Buongiorno a tutti...
"Piove, senti come piove
Madonna come piove...."
E inizia un nuovo mese.
Buongiorno a tutti...
"Piove, senti come piove
Madonna come piove...."
E inizia un nuovo mese.
La vita è veramente molto semplice, ma noi insistiamo nel renderla complicata.
Confucio
Qua poco via, sono tornato dalla Cottur con la bicicletta che peserà il doppio fino al prossimo lavaggio...
...volevo aspettare la fine della brutta stagione per lavarla a fondo con l'idropulitrice, ma mi sa che dovrò anticipare il tutto
...ed il mio ciclogruppo sembra sciolto definitivamente, vabbè uno è molto giovane e ha li cazzisua per la testa e l'altro ha sempre qualche acciacco, speriamo di ricomporci per le prime ciclobalneazioni a Marina Julia
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Da me giornata bella ma fredda, ma va bene anche così!
Corteggiata da l'aure e dagli amori, siede sul trono de la siepe ombrosa, bella regina dè fioriti odori, in colorita maestà la rosa CLAUDIO ACHILLINI
La regina del sud sorgerà nel giudizio. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Salomone (Matteo 12:42)![]()
Intanto qui, dopo quasi nove anni, oggi è ripartito il tram di Opicina: affollato di passeggeri, con la gente che lo salutava per strada: tutti a filmare, a mostrare l'ok con la mano, a rendergli omaggio in qualunque modo. Ad attenderlo un folto gruppo di persone che hanno suonato e cantato la famosa canzone triestina "Ed anche il tram de Opcina xe nato disgrazià".
https://www.ilpiccolo.it/cronaca/tra...ivato-dvwphzi7
Io sono andata in Napoleonica a fare i miei diecimila passi e l'ho incrociato: i passeggeri, soprattuto i bambini, ci salutavano e noi salutavamo loro, come ai vecchi tempi, come fosse un momento storico.
Ultima modifica di follemente; 01-02-2025 alle 14:53
Ti lamenti?
Il "Tram di Liegi": progetto faraonico....10 anni...tre volte il costo e la durata previste...già "inaugurato" tre volte (scadenza elettorale? vassapé). In attesa dell'inizio del servizio, tra tre mesi. Ah, nel frattempo, durante i test e la formazione dei travieri, appaiono crepe etc....
L'eccellenza belga, della Wallonia.
No, nemmeno sotto tortura diro' il colore delle amministrazioni coinvolte. Ma sono democratiche, sicuramente. A tavola sono in tantissimi.
[QUOTE=restodelcarlino;1894785]Ti lamenti?
Il "Tram di Liegi": progetto faraonico....10 anni...tre volte il costo e la durata previste...già "inaugurato" tre volte (scadenza elettorale? vassapé). In attesa dell'inizio del servizio, tra tre mesi. Ah, nel frattempo, durante i test e la formazione dei travieri, appaiono crepe etc....
L'eccellenza belga, della Wallonia.
No, nemmeno sotto tortura diro' il colore delle amministrazioni coinvolte. Ma sono democratiche, sicuramente. A tavola sono in tantissimi.[/QUOTE
E' questo?
https://www.admaiorem.com/it/costruz...-liegi-belgio/
Ultima modifica di follemente; 01-02-2025 alle 15:10
Tra le varie antichità riesumate in questi giorni nella mia città, oltre al tram, c'è anche la libreria antiquaria Umberto Saba, dove il poeta trascorse lunghi anni.
Da La Repubblica
Riapre a Trieste la storica libreria di Umberto Saba
di Ilaria Zaffino
Dopo un anno di restauri riprende l’attività il “nero antro funesto” acquistato dal poeta nel 1919. Divenuto un punto di riferimento per la vita culturale del secolo breve
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28 Gennaio 2025 alle 15:47
2 minuti di lettura
«Una strana bottega d’antiquario / s’apre, a Trieste, in una via secreta. / D’antiche legature un oro vario / l’occhio per gli scaffali errante allieta. / Vive in quell'aria tranquillo un poeta... », così Umberto Saba descriveva la “Libreria antica e moderna” che dal 1919 gestì in via San Nicolò a Trieste. Quel «nero antro funesto», come prima dell’acquisto lui stesso l’aveva ribattezzata – dove il poeta raccolse in circa 80 metri quadrati oltre 28mila volumi antichi, chiamata poi in suo onore “Libreria Antiquaria Umberto Saba” – riapre oggi dopo un anno di lavori di restauro, sostenuti grazie a una raccolta fondi, riprendendo la sua attività di vendita al dettaglio tra cataloghi aggiornati, manuali antichi e le lettere firmate dal poeta, affidata al libraio Massimo Battista.
