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Originariamente Scritto da
doxa
Rachele ha scritto
Ciao Rachele, con Dio = eterno presente ti avvii su un impervio sentiero d’altura.
“Eterno presente” è il “Nunc stans” dei Latini, ma evoca anche il “panta rei” = tutto scorre, niente è statico, ogni cosa subisce il perpetuo divenire.
Alcuni filosofi antichi e medievali associavano il nunc stans a Dio.
Tommaso d’Aquino citò la frase “nunc stans” con riferimento al “De consolatione philosophiae” di Boezio, che distinse tra l'ora per l'uomo, che è come un tempo che scorre, e un’ora divina, che è permanente e costituisce l'eternità di Dio. Boezio chiamò questo indugiare in latino ‘’nunc permanens’’ che si contrappone al ‘’nunc stans’’ dell’eternità divina.
Poiché Dio è eterno presente a sé stesso, anche la sua conoscenza è universale, immediata e istantanea: in ogni istante egli conosce tutta la propria essenza e in essa tutte le cose passate, presenti e future.
E qui si torna al dibattito tra Axe, Vega e fratel Cono, il quale, se ho ben compreso, vuole Dio onnisciente, buono, ma ci lascia perpetuare il male tramite il libero arbitrio.
L'”eterno presente” è una concezione del tempo che suggerisce che il passato, il presente e il futuro esistano simultaneamente, come se fossero un’unica entità senza distinzioni temporali. In questo modo, ogni istante esiste in eterno, senza alcuna successione temporale. Secondo questa prospettiva, il tempo è considerato un’illusione o una costruzione della mente umana, e l’universo è visto come un’eterna realtà statica in cui tutto è presente simultaneamente. In altre parole, non c’è alcun fluire temporale, ma solo un eterno adesso: "hic et nunc".