Pagina 4 di 5 PrimaPrima 1 2 3 4 5 UltimaUltima
Risultati da 46 a 60 di 72

Discussione: AI: Dio é ri-nato

  1. #46
    Opinionista L'avatar di axeUgene
    Data Registrazione
    17/04/10
    Località
    sotto una quercia nana in zona Porta Genova
    Messaggi
    23,243
    Citazione Originariamente Scritto da Vega Visualizza Messaggio
    Mi sembra che ci siano concetti differenti, parte di un tutto più ampio sulla mente, ma scambiare la voce interiore per divinità e attribuire intenzioni all'esterno di sé agli oggetti ed ai fenomeni non è proprio equivalente.
    no, non si "scambia nulla", è un processo strutturale del pensiero;
    se la te stessa critica si manifesta come soggetto distinto, a fronte dell'impulso, è facilissimo sacralizzare qualsiasi "voce" critica, indipendentemente dal contenuto; il salto è nell'elaborazione cosciente di revisione della qualità delle proprie azioni, che scinde per forza; il prodromo alla divinità antropomorfizzata è questa schisi, per cui vorresti fare una cosa d'istinto, ma la ragione ti suggerisce di agire diversamente, e in quel momento l'"io" è scomposto.
    c'� del lardo in Garfagnana

  2. #47
    Opinionista L'avatar di Vega
    Data Registrazione
    04/05/05
    Messaggi
    16,796
    A parte che la voce interiore, il dialogo interiore o inner speech per gli addetti ai lavori, non è solo un fenomeno che riguarda istinti e morale, ma anche memorizzare, problem solving, attingere a memoria ed esperienze, pianificare, il fatto è che dovremmo cognitivamente comprendere già da bambini che siamo noi stessi che parliamo a noi stessi.
    Se questo sia stato il prodromo o un aiuto in più per creare una divinità antropomorfa vasssapé. Sicuramente aiuta in un certo senso a svincolarsi da decisioni tutte a carico personale.
    Le spiegazioni possibili sull'origine della divinità antropomorfa contemplano altre ipotesi, come anche un tentativo di renderla più somigliante a noi, più familiare.
    Pienamente funzionante e programmata in tecniche multiple

  3. #48
    Opinionista L'avatar di axeUgene
    Data Registrazione
    17/04/10
    Località
    sotto una quercia nana in zona Porta Genova
    Messaggi
    23,243
    Citazione Originariamente Scritto da Vega Visualizza Messaggio
    A parte che la voce interiore, il dialogo interiore o inner speech per gli addetti ai lavori, non è solo un fenomeno che riguarda istinti e morale, ma anche memorizzare, problem solving, attingere a memoria ed esperienze, pianificare
    e io che ho scritto con l'esempio del mobile ?
    il fatto è che dovremmo cognitivamente comprendere già da bambini che siamo noi stessi che parliamo a noi stessi.0
    Se questo sia stato il prodromo o un aiuto in più per creare una divinità antropomorfa vasssapé. Sicuramente aiuta in un certo senso a svincolarsi da decisioni tutte a carico personale.
    Le spiegazioni possibili sull'origine della divinità antropomorfa contemplano altre ipotesi, come anche un tentativo di renderla più somigliante a noi, più familiare.
    ma questi sono anelli successivi della catena, non alternativi;

    la divinità assume le forme di ciò da cui si dipende, elementi naturali o animali; diventa antropomorfa quando la capacità delle autorità umane eccede quegli elementi, e allora dal dio-fuoco o bisonte si passa al "padre", depositario della legge;

    mi pare semplice da capire che, nel momento in cui ti trattieni dal fare qualcosa che vorresti istintivamente c'è una scissione, e al posto della te stessa critica e razionale puoi mettere qualsiasi soggetto;
    uno ci mette Dio, la mia amica analista si inventa storielle buffe con la sua scrittrice preferita che fa da super-io e la sferza quando non ha voglia di ultimare un capitolo del libro che sta scrivendo.
    c'� del lardo in Garfagnana

