non so;
a parte l'eterogeneità degli "ispirati" scrittori divini, credo qualcosa di tipicamente paradossale ed ebraico: una cosa ed il suo contrario;
del resto, ci avesse voluto bambini, perché farci capaci di acquisire esperienza e uscire dall'infanzia ?
poi, ripeto: l'infanzia non ha nulla di "virtuoso", ma solo di - nella migliore delle ipotesi - inconsapevole, e solo per questo "innocente": lo dice persino la legge;
e ancora ripeto: è molto verosimile che le caste sacerdotali e religiose additino quell'"innocenza" ad esempio come sinonimo di obbedienza, soggezione e incapacità di scegliere, per ignoranza e/o impossibilità, timore dell'autorità, ecc... nulla di virtuoso;
i bambini fanno tenerezza, certo; sono programmati per questo, visto che devono essere accuditi a lungo e catturare la benevolenza; ma non sono certo un esempio di "bontà"; più spesso di quella inconsapevole crudeltà animale, tipo il felino che gioca con la preda.