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Risultati da 91 a 105 di 224

Discussione: Chi semina vento...

  1. #91
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Se il nemico viene criminalizzato e si instaura un rapporto per il quale da una parte c'è l'umano e dall'altra il disumano, la guerra diventa assoluta. Se la guerra diventa assoluta, può finire solo con la distruzione di uno dei due, dice Massimo Cacciari a #QuanteStorie #RaiTre
    amate i vostri nemici

  2. #92
    Opinionista L'avatar di follemente
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    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    oddio, le cifre di Hamas andrebbero prese con le molle: dopo che il loro missile - come acclarato - ha sventrato l'ospedale, sono partiti con 500 morti, diventati immediatamente 50 dopo che la dinamica dell'incidente è stata appurata;

    Hamas non è affatto "cieca"; ha operato nel senso inteso, e con gran successo; c'è il comunicato, apparso in tutti i tg, in cui il capo dichiara di aver bisogno del sangue dei martiri bambini; e io mica li biasimo, beninteso; è una strategia, così come il terrorismo; vogliono suscitare un'ondata di indignazione ovunque, e ci sono riusciti;

    poi, per giudicare questa cosa, così come le reazioni di Israele, ci sarebbe da considerare un punto:
    dopo la guerra del 1948, persa dagli arabi che volevano annientare i quattro gatti che avevano appena fondato Israele - questi armati dai cechi sovietizzati, non dagli USA - la strategia araba è divenuta quella del "logoramento": noi siamo tanti paesi e tanti soldati; loro sono pochi, prima o poi finiscono; intanto, rendiamo loro la vita impossibile con scaramucce, guerriglia e attentati; la guerra vera e propria, quando saremo pronti;

    per non rendere remunerativa questa strategia, Israele ha adottato quella che in dottrine strategiche si chiama Massive Retaliation, ritorsione massiccia; è la strategia della Francia quando nel 64 è uscita dall'organizzazione militare Nato: puntare le proprie testate nucleari sulle città sovietiche; malgrado l'apparente crudezza, questa è chiaramente una strategia da "secondo colpo", di chi non vuole attaccare per primo, ma per deterrenza minaccia un prezzo insostenibile per l'attaccante, tale da dissuaderne l'intenzione, che diventa difficilmente remunerativa;
    e questo è il motivo per cui le atomiche "tattiche", relativamente poco potenti, sono state oggetto di trattati e divieti, visto che implicano l'intenzione di utilizzarle per "vincere", come prospettiva concreta;

    perciò, la strategia di Israele dal 1967 in poi è stata sempre quella di "punire" in modo sproporzionato ogni atto ostile, principalmente con l'occupazione di territori non suoi; almeno fino ai primi anni 80 nell'intento di restituire quei territori in cambio del riconoscimento da parte dei paesi arabi; finché c'è stata la Guerra Fredda, sembrava qualcosa di praticabile; ma a metà anni '70, più o meno in coincidenza con la guerra civile libanese e la "distensione", i sovietici hanno cominciato a ritirarsi dall'area, dopo aver assistito Irak, sauditi, siriani, egiziani, ecc...

    venuto meno il garante militare e ideologico sovietico, è caduto anche l'Iran filo-americano e sono scoppiate le guerre infra-musulmane tra sciiti e sunniti, che già si erano viste in Libano, dove migliaia di palestinesi sono stati massacrati non da Israele, ma dai cristiano-maroniti di Gemayel (Sabra e Chatila) e in parte anche dai rivali sciiti appoggiati dalla Siria;
    a quel punto, i palestinesi sono stati abbandonati dai fratelli arabo-sunniti, mentre erano nemici per gli sciiti; ma entrambi questi campi si contendevano la leadership regionale gareggiando per chi fosse più radicalmente ostile a Israele; nel frattempo, una decennale e crudelissima guerra tra Iran sciita e Irak a leadership sunnita; poi le due guerre del Golfo, ecc...
    è in questa fase che la destra israeliana si è progressivamente imposta e ha colto l'opportunità per progettare l'incorporamento stabile di territori assegnati ai palestinesi nel 1967, insediando coloni, ecc... dopodiché, il governo Sharon - molto a destra, ma per un calcolo di sicurezza - dopo le due intifada ha sgomberato Gaza dai coloni ebrei, con grande shock, e l'ha consegnata all'autorità palestinese; e questa è stata sopraffatta da Hamas, per arrivare ad oggi, in uno stillicidio di attentati e missili, ritorsioni e peggioramento drastico della qualità della vita dei gazawi;

