pare off-topic, e mi dispiace se si tratta delle cose personali di Bumble, ma è lo spunto per descrivere una situazione che in effetti è piuttosto ordinaria:
forse il tatuaggio è solo uno sfizietto, ma forse per chi se lo fa ha un senso; magari altri lo sanno meglio di me, che non ne ho;
però lo schema mi sembra un classico: Tizia ha un desiderio che teme censurato; già questo implica una tensione interiore tra quello e la sofferenza del giudizio, disdoro o opposizione altrui, col circolo vizioso di cercare di attenuare questa tensione con un costrutto ulteriormente tensivo, perché oltre alla decisione primaria di procedere, si fa emergere pure la consapevolezza di quel disaccordo: siccome lo volevo fare, ma sapevo che mi avreste osteggiato, ho dovuto fare in questo modo !
per dire, è qui che Cono dovrebbe spiegare che c'entra il "perdonare"; dove Bumble, nel caso, è la persona intelligente e di buon carattere che sappiamo; le figlie si sentono tradite perché non vogliono essere "identificate" nella mamma tatuata - capita spesso pure questo da figli; è una fase evolutiva;
però la moglie di Bumble non fa nulla che dovrebbe farsi "perdonare" e in ballo c'è un desiderio che ha timore di comunicare, e cioè un conflitto che investe chissà che tipo di sentimenti di cui è feticcio; penso qualcosa di legato ad una condizione di gioventù e ad una richiesta, ora che le figlie si allontanano e si apre un vuoto di ruolo; fossi in Bumble òa porterei in discoteca, e altro non dico, perché questi proibiscono pure il thc finto![]()