la sesta - solo in questo caso - dice se la scala napoletana la chiami maggiore o minore - ingannevole, perché è la terza maggiore/minore; ma la napoletana è una scala minore - ma il vero elemento sonoro caratteristico è la seconda minore, per cui il secondo accordo della scala, poniamo fossimo in do, sarebbe un do# maggiore, che è un tensivo ulteriore, pure il sostituto di tritono del tensivo naturale del do, ossia il Sol;
più facile farvelo sentire, e lo riconoscete subito:
al sec. 31, oppure sulla strofa te fa' sentì... chi tene 'o mare o sajie...
nella canzone tradizionale c'è quasi sempre, ed è il tono malinconico; poi c'è quello napoletano festaiolo, che è il modulo lidio...
Ultima modifica di axeUgene; 06-11-2024 alle 15:41
c'� del lardo in Garfagnana
Ho capito, avevo solo cognizione per sentito dire.
Grazie.
È appena arrivato s.Temulò [incrocio tra Temu e s.Nicolò...]
...quest'ultimo sarebbe un pò in anticipo, e meno male che ero a casa![]()
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...dunque davanti abbiamo gli accessori per la bicicletta, il localizzatore [quello ufficiale gps, a proposito il mio in bassa frequenza sta ancora andando,] la luce posteriore ad alta visibilità ed il regolo per la catena
...e dietro un pò di abbigliamento per danza indoor, ora che partecipo anche a quel corso
IMG_20241106_170753.jpg
...cmq.ora mi eclisserò per un pò giacché sto Temu comincia ad essere un pò invadente, ogni momento mi invia reclam di offerte imperdibili etc....
...la continuazione di questo mio pensiero avverrà quanto prima nel thread, quand'ero piccolo![]()
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beh, il mandolino è uno strumento usato in modo essenzialmente melodico, ma non cambia la questione armonica;
la cosa interessante invece sono le ipotesi su come sia nata quella cadenza; non ci ho studiato, ma in effetti suona un po' molto andalusa e ci sta che sia stata portata dagli ebrei scappati dalla Spagna fine Quattrocento e stabiliti in gran quantità in tutto il sud-ovest;
nellamusica popolare i moduli sono pochi e hanno una loro tracciabilità.
c'� del lardo in Garfagnana
Beh, se tu dici ad una "Chiudo con te perché sei troppo impegnativa" come ha fatto l'amico di Cono con la tipa è ovvio che stai facendo ricadere la colpa su di lei. Altrimenti eviti di dirlo e ti fai semplicemente le tue valutazioni.
Se poi il tizio si sia sentito inadeguato, questo non lo saprei, direi che non abbiamo abbastanza elementi per valutarlo.
“Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]
Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità [cit: Manifesto futurista] .
Comunque, ma quanto cavolo scrivete?
Siete troppo impegnativi![]()
“Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]
Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità [cit: Manifesto futurista] .
Se tizio mi dice che sono impegnativa, suppongo che abbia fatto una valutazione rispetto ai suoi standard.
Suppongo che potrebbe dire mille altre cose per indicare il fatto che non è interessato a me, eppure sceglie di pesare tutto su "impegno che occorre a stare con tizia". Dunque, nella sua scala di valori, lui si considera più "consono a situazioni leggere" che, consentimi, per me vuol dire che entrambi siamo inadeguati a frequentarci.
Lui per le sue propensioni, io per le mie.
Sicuramente però non parlo di "colpa".
Altrimenti farei il gioco di Cono che attribuisce colpe, valori e disvalori come fossero punti del supermercato.
Beh, nel momento in cui uno ti attribuisce una cosa per cui lui decide di lasciarti, è facile che senti come se volesse fare ricadere su di te la colpa. Poi magari non è il caso della poetessa in questione, ma una donna con scarsa sicurezza in se o scarsa autostima potrebbe viverla come qualcosa di pesante e percepirla come una colpa.
“Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]
Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità [cit: Manifesto futurista] .