Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
modesto suggerimento, proprio un giochino, se ti riesce rallentare i tuoi ritmi mentali
quando stai in mezzo agli amici all'aperitivo, prova a concentrarti sui diversi stati di tensione o relax che ti genera uno o l'altra nel modo in cui si pone; passi un'ora con Gino o con Pina, e poi come vedi ti senti;
prova a "leggere" le relazioni umane anche come equilibrio nervoso-energetico, astraendoti completamente dal giudizio sul merito di quello che le persone dicono, ma invece concentrati sui modi in cui cercano la tua attenzione; non è una cosa esoterica, la giudichi dalla fatica che fai nello stare in relazione di prossimità; per esempio se li hai come ospiti in casa, o quando vai ospite da loro e ti sbrachi, oppure stai un po' più composta, ecc...
Oddio ma quello non faccio granché fatica: se con una persona non mi sento libera di essere me stessa ci giro allegramente al largo. Già sono costantemente in mezzo alla gente. Se devo pure sentirmi affaticata dalla relazione di prossimità con le persone con cui esco... anche no.
Quel tipo di valutazione mi viene naturale.
Quando c'è la persona la cui compagnia mi genera fatica, tensione o altro, ci giro al largo.
Mi accade con certe persone in gruppi che frequento (dove non puoi scegliere) ma per il resto quelli che considero "amici" me li scelgo con cura.

Faccio lo stesso con gli uomini con cui esco. Ho un radar per cui individuo subito quanto una persona mi mette a mio agio o se mi crea tensioni.
Per dire, sono uscita con un ragazzo alcune settimane fa, e ho passato tutto l'aperitivo con le gambe accavallate dalla parte opposta rispetto a dove stava lui e le braccia incrociate. È stata una cosa inconsapevole, ma me ne sono resa conto alla svelta perché il teatro insegna molto sul coverbale. E in effetti non mi sentivo rilassata.