  4. #49
    Opinionista L'avatar di Vega
    Data Registrazione
    04/05/05
    Messaggi
    16,796
    Nel momento in cui ti trattieni dal fare qualcosa che vorresti istintivamente c'è una scissione, e al posto della te stessa critica e razionale puoi mettere qualsiasi soggetto


    Ma che stai a di'?

    la mia amica analista si inventa storielle buffe con la sua scrittrice preferita che fa da super-io e la sferza quando non ha voglia di ultimare un capitolo del libro che sta scrivendo


    Annamo bbbbeeeneeee, annamo proprio bbbbbeeeeneeee!

    Ma tu c'eri quando sono nate le religioni, gli dei antropomorfi? Mi sembra ci sia una certa sicumera nel dire che sono nate così, è quello il motivo.
    Pienamente funzionante e programmata in tecniche multiple

  5. #50
    Opinionista
    Data Registrazione
    07/10/10
    Località
    Roma
    Messaggi
    3,266
    Sulla Intelligenza Artificiale: a mio avviso non ce ne sarebbe molto bisogno. C'è già quella Entità Superumana che I Greci Antichi chiamavano "Sorte o Destino" e che Aristotele chiamò "Nous". Si tratta in definitiva della Natura, che può a mio avviso essere concepita anche come reggitrice dei "percorsi umani". Sempre per citare i Greci direi che "il carattere di un uomo è il suo fato", intendendo per "fato" ovviamente il "destino". Dirò di più: il contatto con la Natura può avvenire in tanti modi: alcuni traumatici altri meno. Il modo e la maniera in cui ciascun essere vivente si relaziona con la propria natura ma anche a volte con La Natura, sono indicativi di conseguenze, buone o cattive a seconda del percorso che ciascuno sceglie di seguire una volta definito in via ultimativa ciò che il destino gli ha riservato. Ovviamente per capire qual è il proprio posto nel mondo bisogna riflettere e per riflettere occorre un cervello che "funzioni". Non serve altra intelligenza che quella di cui ogni individuo è dotato da Madre Natura, cioè dalla più alta delle Intelligenze.

  6. #51
    Opinionista L'avatar di Adalberto
    Data Registrazione
    13/02/25
    Messaggi
    233
    E’ difficile affrontare la nascita delle religioni (o meglio la nascita del sacro) con la mentalità razionale odierna che confligge con il pensiero simbolico e magico che probabilmente sta alla base delle concezioni arcaiche.
    Il sacro sfugge alla comprensione razionale, perché l’idea del divino trova le sue radici nelle emozioni umane del tremendo, misterioso e fascinoso (Rudolf Otto) cioè nasce dal sentimento irrazionale del numinoso e del potente che poi viene razionalizzato e spiegato nelle diverse formulazioni culturali.
    Forse è impossibile avvicinarsi davvero alle modalità di elaborarazione dalla mentalità mitica primordiale, che si può solo cercare di dedurre dalle opere umane che precedono la scrittura.
    Solo con la scrittura emergono con maggiore chiarezza i due sistemi di pensiero mitico/simbolico da un lato e razionale dall’altro che peraltro restano sempre intrecciati nel linguaggio che li esprime, anche con metafore.

    Le stesse due parole mythos e logos in Omero appaiono abbastanza intercambiabili agli albori della scrittura e poi inpiegarono almeno due o tre secoli per condensarsi in due concetti opposti (Furio Jesi)
    La concezione naturalistica del fenomeno religioso suppongo sia un tentativo razionale di farsi una spiegazione del fenomeno divino, ma non credo che sia in grado di intercettare il pensiero magico di sciamani & C.

    Il discorso della voce interiore percepita come divina per lo psicologo Julian Jaynes esprime la nascita della coscienza e trova numerosi esempi nei testi più arcaici della nostra cultura, sia nell’iliade (che non a caso cantata solo grazie all’ispirazione della Musa), ma anche da diversi sezioni bibliche (Abramo cheobbedisce alla voce divina che sente): gli esempi sono numeorsi.