Importante punto di riferimento culturale nella città, la libreria attiva anche come casa editrice fu gestita da Umberto Saba dal 1919 insieme al commesso Carletto Cerne che, dopo anni di lavoro a fianco del poeta, la rilevò lasciandola poi al figlio Mario, scomparso proprio il 28 gennaio dello scorso anno, che l’ha gestita sino alla fine. La scelta della data di riapertura della libreria nell’anniversario della morte di Mario Cerne è dunque simbolica ed è stata proprio la famiglia Cerne a lasciarla prima in mano alla Comunità ebraica (proprietaria delle mura) e poi ad affidarla a Massimo Battista.
Di Umberto Saba restano in questo piccolo gioiello di storia, esposte come in un museo, la macchina da scrivere – la vecchia Olivetti avuta in prestito e successivamente donatagli da Alberto Mondadori nel ’46 – la scrivania e alcune lettere firmate dal poeta, oltre a una serie di cataloghi e volumi con note o dediche, per questo vincolati dalla soprintendenza.
La vecchia macchina da scrivere Olivetti di Umberto Saba, avuta in prestito e successivamente donatagli da Alberto Mondadori nel ’46, custodita all'interno della libreria antiquaria che fu acquistata dal poeta nel 1919 a Trieste e che ora riapre i battenti dopo un anno di restauro
Sicuramente un luogo magico per chi ama i libri e la storia. Che ha visto aggirarsi tra le sue pareti l’andirivieni degli «strani clienti» (come Saba definiva i frequentatori dell’Antiquaria) e soprattutto prendere forma gran parte della vita intellettuale triestina del Novecento.
La vita della Libreria Antiquaria Umberto Saba, raccontata in un libro del 2017 da Elena Bizjak Vinci e Stelio Vinci, a voler essere precisi inizia ancora prima, già nel lontano 1904, agli albori del Secolo breve, grazie all’arrivo nel cuore di Trieste del libraio e editore croato Giuseppe Mayländer. Quindici anni più tardi questa viene rilevata da Umberto Saba, che ne fa uno dei luoghi più importanti d’incontro tra gli intellettuali triestini. Tra quelle mura, in mezzo a scaffali pieni di libri e carte antiche, Saba si incontrava infatti con gli scrittori della città come Italo Svevo, Giani Stuparich, Virgilio Giotti e altri grandi della letteratura come Carlo Levi e Giovanni Comisso.
A fare il libraio Saba era arrivato quasi per caso. Nel 1919 aveva acquistato la libreria da Mayländer con l’intenzione di rivenderla facendoci un guadagno e invece tra quei vecchi libri che lo avevano incantato era rimasto per il resto della sua vita: «L’acquistai con l’intenzione di buttare nell’Adriatico tutti quei vecchi libri che conteneva, e rivenderla vuota a un prezzo maggiore. Ma dopo pochi giorni, non ebbi più il coraggio di attuare il primo progetto; quei vecchi libri – nessuno dei quali m’interessava per il contenuto – mi avevano incantato. Cercavo anche una sistemazione per la mia vita», scriverà nel 1948 in Storia di una libreria. Durante gli anni delle persecuzioni razziali fasciste infatti il poeta, aiutato e sostenuto dal commesso Carletto Cerne che poi diventerà suo socio, aveva fatto della bottega la sua principale fonte di sostentamento: proprio questa infatti gli consente di raggiungere una modesta ma decorosa indipendenza economica che gli permette di dedicarsi alla poesia. Divenendo così per sempre poeta e libraio.
Era ora, se qualcuno non fosse stato preso col giocattolo nuovo (l'ovovia) forse sarebbe ripartito prima...
...cmq.vista l'affidabilità dell'elemento finché non l'ho visto non ci ho creduto, domani che sono in zona vado a vederlo dal vivo e vedo se è attivo anche il trasporto biciclette, nel qual caso sta primavera (ma anche prima) mi aspettano bei giri per le alte
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