
Originariamente Scritto da
axeUgene
quando avevo 20 anni le riviste illustravano queste mode, già di seconda mano, e con un amico avevamo scritto un brano punk-demenziale che recitava: io sono uno preppi, e poi sarò iuppi (yuppy)...
preppy era una cosa tipo Happy days, americana ma molto Boston-New England; per l'Italia era l'irruzione del colore e, in particolare, di certi colori accesi e inediti, come il salmone, il turchese, l'arancione;
nel 1980 non c'era praticamente nulla; un maglioncino a "v" o girocollo lo trovavi rosso, blu o bordeaux, che era già audace, almeno per un uomo; poi i Benetton inventarono il sistema: avevano tanti punti vendita collegati con la produzione, e in questo modo praticamente non avevano resi; ogni sera, in base ai dati di vendita, la produzione tingeva i modelli base in colore bianco-grezzo, potendo spiazzare sul prezzo la concorrenza, che invece produceva col filato già tinto; in pochi mesi il sistema ha consentito di moltiplicare le sfumature di colore e mangiarsi tutti;
"old money" credo sia una cosa più sottotraccia, nel senso che è l'adattamento di capi e accessori "ricchi", rubati ai genitori e accomodati allo stile dell'epoca in una citazione che in Italia era a metà strada tra i figli di Gianni Agnelli in vacanza e i Beatles con la giacca del doppiopetto e le scarpe Dunlop, tipo Superga, per intenderci;
io venivo scambiato per mod, perché portavo giacche - e spesso cravatta, obbligatoria per entrare nel palazzo per cui lavoravo - ma sopra il mio parka militare, che era di un reparto speciale e in tela kaki, come l'M51 reso celebre da Quadrophenia.