    solo un appunto: rappresentare il conflitto come israelo-palestinese è fuorviante: i palestinesi sono respinti da tutti, Egitto e Giordania in primis, nonostante in Giordania siano il 60% della popolazione; ma non sono economicamente auto-sufficienti; perciò sono strumenti di chi paga, fa l'elemosina; monarchie del Golfo e, ora, Iran; quindi non sono interlocutori, come non lo sono gli studenti che prendono in affitto un appartamento; il contratto si fa coi genitori; per Israele la pace ed evitare il logoramento è solo quando i nemici più potenti lo riconoscono e dismettono il proposito di annientare il paese, non se si forma uno "stato palestinese" tipo cartellina del Risiko, così, come fosse la fine di ogni problema; la normalizzazione dei rapporti tra Israele e i sauditi andava in quella direzione, e l'attacco di Hamas è riuscito a mandar tutto all'aria; direi un gran successo, soprattutto per il regime iraniano, in crisi e tendenzialmente isolato, che ora avrà ossigeno ancora per qualche anno, gasato dalla lotta contro il nemico sionista.
    Molto interessante, Axe!
    Tu ci sveli delle prospettive non molto note.

  3. #93
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    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    oddio, le cifre di Hamas andrebbero prese con le molle: dopo che il loro missile - come acclarato - ha sventrato l'ospedale, sono partiti con 500 morti, diventati immediatamente 50 dopo che la dinamica dell'incidente è stata appurata;
    axe, le ragioni in gioco portano una oganizzazione come "hamas" a combattere alla sua maniera, che è poi la maniera in cui combatte ogni esercito irregolare: la guerriglia urbana. più che 50 morti che, per carità, hanno il loro peso, i missili sovietici anni '80 non potevano produrre. in hamas sono convinti, come un tempo siriani e libanesi con hizbullah, che si possa scatenare una rivolta collettiva dei musulmani che all'interno di israele subiscono le peggiori restrizioni al loro culto, attraverso attacchi periodici ripetuti per causare un moto di popolo che non c'è e non ci può essere perché israele, se si difende bene all'esterno figurarsi all'interno.

    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    Hamas non è affatto "cieca"; ha operato nel senso inteso, e con gran successo; c'è il comunicato, apparso in tutti i tg, in cui il capo dichiara di aver bisogno del sangue dei martiri bambini; e io mica li biasimo, beninteso; è una strategia, così come il terrorismo; vogliono suscitare un'ondata di indignazione ovunque, e ci sono riusciti;
    si tratta di proclami più che di minacce da prendere sul serio. saranno anche militari ma nel rispetto delle regole di guerra che impongono di lasciare in pace i civili e quindi anche i bambini. la fallaci delirava. grande intellettuale ma sulla questione di cui stiamo parlando "delirava".

    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    poi, per giudicare questa cosa, così come le reazioni di Israele, ci sarebbe da considerare un punto:
    dopo la guerra del 1948, persa dagli arabi che volevano annientare i quattro gatti che avevano appena fondato Israele - questi armati dai cechi sovietizzati, non dagli USA - la strategia araba è divenuta quella del "logoramento": noi siamo tanti paesi e tanti soldati; loro sono pochi, prima o poi finiscono; intanto, rendiamo loro la vita impossibile con scaramucce, guerriglia e attentati; la guerra vera e propria, quando saremo pronti;
    ma chi ti aiuta senza compenso? tu stai dicendo che le armi provenivano dalla repubblica ceca anziché dai russi? allora ti dico ciò che reputo la verità: gli israeliani avevano accumulato nella loro millenaria storia una ricchezza che a quel tempo utilizzarono per far fronte alla minaccia islamica. e sai benissimo che quelle armi consegnarono la vittoria agli ebrei grazie a un potenziale bellico di prim'ordine. il tutto secondo il leit motiv della "fortezza assediata". e ti assicuro che se un motivo del genere ha interessato l'urss anche a distanza di anni dal '17, ti rendi conto che esso costituisce un centro di coagulo eccellente. in definitiva hamas è la sola a non aver ancora capito. mi sai dire in che modo le potenze europee si pongono di fronte alla questione israele/palestina?

