privo di interesse, in Italia.
scusate
Una Mod di buona volontà puo' cancellare?
tenchiù
privo di interesse, in Italia.
scusate
Una Mod di buona volontà puo' cancellare?
tenchiù
Ultima modifica di restodelcarlino; 28-03-2025 alle 15:58
Cancellare cosa Rdc? La vignetta o la discussione?
“Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]
Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità [cit: Manifesto futurista] .
Ma perché cancellare la discussione? Ti dico senz'altro che una discussione del genere che fa riferimento alla Costituzione Italiana e al principio "fondamentale" della libertà d'espressione mi consente, a me come a molti che a volte parlano un po' sopra "le righe", di pararmi abbondantemente il "culo". Resto, io direi che hai avuto una ottima idea. E parlo ovviamente a titolo personale. Ciao.
tutte le libertà incontrano limiti, anche negli ordinamenti più liberali; spesso la prospettiva soggettiva lo dimentica, anche perché è raro essere oggetto di diffamazione, e pure questo reato soesso è problematico da dimostrare;
certo, se voglio chiamare mongoloide o deficiente il figlio down della vicina antipatica e qualcuno volesse impedirmelo, sarebbe un'intollerabile lesione della mia libertà di espressione.
c'� del lardo in Garfagnana
E no Axe. Diffamare vuol dire diffondere false informazioni su una persona, prevalentemente relative alla sfera di privacy della persona in questione, informazioni che vanno a ledere la dignità e la reputazione della persona in questione. Lo si può fare in tanti modi, anche semplicemente ripetendo in tono di "scherno" qualcosa che sempre la persona in questione ha detto o fatto. La diffamazione non è un comportamento degno di una persona capace di vivere in un qualsiasi contesto sociale. Se presenta un carattere collettivo e si riferisce all'ambiente lavorativo la diffamazione può diventare "mobbing" cioè un reato molto più grave per il quale esistono ben definite disposizioni di legge.
Per restare all'esempio. Se questa cosa la dici in casa tua perché magari ch'hai il dente avvelenato con la vicina, allora è una vigliaccata, ma è tollerabile. Se però ne fai un "ritornello" beh allora dovresti interrogarti sui valori di "questa nostra collettività sociale" e del tuo rapporto con tali valori.
beh, vedi che la questione è un po' più sfumata di quanto la rappresentazione comune suggerisca; una 20ina di anni fa, ho avuto una discussione con una cara amica, funzionaria di Cassazione, quindi istruita a ragionare in termini di "generalità e astrattezza", una formula che ti dovrebbe appartenere;
ora, lei era spaventata dai romeni, come violenti, e supponeva una loro propensione genetica - tu diresti "razziale" - a quella violenza; io le ho contestato che, per la stessa logica, dovremmo a fortiori evincere che i campani - lei ha origini napoletane - hanno una propensione innata e razziale al crimine organizzato; fine della discussione
sei libero di esprimere opinioni razziste ? più o meno, sì; è un fatto che certe prassi criminali siano originate tra determinate popolazioni ? direi di sì;
pertanto, io potrei nella sostanza diffamare un singolo - magari in un contesto in cui quello è indifeso - e rivendicare questo come esercizio di libertà di espressione, e farmi forte di una maggioranza; non è mobbing, è libertà;
come vedi, non ho avuto bisogno di diffamarti direttamente; occupi una posizione delicata in un ufficio in Veneto e io ho sostenuto due verità: a) sei campano; b) la camorra è un fenomeno campano; più - volendo - una spiegazione biologico- razziale che stabilisce un vincolo di necessità e andrebbe valutata scientificamente; tu, per esempio, ci credi, mi pare; e così potrebbero i colleghi veneti; saranno liberi di credere a quel che vogliono, no ?
