E cambio "istanti" con frazioni.
E cambio "istanti" con frazioni.
un po' di possibile, sennò soffoco.
G. Deleuze
Non è che la vogliono fare più compelssa di quello che è, considerando anche questioni un pochino più biologiche come quelle cognitive, genetiche e di sviluppo?
Perché se tu riporti una teoria, partendo dall'infanzia, con le basi di relazioni di amore o affettive e mi dici che una bambina si percepisce differente, soggetto a sé dalla madre quando si vedono insieme allo specchio, più gelosie, bisogni totali di attenzione e rivalità con un padre, con peni simbolici o meno che siano, la domanda sorge spontanea sul come e quando un bambino o bambina abbia questi pensieri, consci o inconsci e visto che lo sviluppo del sé non dipende esattamente dal vedersi allo specchio con la madre.
Pienamente funzionante e programmata in tecniche multiple
mi pare che i tuoi dubbi, oltre che le difficoltà di tradurre in norme di comportamento azione-reazione testimonino della complessità;
non è il lavoro mio, perciò mi informo in base alla trust della pratica;
ora, tutto è discutibile; però ci sono costrutti che spiegano meglio di altri e che hanno decenni di vaglio e prassi, osservazioni, ecc...
su impianti e conflitti basici, tipo edipo/elettra, per esempio, avresti avuto un campione solido di confutazioni incrociate e interdisciplinari; oltre agli analisti di scuola hai gli psicologi clinici, gli psichiatri, i cognitivisti, ecc...
c'� del lardo in Garfagnana
Il dubbio scaturisce sul quanto la parte psicologica, considerando le origini (Freud, Jung...), integri effettivamente quello che oggi sappiamo della genetica, del cervello, della parte emotiva e cognitiva, di adattamenti evolutivi rispetto a ieri per dare certe spiegazioni o rivederle in altra chiave.
Se io dovessi farmi un'idea, su quanto hai riportato su madri, bambine, bambini, padri, rivalità e genitali, relazioni affettive, avrei un pò di dubbio e confusione.
Pienamente funzionante e programmata in tecniche multiple
Domande me ne faccio spesso, ed a volte arriva anche qualche risposta.....e quest'ultima purtroppo non piacerà...
...alla nostra età ancora tutto bene, anzi proprio adesso comincia quel periodo in cui apprezzo appieno la singletudine, chiudo il gas, esco di casa e posso tornarci dopo due ore come due giorni senza dover dare giustificazioni a nessuna
...ma quando arriveremo alla terza o peggio alla quarta età che ne sarà di noi?
...ebbene, la mia conclusione basata su fatti reali che ho osservato è che chi avrà una compagna (od un compagno) potrà condurre una vita dignitosa più a lungo di chi è single
...questa condizione la vedo con i mie vecchi che insieme riescono ancora a sorreggersi a vicenda, mentre se fossero da soli almeno mammà a quest'ora sarebbe di sicuro in una casa di riposo
...anche a mia santola nel male è andata bene, rimasta vedova la sorella è andata ad abitare con lei, e con l'aiuto dei figli di entrambe in qualche modo riescono ancora ad essere autosufficienti seppure alle soglie dei novanta
...il signore qua sotto invece che non ha nemmeno 80 è solo al mondo ed è destinato all'ospizio, è solo questione di tempo
...fino a poco fa viniva aiutato da assistenti sociali, ma ora che è tornato dall'ospedale dopo una brutta scopola pare che non potrà più stare da solo
scusa eh...
capisco i dubbi, ma se la biologia/neurologia non offre spiegazioni, puoi cerarle solo nella psicologia relazionale e correlate, che almeno hanno una prassi cumulative di osservazione di un secolo; queste, un certo orientamento t3lo danno, fosse anche di smantellamento di ipotesi che non reggono.
c'� del lardo in Garfagnana
Capisci che se mi tiri fuori un discorso su un bambino, il suo sé, specchi, rivalità materne e paterne e soprattutto simboli fallici, un campanellino suona e viene da pensare (sempre se non ho frainteso ed il pene si riferisse alla madre e non alla bambina). In fondo lo dici anche tu che non è tutto oro quello che luccica in questo campo.
Sbaglierò io, ma la sensazione è che per certi versi non sia più tanto adeguato il modo di spiegare certi fenomeni, sembra tutto pure un pò troppo contorto, farraginoso, slegato ancora proprio dagli elementi che citavo.