    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    per non rendere remunerativa questa strategia, Israele ha adottato quella che in dottrine strategiche si chiama Massive Retaliation, ritorsione massiccia; è la strategia della Francia quando nel 64 è uscita dall'organizzazione militare Nato: puntare le proprie testate nucleari sulle città sovietiche; malgrado l'apparente crudezza, questa è chiaramente una strategia da "secondo colpo", di chi non vuole attaccare per primo, ma per deterrenza minaccia un prezzo insostenibile per l'attaccante, tale da dissuaderne l'intenzione, che diventa difficilmente remunerativa;
    e questo è il motivo per cui le atomiche "tattiche", relativamente poco potenti, sono state oggetto di trattati e divieti, visto che implicano l'intenzione di utilizzarle per "vincere", come prospettiva concreta;
    io ho la netta impressione che quando si riaccende il focolaio in parola e parte hamas coi suoi attacchi di guerriglia urbana è sempre perché convinta in qualche modo di portare a casa la vittoria su israele per quanto riguarda gli insediamenti di nuova "fondazione" e insieme di suscitare un marasma tra gli abitanti localizzati all'interno dello stato tipo rivoluzione "popolare" alla maniera cubana. devo rileggere "per chi suona la campana" e ve lo consiglio come testo molto esplicativo se si vogliono interpretare i presenti disordini.


    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    perciò, la strategia di Israele dal 1967 in poi è stata sempre quella di "punire" in modo sproporzionato ogni atto ostile, principalmente con l'occupazione di territori non suoi; almeno fino ai primi anni 80 nell'intento di restituire quei territori in cambio del riconoscimento da parte dei paesi arabi; finché c'è stata la Guerra Fredda, sembrava qualcosa di praticabile; ma a metà anni '70, più o meno in coincidenza con la guerra civile libanese e la "distensione", i sovietici hanno cominciato a ritirarsi dall'area, dopo aver assistito Irak, sauditi, siriani, egiziani, ecc...
    fu negli anni '80 a oslo che cominciarono i primi negoziati con russia e usa impegnate nella guerra fredda, e ovviamente anche israele sostennne le proprie posizioni utilizzando l'appoggio militare statunitense. se vuoi dire che molti ebrei provenivano dalle repubbliche sovietiche hai visto giusto. sin dal 1917 gli ebrei erano ben visti e ben trattati in urss e qualcosa mi fa pensare che non solo molti muslim ma anche molti ebrei a suo tempo abbiano lasciato i territori contesi per recarsi a vivere in urss.

    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    venuto meno il garante militare e ideologico sovietico, è caduto anche l'Iran filo-americano e sono scoppiate le guerre infra-musulmane tra sciiti e sunniti, che già si erano viste in Libano, dove migliaia di palestinesi sono stati massacrati non da Israele, ma dai cristiano-maroniti di Gemayel (Sabra e Chatila) e in parte anche dai rivali sciiti appoggiati dalla Siria;
    a me risulta che nella crisi di sabra e chatila in libano fossero presenti, sempre secondo la fallaci, molte "forze di pace" ad esempio italiane americane o francesi. dopodiché una volta ottenuta la garanzia della cessazione delle ostilità i nostri come gli altri tornarono decorosamente "a casa".


    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    a quel punto, i palestinesi sono stati abbandonati dai fratelli arabo-sunniti, mentre erano nemici per gli sciiti; ma entrambi questi campi si contendevano la leadership regionale gareggiando per chi fosse più radicalmente ostile a Israele; nel frattempo, una decennale e crudelissima guerra tra Iran sciita e Irak a leadership sunnita; poi le due guerre del Golfo, ecc...
    adesso stai parlando di "affari" e non di hamas. affari nel senso che in quel periodo le maggiori potenze non solo intraprendevano guerre statuali, cioè di stati in conflitto, ma si confrontavano anche in altri paesi magari estranei alla guerra come ad esempio l'iran oppure l'iraq che fungevano da teatro di collaudo delle armi di nuova produzione americana o sovietica. ma non è che ogni tot di tempo gli usa sotto sotto fomentano organizzazioni come hamas vendendo armi ai palestinesi?