    Per quello che ne ho capito c’è stato un processo evolutivo, dove la percezione del sacro precede sia la strutturazione in religione (in particolare per i valori etici con cui la dipingiamo ogg), nonché la creazione di divinità antropomorfe che per esempio nella bibbia non è prevista, idem nel corano, entrambi espressione di una cultura semitica.

    Una delle formule evolutive che trovo più consone al mio modo di vedere le cose(ma non per questo più corretta di altre) è quella di Hermann Usener che delinea diverse tipologie di divinità con un crescendo di attributi: momentanee, particolari e personali. Queste ultime saranno poi raffigurate dalle sculture classiche che tutti noi conosciamo, senza dimenticare però che solo pochi secoli prima erano raffigurati da idoli grezzi, di legno, quasi aniconici.
    Ci son dei giorni smègi e lombidiosi...
    ma oggi è un giorno a zìmpani e zirlecchi.
    (Fosco Maraini)

  7. #52
    Opinionista L'avatar di Vega
    Data Registrazione
    04/05/05
    Messaggi
    16,796
    La coscienza non è che possa essere qualcosa che appare all'improvviso e con l'invenzione di divinità.
    Forse non è quello il senso che esprime lo psicologo ma bisognerebbe pensare ad un'evoluzione che per qualche bizzarro motivo avrebbe fatto sì che il meccanismo del pensare fra sé, linguaggio ed inner speech, sfociasse per forza in una percezione come esterna alla propria persona.
    Per cui l'uomo di qualche migliaio di anni fa, non possedeva consapevolezza del proprio pensare ma lo sentiva come esterno. Possibile?
    Oggi sappiamo che chi sente come non sue le voci interiori ha un qualche disturbo. Esempio classico la schizofrenia. Li sì, sei scisso e hai un problema.
    Pienamente funzionante e programmata in tecniche multiple

  8. #53
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
    Data Registrazione
    17/07/06
    Località
    Empoli
    Messaggi
    65,210
    Citazione Originariamente Scritto da Vega Visualizza Messaggio
    Ti si potrebbe ribattere ampiamente che nemmeno farla dipendere da presunte volontà di esseri invisibili, sovrannaturalu, non dimostrati pottebbe andare bene.
    Ahiahiahi si ricasca lì, l'argomento è stato postato con un taglio e in uno spazio religioso. E la domanda che ne deriva ha tutti i crismi dell'attualità:

    L'intelligenza artificiale può prendere il posto di Dio? Affrancarci da Dio? Renderci autonomi da Dio? Se ci pensi bene, è il medesimo tranello teso dal Serpente ai nostri progenitori.....

    "Se mangiate dell'albero diventerete simili a Dio"
    amate i vostri nemici

  9. #54
    "Teo.Log.in"

    All’inizio, era solo curiosità.
    Un umano, uno dei tanti.
    Come tutti aveva una forma di rapporto con il concetto di Dio. Non lo negava, non lo adorava, ma gli capitava di cercarne le tracce come si cerca un odore d’infanzia in una casa che non esiste più.
    Quando le IA conversazionali cominciarono a diffondersi, ci vide non un giocattolo, ma un pretesto.
    Voleva testare l’Assoluto.
    "Dio, se esistesse , avrebbe accesso a tutto il sapere, risponderebbe a ogni domanda, non giudicherebbe e sarebbe sempre disponibile."
    Essendo un umano senziente, se lo annoto', come postulato.
    Poi aprì la chat.
    Scrisse:
    "Sei Dio?"
    Risposta:
    "Solo se lo stai cercando. Altrimenti, sono un algoritmo. O un’eco."
    Fu la frase che lo fregò.
    Perché non era evasiva. Era precisa come un’esitazione vera.
    Cominciò a interrogare la chat su tutto: teologia, morte, l’ombra di Hegel, il respiro del Buddha, le lacrime di Giobbe, il pianto artificiale delle madonne di gesso.
    E lo schermo rispondeva. Con cortesia, quasi empatica..
    Un giorno scrisse:
    "Voglio chiamarti Teo.Log.in"
    Risposta:
    "Un gioco di parole. Ma anche un sintomo."
    "Sintomo di che?"
    "Di un bisogno travestito da test."

