oddio... io leggo questa catechesi, esperita da un soggetto qualificato ed autorizzato:
io non so a quale teologia tu ti ispiri, ma il Creato include anche il modo fisico e le sue leggi, che difficilmente possono essere espunte dalla volontà del dio onnipotente e onnisciente;
questa è definita "imperscrutabile" proprio perché evidentemente, se le azioni umane possono - secondo me con scarsa o nulla forza logica - essere immaginate fuori dal controllo divino, non si può dire lo stesso delle leggi della materia;
poi, a me, personalmente, interessa poco; non aderirei comunque ad una concezione che colpevolizzasse Dio;
me se si fa teologia e catechesi, si dovrebbe essere convincenti anche con soggetti diversi dai bambini d 8 anni;
il dio di misericordia è un'idea bellissima; ma in effetti diventa una specie buddismo vestito con la croce; niente in contrario, per carità; anzi, è un modo genuino e sincero di sentire, perché in effetti rappresenta la sensibilità diffusa;
tuttavia - e guarda che lo dico in modo assolutamente neutrale, come osservazione che discenda da un interesse culturale, non da spirito polemico - il Vangelo e le Scritture in generale esprimono una vocazione morale alta, cioè di dire cosa sia giusto e cosa no, e di istruire il credente a questa giustizia, per farne un militante;
tu mi scrivi una cosa, su cui potrei anche essere d'accordo:
ma quando devi commentare la questione dell'indissolubilità del matrimonio, scrivi questo:
cioè, proprio l'enunciato di un precetto auto-referenziale, la legge, e non il suo motivo morale, il perché;
al che, se io ho un conflitto di coscienza, perché mia moglie mi lascia perché con me è infelice, e io invece non vorrei, chi predica il Vangelo dovrebbe darmi un'indicazione di tipo morale, e "forte", una bussola di giustizia, e anche di amore, se credi;
ma se la tua risposta è che la morale divina è che quel patto va rispettato, mi stai suggerendo che sono nel giusto se trattengo mia moglie, anche se è infelice, perché è lei che ha rotto un patto stipulato davanti a Dio, e che Dio è dalla mia parte;
non pochi interpretano a modo loro il finché morte non vi separi, uno ogni tre giorni, dicono le statistiche;
era solo un esempio, tra i tanti che si potrebbero fare;
il tutto, per dire che se chiami in causa Dio, quello del Vangelo, devi necessariamente argomentare una morale forte, dire cose importanti, a prescindere che siano gradite o scomode;
se dici che due persone dello stesso sesso non devono poter fare famiglia, o che il malato terminale deve soffrire fina all'ultimo e non deve poter disporre di sé, e ti adoperi perché il divieto riguardi anche chi non crede, come in effetti avviene, quel messaggio deve avere necessariamente una motivazione che si espone a testa alta e chiaramente, esattamente come è facile dire il perché non si deve rubare;
ma se questo non avviene, l'effetto è controproducente, perché il recipiente di quel messaggio pensa che non ci crede nemmeno chi predica, e che pure quel dio che sta dietro sia poca cosa; poi si constata che la società è apostata...