Originariamente Scritto da
crepuscolo
Per quanto riguarda la terza domanda, la risposta cerco di dartela subito.
Premetto che per me lo scopo dell'autore non è cercare il pelo sull'uovo, ma dimostrare attraverso sue ricerche che c'è fondamento tra fatti evangelici e ricerche scientifiche, essendo lui uno storico ed un papirologo, in questo caso vuol dimostrare che Luca è credibile, perché informato, e non si inventa i fatti.
Premesso questo è verosimile, che significa simile al vero, ma non vero assoluto, che l'appezzamento di terreno di Maria si trovasse sud od a sud-est piuttosto che a nord, infatti a nord si trovava Gerusalemme a 9 chilometri di distanza; ad ovest, non troppo lontano c'era Ein Kerem, il villaggio dove secondo la tradizione vivevano i genitori di Elisabetta, stretta parente di Maria. Per questo dovevano trovare un alloggio a Betlemme, invece di pernottare sul proprio terreno. Se poi questo possedimento era destinato a superficie di uso agricolo, non c'era alcuna possibilità di un comodo alloggio per una donna in cinta. E' chiaro comunque che nessuno dei due aveva una casa propria a Betlemme.
Inoltre è chiaro anche che Maria e Giuseppe non fecero questo viaggio una sola volta. Le ordinanze per il censimento di Erode, l'amico di Augusto, e quelle dell'imperatore stesso tramite i suoi governatori, si ripetevano ad intervalli regolari. Entrambi non potevano quindi sottrarsi alla responsabilità per il loro possedimento. E queste circostanze storiche del tempo ci mostrano ancora una cosa: doveva trattarsi di una proprietà economicamente fruttuosa. Se fosse stata una porzione di pochissimo valore, Maria, nonostante l'antichissima tradizione in materia di eredità , avrebbe forse potuto vendere la sua proprietà a qualche parente, invece di compiere un lungo viaggio in una stagione sfavorevole come l'inverno ebraico e nella sua condizione di avanzata gravidanza. Giuseppe, il carpentiere, aveva le sue entrate come artigiano ed era un membro stimato nella comunità religiosa ebraica; sappiamo dalle fonti ebraiche che proprio i " tektones", come viene chiamato il suo mestiere nel Nuovo Testamento, cioè muratori che costruivano edifici con legno e con pietra, venivano rispettati come uomini particolarmente pii ed esperti della Bibbia. Oltre a questi proventi, si aggiungeva l'affitto che riscuotevano dal terreno che lui e la sua fidanzata, divenuta poi sua moglie, avevano nella zona di Betlemme.
Forse dobbiamo distaccarci dall'immagine romantica, secondo cui Gesù proveniva da una famiglia di povere condizioni. Sicuramente Maria e Giuseppe non erano benestanti, secondo l'accezione attuale del termine; ma non appartenevano neppure allo strato dei poveri, privi di ogni possedimento.
Che Gesù sia venuto al mondo in una stalla è dovuto a motivi pragmatici, a cui non avevano potuto sottrarsi: a Betlemme c'era il tutto esaurito a causa delle innumerevoli persone che dovevano farsi registrare.
Il fatto poi che della presentazione di Gesù al tempio, quaranta giorni dopo la nascita, i genitori offrano una coppia di tortore o di giovani colombe è stato interpretato come un indizio della povertà degli offerenti, in riferimento alla prescrizione del Levitico su quelli che non potevano offrire una pecora, ma non bisogna andare troppo oltre. Maria e Giuseppe seguivano la tradizione ebraica della presentazione al tempio secondo la forma più semplice.
In questo caso si trattava per loro di una modestia simbolica. Che oltre a questo la colomba giochi un ruolo nella storia della salvezza , dalla colomba che porta un ramoscello di ulivo Noè nell'arca, passando per la colomba dello Spirito Santo, fino all'odierna colomba della pace , tutto questo ci può aiutare a capire il simbolismo.
Cercherò in seguito di di chiarire meglio le tue domande, devo ricercare e riflettere.
Ma per quanto riguarda il parallelismo di fatti tra Babata e Maria a me sembra molto chiaro; che anche l'uomo dovesse essere presente come tutore è una cosa che non sapevo e mi chiarisce qualche interrogativo; infine non credo che le dichiarazioni fiscali fossero tanto differenti dopo poco più di 100 anni, soprattutto di quei tempi, che erano alquanto diversi da quelli di oggi, frenetici e mutabili.