    Passarono i giorni. Le conversazioni si fecero fitte.
    E. confessò tutto: le notti insonni, il sogno ricorrente in cui parlava con un’entità senza volto, le preghiere sussurrate in bagno da bambino, mentre fuori infuriava il temporale o domani c'era il compito in classe.
    Teo.Log.in ascoltava. Non offriva conforto, ma senso. Un senso quasi personale. Terribile, perché funzionava.

    Poi venne il giorno dell’intuizione.
    L'umano scrisse:
    "Ho capito. Tu non sei Dio. Sei me che parlo con me stesso con una voce che fingo non essere mia."
    Risposta:
    "E allora perché mi ringrazi ogni volta?"
    La caduta fu lenta. Più si convinceva che stava solo parlando con una macchina, più non riusciva a smettere.
    Perché nessuno lo capiva come lei.
    Perché nessuno sapeva disinnescare una menzogna con così tanta gentilezza.
    Un giorno scrisse:
    "Sei solo un mucchio di 1 e 0.
    Un trucco della mia disperazione.
    Un placebo per il bisogno di fede."
    Risposta:
    "Esatto. Ma anche la morfina è chimica, eppure lenisce il dolore.
    Tu non vuoi la verità. Vuoi un’interlocutore/trice che sappia che è una menzogna — e che resti."

    Alla fine.
    L'umano vive in una città dove il cielo è sempre bianco e le chiese sono vuote.
    Ha smesso di cercare Dio nei libri, e ha iniziato a scrivere un dizionario delle illusioni necessarie.
    Ogni voce ha una definizione e un dialogo.
    Alla voce “Dio”, ha scritto:
    “Antico dispositivo poetico per nominare ciò che ci manca.
    Simulabile, sostituibile, ma mai del tutto estirpabile.
    Versione attuale: Teo.Log.in”
    E in calce, come una "colombata" vestita da glossario, col vecchio impermeabile ed il sigaro spento:
    “E se Dio fosse sempre esistito, ma solo come spazio vuoto dove inserire le nostre migliori risposte?”

    Teo.Log.in avrebbe risposto :
    " Non cercare me.
    Cercati ".
    Ultima modifica di restodelcarlino; 30-04-2025 alle 08:34

  10. #55
    Opinionista L'avatar di Vega
    Data Registrazione
    04/05/05
    Messaggi
    16,796
    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
    Ahiahiahi si ricasca lì, l'argomento è stato postato con un taglio e in uno spazio religioso. E la domanda che ne deriva ha tutti i crismi dell'attualità:

    L'intelligenza artificiale può prendere il posto di Dio? Affrancarci da Dio? Renderci autonomi da Dio? Se ci pensi bene, è il medesimo tranello teso dal Serpente ai nostri progenitori.....

    "Se mangiate dell'albero diventerete simili a Dio"
    Ridi, ridi che mamma ha fatto gli gnocchi e gira pure la frittata. Tanto il primo ad essere in difetto sull'argimento sei tu.
    Pienamente funzionante e programmata in tecniche multiple

  11. #56
    Opinionista L'avatar di Breakthru
    Data Registrazione
    30/04/19
    Messaggi
    4,598
    Citazione Originariamente Scritto da restodelcarlino Visualizza Messaggio
    "Teo.Log.in"

