Sbagli Breakthru. Prima di tutto il ministro non parla solo della Bibbia, ma anche dei grandi classici e del latino. Leggi cosa dice in merito il professor Franco Bianco...
"Il problema vero della società dell’apparire e del non essere d’oggi è quello di pensare agli studi come propedeutici solo all’occupazione, trasferendo, così, tutto il sistema educativo agli obiettivi delle scuole tecniche e professionali, che hanno anch’esse un indubbio valore e necessità d’essere, mai trascurando però, il basilare principio che la scuola debba essere essenzialmente un luogo di cultura, dedito alla formazione della persona, demandando la professionalizzazione a cicli di studi integrativi od anche successivi.
Il mondo ellenico prima, quello latino dopo, hanno elaborato idee, concetti, valori della persona, della politica, della libertà, della democrazia; ed hanno anche inventato la scienza, la storia, la filosofia, la filologia, tutte qualità e patrimonio che sono alla base della civiltà occidentale e degli aspetti più significativi dello stile di vita acquisito nei secoli dai nostri popoli.
Il grave rischio che si corre, oggi, con l’abbandonare del tutto questi fondamentali principi è quello di ritenere la nostra civiltà come un “patrimonio” ormai acquisito, senza una sufficiente consapevolezza dell’origine di queste conquiste, ma anche della loro fragilità, se non coltivate. E il decadimento dell’Occidente, che ci viene ricordato ad ogni piè sospinto dallo “zar” Putin, con la complicità anche della massima autorità religiosa russa, il patriarca Kirill, il cui credo trae le fondamenta dalla stessa religione cristiana, troverà terreno fertile se le future generazioni si lasceranno trascinare dal facile edonismo, senza una solida corazza culturale.
"Basta con i vecchi licei; i vecchi licei sono superati”, è stato detto: se dovesse realizzarsi compiutamente questo assunto, avremmo, nella società del domani, un esercito di uomini e donne occupati nello spingere un bottone che mette in moto tutti i macchinari automatici sostitutivi non solo degli arti, ma anche della mente umana (con l’intelligenza artificiale ci siamo quasi), ma senza più un cervello proattivo con la costante sinapsi tra i neuroni, in uno con l’anima che fa suscitare emozioni e sentimenti, patrimoni dismessi e affidati al tempo in cui anche una poesia come “L’Infinito” trasformava il senso della caducità umana in un’emozione “Infinita”.
https://www.ilroma.net/news/opinioni...remo-caro.html
Franco Bianco è professore ordinario di Storia della filosofia nella Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università Roma Tre. Si è occupato del problema del mito nel pensiero moderno e contemporaneo, dello storicismo tedesco, dell’epistemologia delle scienze umane, dei problemi teorici e della storia dell’ermeneutica.