E l’apostolo Pietro disse: “Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna”

Molti dei suoi discepoli, dopo aver ascoltato, dissero: “Questo linguaggio è duro; chi può intenderlo?”.

Gesù sapeva che i suoi discepoli proprio di questo mormoravano, perciò disse loro: “Questo vi scandalizza? E se vedeste il Figlio dell’uomo salire là dov’era prima? È lo Spirito che dà la vita, la carne non giova a nulla; le parole che vi ho dette sono spirito e vita. Ma vi sono alcuni tra voi che non credono”.

E continuò: “Per questo vi ho detto che nessuno può venire a me, se non gli è concesso dal Padre mio”. Da allora molti dei suoi discepoli si tirarono indietro e non andavano più con lui".

Disse Gesù ai dodici apostoli: “Anche voi volete andarvene?”. Gli rispose Simon Pietro: “Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna; noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio” (Giovanni 6, 60-69).

Se non si conosce Gesù non si può credere nel Dio cristiano. Infatti il cristianesimo è fondato sulla relazione personale con il Cristo risorto. I 12 apostoli prima conobbero Dio, poi alcuni di loro scrissero.

Purtroppo la Chiesa, formata da individui terrestri, nei secoli ha elaborato dogmi, imposizioni, regole, facendo diventare la religione cristiana arbitraria e oppressiva, obbligando a credere in Gesù pur non avendolo conosciuto, generando bigottismo, clericalismo, religiosità popolare.

Anche nell’Antico Testamento vari personaggi hanno l’esperienza diretta con Dio o con i suoi emissari: angeli e profeti. Ma le storie raccontate non provano che siano verità.

Nel Salmo 82 c’è scritto: "Dio sta nell'assemblea divina; / egli giudica in mezzo agli dèi!".

Ciò significa che gli antichi Ebrei credevano anche in altre divinità.

Infatti "Elohim", in alcuni casi ha la funzione di nome singolare e denota il Dio unico di Israele (vedi Esodo 3, 4).

In altri casi, invece, "Elohim" funziona come plurale della parola "Elohah", e si riferisce ad una nozione politeistica di divinità multiple (vedi Esodo 20, 3).