    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    è in questa fase che la destra israeliana si è progressivamente imposta e ha colto l'opportunità per progettare l'incorporamento stabile di territori assegnati ai palestinesi nel 1967, insediando coloni, ecc... dopodiché, il governo Sharon - molto a destra, ma per un calcolo di sicurezza - dopo le due intifada ha sgomberato Gaza dai coloni ebrei, con grande shock, e l'ha consegnata all'autorità palestinese; e questa è stata sopraffatta da Hamas, per arrivare ad oggi, in uno stillicidio di attentati e missili, ritorsioni e peggioramento drastico della qualità della vita dei gazawi;
    allora sharon non è fesso. visto che è sotto controllo ebraico la parte antica del territorio e anche il resto dell'entroterra, ha deciso di agire secondo la stessa logica di guerra che anima periodicamente gli sforzi dei paesi che alle guerre sono avvezzi, cioè provocare, suscitare una reazione e scendere in campo per sterminare, guerra totale a parte.

    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    solo un appunto: rappresentare il conflitto come israelo-palestinese è fuorviante: i palestinesi sono respinti da tutti, Egitto e Giordania in primis, nonostante in Giordania siano il 60% della popolazione; ma non sono economicamente auto-sufficienti; perciò sono strumenti di chi paga, fa l'elemosina; monarchie del Golfo e, ora, Iran; quindi non sono interlocutori, come non lo sono gli studenti che prendono in affitto un appartamento; il contratto si fa coi genitori; per Israele la pace ed evitare il logoramento è solo quando i nemici più potenti lo riconoscono e dismettono il proposito di annientare il paese, non se si forma uno "stato palestinese" tipo cartellina del Risiko, così, come fosse la fine di ogni problema; la normalizzazione dei rapporti tra Israele e i sauditi andava in quella direzione, e l'attacco di Hamas è riuscito a mandar tutto all'aria; direi un gran successo, soprattutto per il regime iraniano, in crisi e tendenzialmente isolato, che ora avrà ossigeno ancora per qualche anno, gasato dalla lotta contro il nemico sionista.
    e no. se attribuisci ai palestinesi una sostanziale irrilevanza economica, tralasci il mercato nero delle armi, tipo kalashnikoff e quello della droga, ma quella pesante (oppiacei). hamas si mentiene così. poi sul logoramento israele, quando la situazione diventa insostenibile, reprime per quanto possibile e per quanto interessa la guerriglia che per ipotesi potrebbe essere utilizzata dallo stesso sharon per convincere i coloni a trasferirsi in luoghi più sicuri con tutto ciò che ne consegue a livello di affari, in primis quelli edilizi.
    Ultima modifica di sandor; 07-11-2023 alle 20:11

  4. #94
    رباني L'avatar di King Kong
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    Citazione Originariamente Scritto da sandor Visualizza Messaggio
    axe, le ragioni in gioco portano una oganizzazione come "hamas" a combattere alla sua maniera, che è poi la maniera in cui combatte ogni esercito irregolare: la guerriglia urbana. più che 50 morti che, per carità, hanno il loro peso, i missili sovietici anni '80 non potevano produrre. in hamas sono convinti, come un tempo siriani e libanesi con hizbullah, che si possa scatenare una rivolta collettiva dei musulmani che all'interno di israele subiscono le peggiori restrizioni al loro culto, attraverso attacchi periodici ripetuti per causare un moto di popolo che non c'è e non ci può essere perché israele, se si difende bene all'esterno figurarsi all'interno.
    Seguo con interesse da non esperto la discussione.
    Mi permetto solo questa nota:
    La rivolta collettiva dei musulmani non ci sarà, ma non per ragioni politiche o militari.
    La maggioranza sunnita riunita sotto l'ombrello della cosiddetta Ahl as-Sunna wa-l-Dschamāʿa ripudia il terrorismo e, nel caso di una guerra inevitabile, vieta rappresaglie sui civili, donne, bambini, anziani, luoghi di culto, religiosi, é vietato bruciare il raccolto, tagliare gli alberi, avvelenare i pozzi. La conferenza di Grosny del 2016 ha ribadito e tracciato chiare linee di appartenenza. Esclusi sono i Wahabiti (Arabia Saudita), i fratelli musulmani (Egitto), i salafiti, ISIS, IS, Hamas, Hisbollah... tutti gruppi che il Re Abdullah di Giordania in una intervista a Euronews del 2016 ha definito "Khawarij", apostati, fuorilegge. Quindi, nel caso in questione, non si tratta nemmeno di una guerra a sfondo religioso, nonostante la propaganda infima di HAMAS, ma di una guerra per procura dietro la quale si nascondo interessi di Stati come é giá stato analizzato nei post precedenti.
    Aut hic aut nullubi

