Originariamente Scritto da
axeUgene
oddio, le cifre di Hamas andrebbero prese con le molle: dopo che il loro missile - come acclarato - ha sventrato l'ospedale, sono partiti con 500 morti, diventati immediatamente 50 dopo che la dinamica dell'incidente è stata appurata;
Hamas non è affatto "cieca"; ha operato nel senso inteso, e con gran successo; c'è il comunicato, apparso in tutti i tg, in cui il capo dichiara di aver bisogno del sangue dei martiri bambini; e io mica li biasimo, beninteso; è una strategia, così come il terrorismo; vogliono suscitare un'ondata di indignazione ovunque, e ci sono riusciti;
poi, per giudicare questa cosa, così come le reazioni di Israele, ci sarebbe da considerare un punto:
dopo la guerra del 1948, persa dagli arabi che volevano annientare i quattro gatti che avevano appena fondato Israele - questi armati dai cechi sovietizzati, non dagli USA - la strategia araba è divenuta quella del "logoramento": noi siamo tanti paesi e tanti soldati; loro sono pochi, prima o poi finiscono; intanto, rendiamo loro la vita impossibile con scaramucce, guerriglia e attentati; la guerra vera e propria, quando saremo pronti;
per non rendere remunerativa questa strategia, Israele ha adottato quella che in dottrine strategiche si chiama Massive Retaliation, ritorsione massiccia; è la strategia della Francia quando nel 64 è uscita dall'organizzazione militare Nato: puntare le proprie testate nucleari sulle città sovietiche; malgrado l'apparente crudezza, questa è chiaramente una strategia da "secondo colpo", di chi non vuole attaccare per primo, ma per deterrenza minaccia un prezzo insostenibile per l'attaccante, tale da dissuaderne l'intenzione, che diventa difficilmente remunerativa;
e questo è il motivo per cui le atomiche "tattiche", relativamente poco potenti, sono state oggetto di trattati e divieti, visto che implicano l'intenzione di utilizzarle per "vincere", come prospettiva concreta;
perciò, la strategia di Israele dal 1967 in poi è stata sempre quella di "punire" in modo sproporzionato ogni atto ostile, principalmente con l'occupazione di territori non suoi; almeno fino ai primi anni 80 nell'intento di restituire quei territori in cambio del riconoscimento da parte dei paesi arabi; finché c'è stata la Guerra Fredda, sembrava qualcosa di praticabile; ma a metà anni '70, più o meno in coincidenza con la guerra civile libanese e la "distensione", i sovietici hanno cominciato a ritirarsi dall'area, dopo aver assistito Irak, sauditi, siriani, egiziani, ecc...
venuto meno il garante militare e ideologico sovietico, è caduto anche l'Iran filo-americano e sono scoppiate le guerre infra-musulmane tra sciiti e sunniti, che già si erano viste in Libano, dove migliaia di palestinesi sono stati massacrati non da Israele, ma dai cristiano-maroniti di Gemayel (Sabra e Chatila) e in parte anche dai rivali sciiti appoggiati dalla Siria;
a quel punto, i palestinesi sono stati abbandonati dai fratelli arabo-sunniti, mentre erano nemici per gli sciiti; ma entrambi questi campi si contendevano la leadership regionale gareggiando per chi fosse più radicalmente ostile a Israele; nel frattempo, una decennale e crudelissima guerra tra Iran sciita e Irak a leadership sunnita; poi le due guerre del Golfo, ecc...
è in questa fase che la destra israeliana si è progressivamente imposta e ha colto l'opportunità per progettare l'incorporamento stabile di territori assegnati ai palestinesi nel 1967, insediando coloni, ecc... dopodiché, il governo Sharon - molto a destra, ma per un calcolo di sicurezza - dopo le due intifada ha sgomberato Gaza dai coloni ebrei, con grande shock, e l'ha consegnata all'autorità palestinese; e questa è stata sopraffatta da Hamas, per arrivare ad oggi, in uno stillicidio di attentati e missili, ritorsioni e peggioramento drastico della qualità della vita dei gazawi;
solo un appunto: rappresentare il conflitto come israelo-palestinese è fuorviante: i palestinesi sono respinti da tutti, Egitto e Giordania in primis, nonostante in Giordania siano il 60% della popolazione; ma non sono economicamente auto-sufficienti; perciò sono strumenti di chi paga, fa l'elemosina; monarchie del Golfo e, ora, Iran; quindi non sono interlocutori, come non lo sono gli studenti che prendono in affitto un appartamento; il contratto si fa coi genitori; per Israele la pace ed evitare il logoramento è solo quando i nemici più potenti lo riconoscono e dismettono il proposito di annientare il paese, non se si forma uno "stato palestinese" tipo cartellina del Risiko, così, come fosse la fine di ogni problema; la normalizzazione dei rapporti tra Israele e i sauditi andava in quella direzione, e l'attacco di Hamas è riuscito a mandar tutto all'aria; direi un gran successo, soprattutto per il regime iraniano, in crisi e tendenzialmente isolato, che ora avrà ossigeno ancora per qualche anno, gasato dalla lotta contro il nemico sionista.