scherzi ?
io ho avuto finali da tragedie sheakespeariane, coi morti e altre devastazioni; solo che nella rottura semplicemente non c'è stato qualcosa di cui colpevolizzare particolarmente il partner, e nemmeno me stesso;
io ti avevo chiesto se non ti sembrasse una cosa patologica che l'80% delle relazioni finisca in un modo "traumatico" - che vuol dire poi ? un tradimento ? e sai quante corna c'ha la ggente e manco lo sa....ma questo ti fa vedere le cose solo da un punto di vista parziale. La maggior parte delle relazioni finiscono in modo traumatico, e questo ovviamente incide.- tale da far rinnegare le qualità che hanno fatto scegliere il partner, se c'erano;
perché il sospetto - secondo me è evidente - è che c'erano altre cose, il che richiederebbe di puntare lo spot su quello che succede quando ci si piglia: riquoto la mia amica, professionista iper qualificata:
Le coppie si saldano su questi patti dell'inconscio, sono edifici costruiti su grandi accordi gestiti dai servizi segreti della psiche, e spesso portati avanti nostro malgrado i primi giorni di una frequentazione. A volte il patto è evolutivo, a volte - come dice Dicks - l'uno è il depositario delle parti buone dell'altro che le farà agire, in una specie di turbinio di buone identificazioni proiettive.
Altre volte, sono dolorose alleanze contro le avversità, saldature preedipiche di bambini soli che si mettono insieme contro un mondo avverso. Capita di vedere queste coppie dominate da conflitto e simbiosi, detronizzazione e e dipendenza, e ci si dice, come è che non si lasciano? Non potrebbero, perché quel partner è come un fratellino, certe relazioni di persone adulte e infelici, nascondono dentro come una fratria di diseredati che si mettono insieme per andare controvento;
precisa: La fratellanza è degli inconsci - spesso le coscienze correlate si menano di santa ragione - purtroppo.