  5. #95
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Follemente, bellissima iniziativa nella tua città....

    Una preghiera silenziosa, rivolti verso il mare, per chiedere la pace. A guidarla il vescovo di Trieste, monsignor Enrico Trevisi, con al suo fianco il rabbino capo, Eliahu Alexander Meloni, il presidente della Comunità islamica locale, Omar Akram.
    amate i vostri nemici

  6. #96
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    Citazione Originariamente Scritto da King Kong Visualizza Messaggio
    Mi permetto solo questa nota:
    La rivolta collettiva dei musulmani non ci sarà, ma non per ragioni politiche o militari.
    non in quanto musulmani;
    in Occidente abbiamo questa lettura semplificata, di un conflitto tra due parti, ma anche del cd "conflitto di civiltà" in cui la religione sarebbe l'emblema;

    in effetti, al netto delle nostre predilezioni sociali e morali, la questione che rende solidali certe società, pure religiosamente e politicamente rivali, e accomuna anche la Russia, è la difesa di sistemi di potere non-borghesi in società basate su rendita/assistenzialismo;

    cioè, le classi dirigenti di tutti quei paesi sono intrinsecamente fragilissime; ogni avvicendamento al potere comporta l'annientamento personale di chi governava prima e della sua cupola e corte; a parte qualche capo che ha messo al sicuro figli e capitali in Svizzera, le seconde linee gerarchiche dei regimi si trovano nella condizione di un ricercato che abbia già garantita la pena di morte e che perciò non ha alcun dividendo nella resa; uccide ad oltranza e cerca di cooptare il maggior numero possibile di complici, che è quello che sta facendo Hamas con un certo successo;

    ma è lo stesso problema di Putin: in un contesto di pace, è ovvio che la marea degli scontenti, in Russia e in Bielorussia, finirebbe per optare per percorsi "occidentali", come gli stati ex-sovietici;

    l'eventuale pace in Medio-Oriente, a prescindere da questioni ideologiche, comporterebbe uno scambio fisiologico di tecnologie tra Israele e i paesi limitrofi - cosa che già ampiamente avviene con la Giordania da decenni e che spiega quella pace; ma in questo processo si mettono in moto domande sociali e politiche, processi di emulazione di modelli sociali che richiedono una "modernità" che sconvolge tutti gli assetti;
    perché i talebani afgani vietano l'istruzione femminile ? perché poi quelle donne istruite premono per l'uguaglianza, come in Iran; e in Iran possono negarla loro perché in effetti per amministrare il petrolio non c'è bisogno di mobilitare le donne, dovendo garantire diritti; conviene di più garantire il più sfigato degli impiegati statali, ché almeno in casa è il padrone, e quindi non si ribella, finché ha un tozzo di pane; e il tradizionalismo religioso serve a puntellare il tutto, esattamente come da noi fino a qualche decennio fa.
    c'� del lardo in Garfagnana

  7. #97
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Quelli che stanno in alto di Bertolt Brecht

    Quelli che stanno in alto
    si sono riuniti in una stanza.
    Uomo della strada
    lascia ogni speranza.
    I governi
    firmano patti di non aggressione.
    Uomo qualsiasi,
    firma il tuo testamento.
    amate i vostri nemici

