
Originariamente Scritto da
sandor
Cono scusa ma ti contraddici nel tuo stesso argomentare. Se tu sei un bravo cristiano e cerchi di non peccare, perché comunque la morale cristiana è parte del carattere di noi italiani, e ciò vale anche se non credi in un essere superiore, spesso va a finire che sei escluso dal novero dei cristiani perché ti vedono migliore di loro dal punto di vista morale e allora per difesa "psicologica" si rifanno al detto "nessuno è perfetto", e quindi considerano chi cerca di non peccare come un "millantatore". Ora a me pare che per circa 50 anni l'italia è stata governata da gente che sin nelle più recondite plaghe della coscienza collettiva ha instillato pian piano il tipo di ragionamento seguente: se non sei una "pecora" non puoi essere incluso tra i cristiani, ma se "lo sei", dico una pecora, allora puoi avere i tuoi vantaggi. Le distorsioni di questo tipo di ideologia, perché di ideologia si parla, sono evidenti ad esempio in una città come Napoli, dove il concetto di Cristianità è strettamente legato al tipo di vita che fai. Non parlo ovviamente di Posillipo o del Vomero ma di zone che costituiscono la gran parte dell'abitato cittadino, sempre di Napoli. Ecco, prova ad andare ad esempio a Scampia a fare il moralista o a chiedere il voto o ad intraprendere un qualche tipo di attività formalmente "legale" e remunerativa. Se lo fai puoi capire molto più che in un posto come questo dove siamo in cinque al bar e ognuno tira acqua al mulino che si autoattribuito.