Oddio ma quello non faccio granché fatica: se con una persona non mi sento libera di essere me stessa ci giro allegramente al largo. Già sono costantemente in mezzo alla gente. Se devo pure sentirmi affaticata dalla relazione di prossimità con le persone con cui esco... anche no.
Quel tipo di valutazione mi viene naturale.
Quando c'è la persona la cui compagnia mi genera fatica, tensione o altro, ci giro al largo.
Mi accade con certe persone in gruppi che frequento (dove non puoi scegliere) ma per il resto quelli che considero "amici" me li scelgo con cura.
Faccio lo stesso con gli uomini con cui esco. Ho un radar per cui individuo subito quanto una persona mi mette a mio agio o se mi crea tensioni.
Per dire, sono uscita con un ragazzo alcune settimane fa, e ho passato tutto l'aperitivo con le gambe accavallate dalla parte opposta rispetto a dove stava lui e le braccia incrociate. È stata una cosa inconsapevole, ma me ne sono resa conto alla svelta perché il teatro insegna molto sul coverbale. E in effetti non mi sentivo rilassata.