
Originariamente Scritto da
axeUgene
no, no... ovviamente non ignoro la molteplicità dei piani di attrazione; è pure un fatto biologico e
'ndropologgico
però lo è altrettanto la competizione e lo stress, con tutto l'iter di strutturazione della propria identità di soggetto accoppiabile; cioè, qui stiamo rimuovendo tutto quello che succede nell'adolescenza, la fandom di ragazzine e ragazzini, il senso della moda, del trucco, i telefilm da adolescenti e tutti i meccanismi superfetati di adattamento, conformista e anticonformista, ecc...
come se gli adolescenti non fossero sensibili - per dirne una - al giudizio degli altri sul fidanzatino/a, ecc... io me la ricordo bene sta cosa;
diciamo che la maggior parte sta nella media e compensa, ma non vuol dire che poi nella fase successiva della vita non riemergano certi complessi, magari a torto o ingigantiti;
se una persona ha una o più vulnerabilità, fatalmente nel momento in cui nella relazione ha un conflitto diventa ipersensibile alla leva su quelle fragilità da parte del partner; e questa è una cosa che genera molto rancore, un vero
tradimento;
perché nella scelta - innamoramento o meno - c'è lo stupore e la gioia di essere capiti e accettati per quei difetti, e protetti da quel dolore; nel momento del confronto di potere l'altro li usa a tradimento per argomentare una sua tolleranza, cioè fa sentire in debito, e quell* pensa:
ma allora non mi hai scelto perché ti piacevo così, ma perché questa fragilità ti metteva in una posizione di controllo, brutto pezzo di merda !
e in effetti è spesso così, perché l'insicuro sceglie partner bisognosi, e il bisognoso in una certa misura avverte che il crocerossino è gentile perché non ha fiducia di piacere ed essere amato, senza quel servizio; è proprio un fatto animale.