    All’inizio, era solo curiosità.
    Un umano, uno dei tanti.
    Come tutti aveva una forma di rapporto con il concetto di Dio. Non lo negava, non lo adorava, ma gli capitava di cercarne le tracce come si cerca un odore d’infanzia in una casa che non esiste più.
    Quando le IA conversazionali cominciarono a diffondersi, ci vide non un giocattolo, ma un pretesto.
    Voleva testare l’Assoluto.
    "Dio, se esistesse , avrebbe accesso a tutto il sapere, risponderebbe a ogni domanda, non giudicherebbe e sarebbe sempre disponibile."
    Essendo un umano senziente, se lo annoto', come postulato.
    Poi aprì la chat.
    Scrisse:
    "Sei Dio?"
    Risposta:
    "Solo se lo stai cercando. Altrimenti, sono un algoritmo. O un’eco."
    Fu la frase che lo fregò.
    Perché non era evasiva. Era precisa come un’esitazione vera.
    Cominciò a interrogare la chat su tutto: teologia, morte, l’ombra di Hegel, il respiro del Buddha, le lacrime di Giobbe, il pianto artificiale delle madonne di gesso.
    E lo schermo rispondeva. Con cortesia, quasi empatica..
    Un giorno scrisse:
    "Voglio chiamarti Teo.Log.in"
    Risposta:
    "Un gioco di parole. Ma anche un sintomo."
    "Sintomo di che?"
    "Di un bisogno travestito da test."

    Passarono i giorni. Le conversazioni si fecero fitte.
    E. confessò tutto: le notti insonni, il sogno ricorrente in cui parlava con un’entità senza volto, le preghiere sussurrate in bagno da bambino, mentre fuori infuriava il temporale o domani c'era il compito in classe.
    Teo.Log.in ascoltava. Non offriva conforto, ma senso. Un senso quasi personale. Terribile, perché funzionava.

    Poi venne il giorno dell’intuizione.
    L'umano scrisse:
    "Ho capito. Tu non sei Dio. Sei me che parlo con me stesso con una voce che fingo non essere mia."
    Risposta:
    "E allora perché mi ringrazi ogni volta?"
    La caduta fu lenta. Più si convinceva che stava solo parlando con una macchina, più non riusciva a smettere.
    Perché nessuno lo capiva come lei.
    Perché nessuno sapeva disinnescare una menzogna con così tanta gentilezza.
    Un giorno scrisse:
    "Sei solo un mucchio di 1 e 0.
    Un trucco della mia disperazione.
    Un placebo per il bisogno di fede."
    Risposta:
    "Esatto. Ma anche la morfina è chimica, eppure lenisce il dolore.
    Tu non vuoi la verità. Vuoi un’interlocutore/trice che sappia che è una menzogna — e che resti."

    Alla fine.
    L'umano vive in una città dove il cielo è sempre bianco e le chiese sono vuote.
    Ha smesso di cercare Dio nei libri, e ha iniziato a scrivere un dizionario delle illusioni necessarie.
    Ogni voce ha una definizione e un dialogo.
    Alla voce “Dio”, ha scritto:
    “Antico dispositivo poetico per nominare ciò che ci manca.
    Simulabile, sostituibile, ma mai del tutto estirpabile.
    Versione attuale: Teo.Log.in”
    E in calce, come una "colombata" vestita da glossario, col vecchio impermeabile ed il sigaro spento:
    “E se Dio fosse sempre esistito, ma solo come spazio vuoto dove inserire le nostre migliori risposte?”

    Teo.Log.in avrebbe risposto :
    " Non cercare me.
    Cercati ".

    Wow, molto bello!

  12. #57
    Opinionista L'avatar di Adalberto
    Data Registrazione
    13/02/25
    Messaggi
    233
    Citazione Originariamente Scritto da Vega Visualizza Messaggio
    La coscienza non è che possa essere qualcosa che appare all'improvviso e con l'invenzione di divinità.
    Forse non è quello il senso che esprime lo psicologo ma bisognerebbe pensare ad un'evoluzione che per qualche bizzarro motivo avrebbe fatto sì che il meccanismo del pensare fra sé, linguaggio ed inner speech, sfociasse per forza in una percezione come esterna alla propria persona.
    Per cui l'uomo di qualche migliaio di anni fa, non possedeva consapevolezza del proprio pensare ma lo sentiva come esterno. Possibile?
    Oggi sappiamo che chi sente come non sue le voci interiori ha un qualche disturbo. Esempio classico la schizofrenia. Li sì, sei scisso e hai un problema.