non è mobbing; il problema è quello che sei tu, irredimibilmente, per tua costituzione biologica, "razziale";
ho tanti amici infastiditi dal politically correct e a volte li capisco pure, visti certi estremi; ma questa storia della libertà di espressione pare si capisca davvero solo da vittime, minoritarie; m'importa un corno se sto a Napoli e a Verona sono razzisti, a meno che non prendano di mira mia cugina e qualcuno le vandalizzi l'auto; è successo alla cognata di mio fratello, di Afragola, insegnante in quel di Treviso, una 30ina d'anni fa...
c'� del lardo in Garfagnana
Si. Mi pare di capire che il discorso che fai denoti un tantino di ignoranza sia da parte della tua amica in riferimento ai rumeni (capirei se fossero ROM ma tu dici proprio romeni); sia nell'esempio che hai fatto sempre alla tua amica per rassicurarla. La verità potrebbe risultare palese se conosci un po' di storia, sia sui romeni sia sui napoletani. Cioè i romeni vivono da tempo ormai immemorabile in un sistema comunista in cui quel tipo di libertà che consentirebbe di "delinquere" è praticamente "inesistente" (si parla di dittatura). I ROM fanno parte di un altro discorso che mi pare abbiamo già affrontato. Sui napoletani, ti vorrei sottoporre la seguente considerazione: metti che una famiglia di quattro persone in cui nessuno lavora, e a Napoli ce ne sono, si veda pignorare l'unico locale in proprietà. Ora come fare? Dato che il passaggio successivo al pignoramento è l'incanto, cioè la vendita all'asta dell'immobile, una delle tante organizzazioni "d'affari" cosa fa, in un territorio dove lo Stato è proverbialmente "assente"? L'organizzazione compra la casa, la restituisce in affitto ai precedenti proprietari, cioè la famiglia di cui ti dicevo, dopodiché fa in modo da trovare un lavoro, anche magari non tanto pulito, a tutti i membri della famiglia in questione, così da riscattare l'immobile. E ti dirò: pratiche del genere ci sono e sono messe in atto proprio da quelli che tu definisci camorristi e che tanto vitùperi.
OK. Ma non è che il numero fa la differenza. Il problema è che alcune cose le puoi "generalizzare"; altre no. La diffamazione è sempre diffamazione. E a tutti i livelli, anche a livello di governo, anzi soprattutto. Ricordi l'episodio in cui il Silvio Nazionale proclamò a gran voce che gli islamici "avrebbero" un minor grado di "civiltà" rispetto a noi occidentali? Ecco, quella è diffamazione, peraltro fondata sul niente, a parte forse il "calendario" che è di qualche secolo precedente al nostro calendario occidentale. Non so se è chiaro. Ripeto che per i ROM il discorso razziale ci sta tutto e se vuoi ti spiego anche il perché. Ma forse non ce ne è bisogno. La questione è dire cose anche "cattive" ma "vere" e purché non dettate da futili motivi, tipo antipatia "a pelle".
Si, Axe, ma non è che se fai i riferimenti tipo nobile "d'altri tempi" ti scampi dal commettere reato, eh. La spiegazione biologico razziale ci sta, ma insieme alla considerazione che la razza italiana è come dire, troppo decadente a livello proprio di sangue, cioè di carattere, per fare analisi razziali. Cioè ad esempio se fai una osservazione troppo confidenziale a quelli che da noi al sud hanno fama di "uomini d'onore", quelli se la prendono a "morte", neanche fossero Vittorio Emanuele II, cioè cerchiamo un attimo di capirci. Non so se è chiaro.
Guarda io penso che tollerare è sempre possibile perché in Italia c'è gente civile. Fare osservazioni sulla razza magari in pubblico consesso è solo un modo per escludere coloro che per un motivo o per l'altro passano per essere di "cattiva razza". Puoi ottenere l'esclusione da un gruppo in molti modi. Ad esempio dando del "ladro" a qualcuno solo perché magari anche oggi vota "socialista". Tanto per dire. Ma sempre mobbing è.
