Non scrivevo dell’uovo per svilire il mito della morte e della rinascita, ma per notare come certi simboli si rimodellano in epoche diverse, continuando a vivere una continua metamorfosi.
Proprio per questo motivo mi piace vedere nell’incompiutezza della Pietà Rondanini una figura di transizione che può evocare sentimenti ancestrali, che penso possano essere il minimo comune denominatore per un dialogo fra credenti e non credenti.
Se invece si parla solo di dottrina e di ideologia non ci si incontrerà mai, ma se si riuscisse a centrare il discorso sui sentimenti umani forse si troverebbe uno spiraglio per far dialogare l’homo religiosus con l’homo rationalis, poiché entrambi hanno in comune i l’homo symbolicus.