Pienamente funzionante e programmata in tecniche multiple
se ragioni in modo scientifico, metti in riga tutta la filiera: biologia, neurologia, scienze cognitive e comportamentali, prassi e osservazione clinica; se questa filiera ponesse smentite ai presupposti basilari dell'analisi, questa sarebbe confinata a 4 ciarlatani;
mentre l'acquis è che, dati i presupposti di relazione, i casi patologici vengono trattati con una certa efficacia, su base di milioni, nell'arco di un secolo; sulle nevrosi meno disfunzionali si può discutere, almeno quanto ai percorsi;
però capisci bene che, con le scuole in competizione, c'è una fortissima pressione in termini di metodo e presupposti, ma le prassi tendono a convergere e raffinare il pregresso, non a smantellarlo;
direi che ti puoi fidare abbastanza, con cautela su determinate misure di capacità, cioè quanto si può intervenire, curare, ecc...
c'� del lardo in Garfagnana
un po' di possibile, sennò soffoco.
G. Deleuze
Ad una certa età è difficile accettare i difetti dell'altro o dell'altra, si è meno tolleranti e quindi si ingigantiscono le problematiche.
Da giovani si è più propensi a fare rinunce e compromessi.
Bambol utente of the decade
Da giovane pensi di avere la forza di fare il lavoro, di portare avanti la relazione, per entrambi
Poi arriva il giorno che non te ne viene più di lavorarci a senso unico e gli daresti fuoco, insieme alle mutande
Purtroppo capita che si faccia di necessità virtù e per togliersi da una circostanza che pesa, si sceglie il male minore
Ma con il tempo tutto sale a galla
Fortunatamente sono consapevole di quello che sono, posso fare, da me
Mi può piacere il mondo di qualcun altro ma fortunatamente non mi viene da voler fare come nessuno
Gli altri mondi, sono per gli altri, non per me
-Healthy body, clear mind, peaceful spirit-
-Where there’s will there’s a way-
-Work hard have fun & be nice-
boh... mi rendo conto dell'antipatia di quello che dico, ma sticazzi:
il punto sarebbe - esattamente - che quello che si sa, per quanto importante, non esaurisce le possibilità, nonostante il restringimento di quelle nel tempo; ovviamente, serve una capacità reattiva, in termini di energie disponibili;
per "capacità" non intendo una categoria morale, ma un canale di flusso di gioia creativa; magari una fallisce l'obbiettivo di fare la soprintendente di un museo per cui ha studiato anni, e diventa la campionessa mondiale di origami o di centrini all'uncinetto ed è felice così, gira il mondo e conosce un sacco di gente;
se tu, correttamente, poni a Dark la questione degli stati dell'"io" - una cosa parecchio sofisticata - a maggior ragione ti dovrebbe sorgere il dubbio sul vincolo posto dalla narrazione di sé, che invece opera come un vero e proprio testo, esterno, oggettivabile.
c'� del lardo in Garfagnana
Il fatto è che non abbiamo la possibilità come nel film di fantascienza di poter registrare i pensieri e visualizzarli come immagini e l'emozione, se non per vie come una risonanza. Ci affidiamo quindi ad altre discipline, che per tradizione, hanno cercato spiegazioni sui perché della mente.
Però cantarle e suonarle ancora con certe impostazioni simboliche, mitologiche quasi, con rimandi freudiani, dove le spiegazioni di stampo sessuale, falliche, vaginali ecc... sono, per quel che so, state ridimensionate, mi pare un pò una roba vecchio stampo.
Consideriamo poi che per parecchio tempo, forse anche ora, queste discipline che si occupano della mente sono andate avanti un pò per la loro strada, con spiegazioni differenti, per cui quelle psichiatriche, psicologiche, comportamentiste ecc..non sempre si sono "parlate".
Visti gli aggiornamenti di oggi, dove anche l'adattamento evolutivo è preso in considerazione, tante simbologia, tante spiegazioni cavillose, sessualità, paiono avere fatto il loro tempo.
Pienamente funzionante e programmata in tecniche multiple
Mah, non so, io ho invece sempre diffidato dell'apprendimento per emulazione. Non lo trovo molto sano, a meno di non aver la certezza incontrovertibile che colui che intendi emulare sia un esempio veramente valido. E comunque neppure questo è una garanzia. Spesso si instaurano meccanismi contorti e decisamente poco funzionali. Meglio un apprendimento ragionato: mi piace quello che fai e voglio provare a farlo anch'io, ma a modo mio.
Il fatto che io collezioni pugnali non significa che sappia usarli
Quella persona non ha problemi di autostima, tranquillo. Ma la consapevolezza dei suoi limiti. Essere un esempio per qualcuno è una responsabilità seria e davvero troppo impegnativa.
“Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]
Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità [cit: Manifesto futurista] .