Quello che ti posso dire è che certi fenomeni di devianza criminale si verificano più spesso qui da noi che da voi. Ad Afragola sei in uno dei focolai della "terra dei fuochi" e non credo ci sia molto da stupirsi. Non so quale fosse il movente dell'atto, ma ti dico anche che in quelle zone, per arrivare a certi punti basta davvero poco. E uno dei motivi è sempre l'assenza delle istituzioni e in definitiva dello Stato.
restiamo coi piedi per terra:
pregiudizi culturali ne abbiamo tutti, ma la parola "culturismo" è già stata opzionata altrimenti, perciò anche quei pregiudizi vengono catalogati come razzismo;
una dottrina della razza implica che determinati comportamenti siano automatismi irredimibili connessi alla condizione biologica di nascita;
il che, significa che induttivamente una stessa condizione "razziale" - ammesso che si possa individuare in modo inclusivo ed esclusivo - dovrebbe produrre quegli automatismi osservati;
pertanto, poiché la "mafia" è un fenomeno originato in Sicilia, ammesso che esista una "razza siciliana", sarebbe perfettamente coerente attribuire alla biologia dell'isola il riflesso comportamentale della mafia;
ora, per me si tratta di dottrine oscene e ridicole; però, una volta ammessa l'ipotesi - anche solo per curiosità del discuterne - la conseguenza logica dovrebbe essere quella che ho esposto alla mia amica, coi romeni razza violenta, i napoletani razza camorrista, i tedeschi razza brutale che portai sandali coi calzini, i francesi razza che porta la baguette sotto l'ascella sudata, ecc...
c'� del lardo in Garfagnana
Come ti pare.
Si, Axe, ma nell'esempio che ti facevo di Berlusca, insomma dire qualcosa del genere è tale da poter suscitare effetti disastrosi, ad esempio nei rapporti commerciali che pure per noi sono abbastanza vincolanti e parlo di Italia. Insomma se tu litighi col barista non è che quello, se appena appena "irascibile" poi ti consente di prendere ancora il caffè nel suo bar.
Si. Quello che l'NSDAP voleva fare era proprio stratificare in senso gerarchico l'organizzazione sociale assegnando i ruoli di vertice alle razze superiori e a scalare verso il basso. Non mi pare una cattiva idea.
Sulla Sicilia. Il problema non è "razziale", forse è "anche" razziale, ma soprattutto deriva da qualche secolo di abbandono da parte delle istituzioni e anche da parte forse della "Chiesa". Ovviamente abbandono che deriva dalla "povertà" sia di risorse economiche sia di civiltà. Non puoi ad esempio introdurre il divorzio in un contesto in cui l'omicidio "per causa d'onore" è ancora molto bene tollerato, anche in sede di "giudizio", cioè da parte dei giudici.
I romeni che vengono in Italia sono il peggio che si possa trovare in Romania. Gente che contesta quel tipo di regime perché sente conculcato il proprio diritto alla libertà, e agisce di conseguenza. In questo caso una spiegazione "razziale" è fuori luogo perché le motivazioni sono altre. Però è anche vero che chi ha la propensione a manifestare il bisogno, ad esempio, di mangiare "regolarmente", cosa che in Romania è proibito, allora manifesta un tipo "razziale" assai diffuso da noi all'ovest, mentre lì all'est o ti adegui a mangiare quando ce n'è o fai la fame. Quelli che "non consumano" più di quanto lo Stato decida sono quegli esempi razziali che il comunismo favorisce e tutela. Gli altri no. Ed è così da sempre.
Si. Se vogliamo fare le macchiette è una cosa. Se vogliamo parlare seriamente del problema razziale è altro paio di maniche.
i romeni che conosco sono gente eccezionale, si fanno un gran culo e hanno figli educatissimi che studiano con profitto;
comunque, è impossibile discutere seriamente di razze umane, perché non esistono; gli stessi nazi, che vi si sono dedicati, sono diventati scemi per definire il tutto, senza riuscirci; c'è un capitolo apposito dell'enciclopedia politica del PNF. 1940, post leggi razziali, che illustra bene;
io h9 solo mosso una questione di logica: se argomenti per determinismo biologico, poi devi accettare anche le deduzioni di sistema implicite nella postulazione.
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