il punto non è quello di giudicare l'eventuale operato di quel dio, ma solo di prendere atto della conseguenza logica di quanto hai appena affermato:
e cioè che se Dio conosce in anticipo le azioni umane, quelle dovranno essere, necessariamente; quelle e non altre, e quindi non può esserci libertà alcuna per nessuno, visto che non è pensabile che Dio conosca le azioni future di quell'infante futuro parricida e matricida, ma non le tue e quelle di tutti;
se vuoi postulare un sistema in cui c'è un dio-giudice che premia o punisce le azioni umane a posteriori, secondo i meriti, devi rinunciare necessariamente all'onniscienza/prescienza, e anche pensare ad un sistema in cui Dio non è più il dominus della natura, visto che questa è ingiusta;
ma questo cozzerebbe con le Scritture; quindi, se vuoi anche considerare parola di Dio, che Questi amasse Giacobbe ed odiasse Esaù, senza alcun merito o demerito, e vuoi essere credibile e creduto, ti conviene sostenere che è tutto già scritto;
certo, questo ti inibisce in tante cose, come giudicare gli altri e vantarti delle tue virtù, perché sono, eventualmente, dono divino e non merito tuo;
bisogna vedere cosa ti interessa di più; ma tutto insieme non puoi; o meglio, puoi, ma risulta inefficace, non credibile; e non perché lo dica io, ma perché questa è la storia della fede, per chi a scuola non giocava a battaglia navale.