L'umanità, per la sua sopravvivenza, é "sociale".
La "socievolezza", declinata in tutte le sue forme (per quelle greco-platoniche, rivolgersi a cono), é (o dovrebbe essere) gestita dall'intelliggggiiiienza.
Il tutto , in un processo evolutivo* continuo.
Su come "nuotare in questo fiume", rivolgersi sempre a cono che della "società liquida" sa tutto.
* se sia in meglio (chevvordi?) o in peggio (chevvordi?), vassapé.
Teoricamente è vero, l'umanità è sociale. Ma uno può essere super-sociale pure senza stare in coppia.
“Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]
Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità [cit: Manifesto futurista] .