come evento estemporaneo, no;
però qui in realtà siamo in un vero e proprio loop culturale diffuso e ubiquitario, che è molto quella roba di Lacan che ha citato rdc, e che in effetti ha a che fare con le conerie;
cioè, a prescindere dalle parole alate, Cono più o meno consapevolmente e da orecchiante distratto di quei pareri autorevoli, solleva una questione reale, di cui magari non comprende tutto il senso:
e cioè che gli individui tendono ad ancorarsi ad ideologie, che poi sottintendono ognuna una morale, esplicita o implicita; quando si verificano processi di decostruzione di quelle ideologie, quello che succede non è la scomparsa netta di un vincolo, ma l'emergere di altri, per motivi di funzionalità psichica che si potrebbero anche discutere;
cioè, il rischio è che siccome questa dinamica, del sacro e connessi morali, nella fattispecie, viene rappresentata con una tesi e ragionamenti un po' pisseri, si perda il senso, che invece è parecchio rilevante;
poi, io aggiungo che comprendo benissimo tante resistenze ad addentrarsi in certe questioni, perché effettivamente possono afferire a circostanze che generano ansia o angoscia, e corrispondente bisogno di controllo razionale; però funziona poco; più o meno come funziona poco la rimozione delle ambivalenze nei sentimenti e di tutto ciò che si teme come imprevedibile e fonte di ansia, angoscia, ecc...