Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
in realtà non è che siamo in pochi; io ti posso sembrare diverso perché sono uno psicopipposo per natura e anche formato per analizzare le idee; quindi certe cose le strutturo in modo da esprimerle;
però, in effetti dietro il cartavelinismo maschile che orripila Cono - anche se lui ne è un esempio tipico: guarda come bara sui carismi, che spaccia per talenti, poco virile - c'è lo smarrimento dovuto alla mancanza di un ruolo, di archetipi;

cioè, se pensi agli utenti maschi del forum, tanto per citare un gruppo che conosciamo entrambi, nessuno è un bruto maschilista, con tutte le incrostazioni e i sedimenti che possono essere rimasti; nessuno avrebbe il pelo sullo stomaco per vivere benone da patriarca sull'infelicità di una compagna;

solo che al posto di quei sentimenti non più praticabili c'è poco di agganciabile come riferimento archetipico, proprio nel senso di: che uomo vorresti essere, con l'orgoglio di essere in quel modo ?
probabilmente, se chiedi ai tuoi amici della tua età, possono avere in mente cose tipo il gladiatore o protagonisti di altri film "epici" come 300 o Matrix; qualcuno ti dirà pure Lebowski; volendomi immedesimare, potrei citarti il Tom Cruise di Vanilla Sky, che non è certo un eroe epico;

nella mia generazione c'era Noodles: significativamente, quello pagava con l'amore di una vita, poi passata ad andare a letto presto, lo stupro dovuto all'essere incapace di superare i propri limiti, e pure la beffa di non poter distinguere il bianco dal nero nel "tradimento" del suo amico Max; tanti dubbi;

un altro film che se non hai visto o non ricordi ti piacerebbe tanto e che racconta dei dilemmi della virilità è i Duellanti, di Ridley Scott, tratto dal Duello di Conrad;

un duello che dura decenni tra due ufficiali napoleonici, un archetipo fascistone dell'onore e della bella morte, portatore di un complesso d'inferiorità che lo divora, e un cavaliere "moderno" e disposto a mediare per istinto vitale, che in realtà sono entrambi i componenti psichici di ognuno, anche nei confronti della donna; ecco, d'Hubert per me è stato un riferimento epico;
guardatelo; due ore spese bene, fotografia meravigliosa.
Io vedo tanta frustrazione nel non poter più ricoprire il ruolo tradizionale di "guida" o capofamiglia, perchè la verità è che nessuno qui ha più voglia di farsi guidare: dove, poi ?
Poi spesso questo carisma della guida si estrinsecava nel semplice autoritarismo a casaccio, le vere redini della vita familiare le ha sempre avute in mano la donna.
Forse è vero che l'adolescentismo di ritorno è una sorta di ribellione a questi cambiamenti, del tipo "Ah, non fate come dico ? Allora mi faccio i cazzi miei". Ricordo una bellissima canzone di Stefano Rosso, idolo di mio padre dopo la separazione, nei primi anni '80 "E allora senti cosa fò, soddisfazione non ti do, divento femminista, mi vesto trasandato e quando al mare vado, a culo nudo sto"