  8. #98
    ????? ???????????? L'avatar di Pazza_di_Acerra
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    Martedì 10 ottobre 2023, l’Ansa ha pubblicato un articolo con questo titolo: “Oltre 1.200 morti in Israele. Neonati decapitati in un kibbutz. L’esercito verso l’offensiva totale”. Seconda la notizia, le cui fonti, a quanto pare, non sono state verificate, come invece un caso brutale come questo meriterebbe, Hamas avrebbe decapitato neonati israeliani tenuti in ostaggio. Ma l’esercito israeliano afferma di non saperne nulla.
    Vediamo un passaggio del pezzo dell’Ansa: “L’orrore della guerra non conosce limiti, neanche davanti a bambini innocenti che dormono nelle loro culle, alcuni nel lettone con mamma e papà: la furia di Hamas non li ha risparmiati nel kibbutz di Kfar Aza, dove i soldati israeliani hanno raccontato di aver trovato almeno 40 piccoli uccisi tra le decine di persone trucidate a sangue freddo. Alcuni dei bimbi, anche neonati, sono stati “decapitati”, hanno raccontato scioccati alla tv israeliana, secondo il reportage di una reporter di It24″. E continua: “Nel kibbutz – le hanno riferito i responsabili dell’esercito – sono state uccise decine, forse centinaia di persone tra uomini, donne e bambini: è stata una strage”.
    La giornalista israeliana Nicole Zedek, che ha pubblicato le informazioni sui “40 bambini ebrei a cui Hamas ha tagliato la testa”, ha ammesso di aver mentito.
    In precedenza, in un rapporto al canale televisivo israeliano i24News, aveva detto di aver visto 40 bambini con la testa mozzata nell’insediamento di Kfar Aza dopo che era stato preso sotto il controllo di Hamas. La comunità internazionale ha chiesto di fornire prove, ma lei si è rifiutata di fornirle. Adesso ha ritrattato completamente le sue dichiarazioni. Zedeck rivela che l’informazione le era stata passata da alcuni soldati e quindi non ha prove dirette. I media occidentali hanno fatto il titolo su questa notizia farlocca senza neanche verificarla.
    La cosa più importante è che l’informazione sui 40 bambini decapitati si è già diffusa in tutto il mondo, e solo pochi vedranno la smentita, perché non sarà trasmessa in modo così massiccio. Sicuramente si asterranno dal darla Mentana e Parenzo.
    semel in anno licet insanire, cotidie melius

  9. #99
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Al momento di marciare di Bertolt Brecht

    Al momento di marciare molti non sanno
    che alla loro testa marcia il nemico.
    La voce che li comanda
    è la voce del loro nemico.
    E chi parla del nemico
    è lui stesso il nemico.
    amate i vostri nemici

  10. #100
    Parafrasando quel nonsochi che diceva nonsodove e nonsocome: "C'é del marcio in Danimarca", potrei dire: "C'é qualcosa di sensato qui, in questo link"

    https://keinpfusch.net/scontro-di-pisquani/

  11. #101
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Se nemmeno abbiamo l'ardire e il coraggio di sognarla....la Pace non ci sarà mai.
    amate i vostri nemici

  12. #102
    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
    Se nemmeno abbiamo l'ardire e il coraggio di sognarla....la Pace non ci sarà mai.


    curiosità di giullare...hai letto quanto scritto nel link?


    Citazione Originariamente Scritto da restodelcarlino Visualizza Messaggio

  13. #103
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    Citazione Originariamente Scritto da restodelcarlino Visualizza Messaggio
    Parafrasando quel nonsochi che diceva nonsodove e nonsocome: "C'é del marcio in Danimarca", potrei dire: "C'é qualcosa di sensato qui, in questo link"

    https://keinpfusch.net/scontro-di-pisquani/
    dilettante allo sbaraglio; invece di studiare, spara le sue, come i "guaritori" che non hanno mai dato un esame di medicina, ma sono bravi a sembrare ragionevoli; e ci cascano persino persone "studiate", perché ognuno vuol credere ciò a cui fa piacere credere;

