riflessione di amica psicanalista, se può interessare:

In Chesil Beach, uno dei più bei romanzi di McEwan, i due protagonisti si scelgono in virtù di una collusione inconscia. Sono due giovani le cui gravi psicopatologie genitoriali hanno interdetto il passaggio all'età adulta. Lui è figlio di una madre psicotica, lei si arguisce abbia patito un incesto. Si scelgono e non riusciranno a consumare il matrimonio.

Le coppie si saldano su questi patti dell'inconscio, sono edifici costruiti su grandi accordi gestiti dai servizi segreti della psiche, e spesso portati avanti nostro malgrado i primi giorni di una frequentazione. A volte il patto è evolutivo, a volte - come dice Dicks - l'uno è il depositario delle parti buone dell'altro che le farà agire, in una specie di turbinio di buone identificazioni proiettive.

Altre volte, sono dolorose alleanze contro le avversità, saldature preedipiche di bambini soli che si mettono insieme contro un mondo avverso. Capita di vedere queste coppie dominate da conflitto e simbiosi, detronizzazione e e dipendenza, e ci si dice, come è che non si lasciano? Non potrebbero, perché quel partner è come un fratellino, certe relazioni di persone adulte e infelici, nascondono dentro come una fratria di diseredati che si mettono insieme per andare controvento.