apparati dogmatici su sessualità, famiglia, ecc... sono respinti dalla sensibilità diffusa è semplicemente un fatto morale a sé stante, che non ha nulla a che vedere con le narrazioni e le "verità";
la verità è che la gente li ignora, e questo conta;

non c'è da argomentare fatti; X dice a Y che dovrebbe tornare con la moglie, oppure a Z che dovrebbe fare figli, e quelli gli fanno un pernacchione, perché non avvertono alcun turbamento morale;

chest'è, direbbero a Napoli