    io ho aperto e quasi mandato a memoria "libroni del telefono" per conoscere i fatti, nell'eventualità di presentarmi al concorso per la Farnesina, testi di storia diplomatica, dottrine strategiche, diritto internazionale;
    avevo opinioni radicalmente filo-palestinesi all'epoca; a casa avevamo un poster nell'ingresso, dove figuravano un fedayn, un vietcong e un combattente del Frelimo, mozambicano; mio padre si adoperò perché l'Italia desse rifugio ad alcuni intellettuali palestinesi, profughi, e fu "indicato" dal Secolo d'Italia;

    era il periodo di Moro e del lodo d'intelligence: noi facevamo transitare le armi dell'OLP, e in cambio quelli compivano attentati solo nei paesi nostri alleati, Germania, Francia - belli che siamo, noi itagliani, eh...
    poi, però, qualcosa andò storto, perché l'OLP non era così affidabile e ci furono gli attentati a Fiumicino, 73, e poi 85, l'Achille Lauro...

    studiando la storia ho dovuto ricredermi su parecchie cose; ma quattro considerazioni in croce travestite da buon senso avranno sempre la meglio sulla fatica, e faranno sempre più propaganda;

    infatti, Wanna Marchi ha convinto decine di migliaia, e così i "guaritori", gli occhiali a raggi x per vedere le donne nude sotto il vestito, gli sviluppatori che ingrandiscono il membro; è statistica, qualcuno ci cade; molti di più se il "prodotto miracoloso" è ben confezionato;

    detto questo, quella del Medio-Oriente è una storia che mi appassiona poco; e anche relativamente semplice, per chi voglia appena documentarsi e capire la storia; anzi, intuitiva per tanti motivi:
    un'immigrazione di massa di europei - giusta o sbagliata, questo lo valuta ognuno da sé - in mezzo a società tradizionali e stati post-coloniali inventati e arbitrari, con poteri satrapisti è un trauma difficilmente sopportabile per quei poteri e per quei codici di socialità; è come il quartiere a luci rosse di Amsterdam di fronte a un seminario degli anni 50
    che penseranno le ragazze iraniane che si tagliano la ciocca quando vedono le immagini delle soldatesse israeliane in bikini a prendere il sole col fucile accanto ? e, soprattutto, cosa penseranno i loro padroni che governano ?
    cosa pensa una ragazza pachistana costretta a sposare un cugino quando vede che in UK o in Israele si possono sposare pure le persone dello stesso sesso ? e, soprattutto, cosa penserà il suo padre-padrone ?
    non è che le dà un buffetto; per negare la libertà, soprattutto alle donne, si uccide; si uccide tanto; in Iran hanno giustiziato oltre 1000 (mille) oppositori dopo il caso di Masha Amini;
    Fallaci l'aveva buttata in un modo colorito, dello "scontro di civiltà", che è una cosa un po' troppo epica;
    per me, è solo che quelli non hanno alternative alla Tradizione, e io li capisco pure;

    ma questo non toglie che - storia alla mano, studiatevela - siano loro i veri irriducibili, perché le cose di confine si sistemano sempre;

    non si sistema la nevrosi di tanti occidentali, che hanno ricevuto in regalo la libertà, ma rifiutano di capire quanto sia costata; e quindi cercano sempre i posti "dalla parte del torto", pure dai bagarini pur di non accettare responsabilità;
    se non ci sono occidentali coinvolti, protestano quattro gatti di Amnesty; in Siria 430mila morti, i cinesi tengono nei campi un milione di Uiguri musulmani, in Yemen si massacrano, Putin ha raso al suolo Grozny, Cecenia, tra 25 e 50mila vittime; tutto tace, cantavano gli Area

    ma quando c'è l'Occidente di mezzo, alti lai ! perché in Ucraina le vittime civili sono altrettanto civili che a Gaza, ma partono i "distinguo";
    qui non c'entra la politica, ma la psicanalisi; vogliamo le nostre figlie libere e al riparo di bruti, ma quelle dalla pelle più scuretta in fondo "vivono la loro cultura";

    la perla l'ha tirata fuori il guru della sinistra cretinista, Tomaso Montanari: "serve una sinistra che si schieri coi popoli e non coi governi !" bravo, bene, bis ! che buon senso, che acume, che spirito fraterno !
    ma che vuol dire ? sono popolo le ragazze iraniane e i loro amici maschi, ma pure i milioni di maschi che sostengono il regime; con chi ti schieri, amico pacifista ?
    c'� del lardo in Garfagnana

