guarda, io non credo affatto che sia opportuno tener fuori la religione dalla politica;
da liberale, sono convinto che ogni individuo abbia il diritto di portare i propri valori - anche religiosi - nella società; posta però la consapevolezza che determinate opzioni possono contenere un elevato potenziale di conflittualità, e che ciò è suscettibile di suscitare reazioni; se ci fosse un partito islamista che pretenda di imporre la legge islamica nei confronti di quel target sociale, in molti avremmo da ridire;
beh, capisco bene; ma qui si parla d'altro, e cioè dell'auto-determinazione del soggetto interessato;Tante persone pensano che l’eutanasia possa,da volontaria, degenerare nell’eliminazione di chi pesa nella società(anziani, disabili)
Un incapace di intendere e volere dipende dalla decisione altrui se vivere o morire,decisione che può essere giusta ma anche a volte interessata.
io credo tu sia in buona fede, e probabilmente hai una scarsa formazione civico-giuridica, ti si può capire; tuttavia, il tuo discorso è - in via di principio generale ed astratto - come dire: siccome c'è il rischio di assolvere un colpevole, nego a Rachele il diritto al giusto processo e se qualcuno l'accusa di un reato dovrà essere lei a dimostrare la sua innocenza, e non l'accusa ad argomentare la colpevolezza;
in base allo stesso principio sarebbe facilissimo dire: sai che ? siccome la religione è vistosamente suscettibile di produrre fanatismo, vietiamo tutti i culti e puniamo che li pratica e officia, anche se purtroppo questo colpirà tanti altri fedeli innocui !
perché in effetti il tuo ragionamento è che nel timore di un futuro in cui potrebbe verificarsi l'eutanasia - cosa che nel nostro ordinamento è assolutamente esclusa; si dovrebbe verificare un cambio di regime - intanto costringiamo chi non vuole a soffrire indefinitamente e gli impediamo di disporre di se stesso, in nome di principi che non condivide;
questa affermazione è piuttosto sorprendente da una donna;Per l’aborto e il divorzio si parlava di casi eccezionali o di particolare gravità poi l’aborto è diventato la routine del “lo tengo o non lo tengo”come qualcosa di fastidioso da scegliere o no.
io non ho mai conosciuto una donna sessualmente attiva, o che lo sia stata, che attribuisse questo pensiero superficiale riguardo a quello che è pur sempre un intervento chirurgico e un trauma;
tu temi un futuro amorale, ma ti devo ricordare - ove avessi dimenticato - che l'eutanasia che descrivi è sempre stata una prassi praticata e accettata nella società rurale e no; semplicemente, non si diceva, ma in Sardegna era notissima la figura della femmina acabadora - dal catalano acabar, abbattere; una donna del paese, di solito la levatrice, era dotata di un martello d'olivo con cui poneva fine alla vita degli anziani non più autosufficienti, davvero un problema nella durissima vita rurale; in altre regioni c'era più varietà di metodi;Chissà se forse un giorno diranno anche del nonno”lo tengo o non lo tengo”8ma forse il nonno con la pensione si salva!)
chi ti parla ha 62 anni, e per 5 si è preso cura dei propri genitori malati, che non ha voluto abbandonare in una rsa; sono solo un fortunato che ha potuto; ma ho visto bene la sofferenza di una persona cara che implora la morte; non so cosa ti direbbe il tuo dio in quella circostanza;
anche qui chiarisci un pensiero:
analogamente a quanto hai scritto prima, il timore di qualcosa di non definito ti fa accettare la menomazione di un diritto, peraltro sancito dalla legge;Anche l’uso della pillola del giorno dopo richiede oculatezza perché potrebbe incentivare non regolarizzata e protetta o peggio atteggiamenti adolescenziali di ribellione nell’ambito familiare o sociale(del tipo”Faccio quello che voglio tanto….poi rimedio
posta l'età del consenso, una persona fa esattamente quello che vuole;
ma magari tu propendi per un regime di autorità genitoriale diverso da quello contemplato dalla legge; è legittimo pensarla così, e anche comune; la pensavano così anche quei genitori pachistani che a Modena hanno soppresso la figlia disobbediente e ribelle, che voleva vivere secondo i costumi occidentali e non sposare chi avessero deciso i suoi famigliari;
credo tu confonda la pillola del giorno dopo, che impedisce la fecondazione, con la pillola abortiva RU486;con l’uso di farmaci che hanno anche effetti collaterali e a lungo andare possono anche far male)
questione di opinioni su cosa sia meglio o peggio; per esempio:Tutto ciò può essere una liberazione dalle responsabilità educative familiari e sociali che vengono sempre più a mancare.
Senza dubbio la religione è stata ed è un freno che molti non vogliono ma la società(specialmente giovanile) necessita di qualche freno,lo richiede proprio anche se non in modo manifesto e,tolta la religione,è responsabilità della famiglia e dello Stato agire da frenante e da guida.
La religione non ha impedito che ci fosse l’aborto o il divorzio e non impedirà altre leggi che regoleranno la futura società anche se ci saranno dei dissenzienti.
Quando è stato tolto l’obbligo del servizio militare a tanti andava bene ad altri no e così per tutto ciò che riguarda la gestione di uno Stato.
L’importante è che ci sia un miglioramento nella vita di una società.
beh, non so quanti anni tu abbia, ma forse hai memoria degli anni 70 e 80; solo nel mio liceo di Roma-nord 2 morti per violenza politica, di parte o di stato e un'infinità di altri di eroina, trovati a grappoli ogni mattina nei parchi con la siringa ancora penzolante;La violenza giovanile così com’è io non la vedo come una forma di progresso ma come un disagio sociale.
io me ne ricordo sempre quando ascolto anziani diffidenti nei confronti del decadimento morale della società e dei giovani;
però, in questo mondo, ci vivi, con i diritti di tutti di esprimere e far valere la tua posizione;Ho fatto delle constatazioni ma vedo che in quanto opinioni viaggiamo su due binari diversi per cui a commento dei tuoi discorsi posso solo dire con Gesù”Il mio Regno non è di questo mondo”
Collaboro da cittadina com’è mio dovere(cerco di dare a Cesare quello che è di Cesare) ma in certi discorsi mi sento estranea.
certo, se dovessi esprimermi sul merito, mi sembra innanzitutto che la tua inquadratura civica sia un po' traballante, nel senso di carenza di rigore ideologico; ma questa, purtroppo è una generale carenza della scuola, vecchia o nuova; io dico così, perché non aderendo alla dottrina dei carismi di genere, non posso pensare che ciò sia dovuto al tuo esser donna e carente per nascita di attitudine alle regole;
soprattutto, comunichi un generale sentimento di paura e diffidenza, che posso anche capire; ma se è questo ciò che ti offre "Dio" nel guardare al mondo e alle bellezze del Suo Creato, degli esseri umani e delle loro possibilità di essere, devo darti ragione e concordare sul fatto che i nostri binari portano in direzioni diverse, e che io non vorrei mai provare i sentimenti che esprimi, esplicitamente o implicitamente, su come dovrebbero vivere le persone e sulla morale in genere;
se mi scoprissi provare quei sentimenti, credo mi sentirei già un po' in una specie di inferno; ma ognuno è fatto a modo suo, eh...