III parte On His Blindness

Questo é uno dei tanti sonetti che babbo mi costrinse ad imparare a memoria,
non si poteva discutere, forse cio' mi ha aiutato a superare tutti i quiz anche se
le malattie hanno interferito.


Traduzione, mia.

Quando io penso a come la mia luce sia stata consumata
prima della meta' dei miei giorni, in questo mondo buio e vasto,
e quell'unico talento che é morte nascondere alloggia in me inutile benchè
la mia anima sia ben disposta a servire con esso il mio fattore (Dio),
e a presentare il mio giusto conto per paura che Egli contraccambi il rimpro
vero, "Dio esige il lavoro giornaliero e negò la luce", io pazzamente chiedo
ma la Pazienza per prevenire quelle lamentele subito replica: Dio non ha
bisogno ne' del lavoro dell'uomo ne' dei suoi doni, chi meglio sopporta il suo
lieve giogo egli lo serve meglio, il suo stato é regale. Migliaia ai suoi ordini si
affrettano su terra e oceano senza riposo. Lo servono anche quelli che soffrono
e aspettano.

FINE