  14. #104
    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    dilettante allo sbaraglio.....omissis......;

    obbiettivo raggiunto

  15. #105
    Opinionista L'avatar di axeUgene
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    Citazione Originariamente Scritto da restodelcarlino Visualizza Messaggio

    obbiettivo raggiunto
    bene, il guru scrive:
    Quarto principio: sembrare democratici in medio oriente e' semplice. Nel senso che non serve poi tutta questa democrazia. Basta non affettare giornalisti con una sega a motore, come fanno i Sauditi. Non sembra uno sforzo immenso, onestamente.

    e qualcuno ci crede; la realtà è che, comunque, in Israele c'è un'opposizione, fanno manifestazioni contro il governo, e i governi cadono, con una frequenza pari a quella italiana d'un tempo, anche grazie all'analogo proporzionalismo elettorale; i giornalisti fanno i giornalisti e sbugiardano pure il governo; ci sono due partiti arabi, al governo prima di Netanyahu; i palestinesi cittadini accedono a tutti i quadri dello stato, inclusi quelli militari, come un capo di stato maggiore dell'esercito qualche anno fa;
    poi ci sono anche tantissimi abusi, da una 20ina d'anni a questa parte; ma il commento del guru è una boutade, divertente ma in malafede; a Teheran se manifesti contro il velo rischi la morte; in altri paesi carcere e frustate;

    altra cazzata;
    Si tratta di una guerra nella quale ognuna delle due fazioni ha ugualmente torto, e ognuna delle due fazioni cerca di nascondere i propri torti usando i torti dell'altra fazione. Probabilmente il peggiore equilibrio possibile in un gioco a somma nulla. Il guaio e' che si tratta di uno degli equilibri piu' stabili , perche' avviene massimizzando il danno anziche' il guadagno.

    apparentemente sensata ed equilibrata, ma falsa, fuorviante:
    intanto, non ha senso parlare di "ragione" o di "torto"; sono categorie di una morale che però nessuno definisce; chiarisco:
    io non mi scandalizzo per il terrorismo, né se uno sostiene che Israele non dovrebbe esistere; sono opinioni, assolute; qualunque cosa va bene;

    ma le due parti, sul piano oggettivo della dinamica politica, non sono storicamente sullo stesso piano dialettico:

    Israele approfitta sempre, ma sempre in risposta all'irriducibilità dichiarata dei suoi nemici, e relativi atti ostili; a parte l'appoggio all'intervento anglo-francese contro la chiusura egiziana di Suez, gli israeliani hanno sempre e solo reagito ad iniziative arabe ostili; è storia; tutte le occupazioni abusive sono il prodotto di guerre scatenate dagli arabi, in una guerra, peraltro, di logoramento;

    con tutto il mio biasimo per i governi israeliani degli ultimi 20 anni, che hanno effettivamente una gran parte di "torto", il vero problema di quella regione è che si tratta di società conflittuali per conto loro, e sovraeccitate se possono farlo contro un'entità occidentale;
    la guerra civile libanese, poi quella Irak-Iran, l'invasione del Kuwait, lo Yemen, la guerra civile siriana e tutti i conflitti intestini e sedizione di poteri satrapici e instabili, rivoluzioni, fazioni religiose, regimi militari contro fratellanze nusulmane, descrivono bene il potenziale bellicista di quelle società, nel senso del teorico della pace, il norvegese J. Galtung;

    Israele non ha interesse alla guerra, se non come sottoprodotto opportunista; è una potenza tecnologica che potrebbe vendere in tutta l'area prodotti pensati proprio per quell'ambiente, in agricoltura, applicazioni e organizzazione del lavoro; già avviene ampiamente con la Giordania; dopodiché, se li attaccano, quelli predano territori e rispondono da dottrina strategica anti-logoramento, con la massive retaliation; ma non farlo significherebbe il suicidio;

    ti torna ? magari mi sono spiegato male
    c'� del lardo in Garfagnana

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