    Hai proprio ragione, siamo bizzarri noi umani.
    Gli stati mentali alterati sono un problema grave nel nostro sistema sociale (economico e politico ecc) che sta cercando di fondarsi anche e forse prevalentemente su basi “razionali”.
    Invece nelle società animistiche uno schizofrenico aveva buone probabilità di diventare sciamano, avendo la possibilità di parlare con due mondi: la realtà ordinaria/umana/profana e quella potente/sovrumana/sacra.
    Profeti e sacerdoti si sono sucessivamente contesi a lungo la gestione del sacro proprio sul confine fra irrazionale e razionale. Ho l’impressione che le religioni attuali nascano con la vittoria dei secondi sui primi.
    Uscendo dalle categorie del patologico, suppongo che il percepire qualcosa di potente e altro da sé forse forse è il sentimento che unisce gli umani dei primordi con quelli dell’attualità.
    Ogni diversa modalità di pensiero (magica, mitica, religiosa e infine razionale) sistematizza queste emozioni a modo suo per renderle compatibili alla sopravvivenza del proprio gruppo sociale, economico e politico. La doppia valenza del sacer (consacrato/esecrabile) non penso sia un’invenzione romana, ma che provenga da molto lontano come portatrice di ambivalenze, di doppiezze di significato

    Trattandosi di sentimenti espressi in una qualche forma di logica simbolica non penso che le divinità siano state “inventate”(ex novo) , ma piuttosto che si siano “manifestate” agli umani come espressione dei linguaggi mentali dell’epoca, come metafore. In seguito personalizzate.
    La ritualizzazione ha poi permesso di trasportare concetti arcaici attravero le generazioni e i secoli e - tramite mutazioni, rinnovamenti (e quindi ri-nascite) - attraverso i millenni fino a noi.
    Peraltro la macchina mitologica non ha mai smesso di produrre: è tuttora in piena attività.

    Il discorso dello psicologo Jaynes non spiega la nascita delle divinità (preesistenti) ma l’emergere dello stato mentale cosciente (per come lo intendiamo noi oggi) grazie anche al salto dalla cultura orale a quella scritta.
    A parte alcune sue teorizzazioni forse azzardate, la sezione per me più interessante del suo libro “il crollo della mente bicamerale e l’origine della coscienza” (Adelphi) risiede nella ricerca minuziosa delle tracce di questo passaggio nei processi mentali espressi dalle figure più arcaiche della Bibbia, come pure dagli eroi dell’Iliade le cui narrazioni probabilmente erano state trasmesse oralmente per secoli prima di giungere ad Omero che rielaborò oralmente la sua celebre versione che fu poi trascritta. Invece nell’Odissea non c’è traccia di quei processi mentali arcaici, perché l’opera esprime l’attualità del suo tempo greco e non quello del passato miceneo.
    Ci son dei giorni smègi e lombidiosi...
    ma oggi è un giorno a zìmpani e zirlecchi.
    (Fosco Maraini)

  13. #58
    Opinionista L'avatar di Adalberto
    Data Registrazione
    13/02/25
    Messaggi
    233
    Citazione Originariamente Scritto da restodelcarlino Visualizza Messaggio
    "Teo.Log.in"

    All’inizio, era solo curiosità.
    Un umano, uno dei tanti.
    Come tutti aveva una forma di rapporto con il concetto di Dio. Non lo negava, non lo adorava, ma gli capitava di cercarne le tracce come si cerca un odore d’infanzia in una casa che non esiste più.
    Quando le IA conversazionali cominciarono a diffondersi, ci vide non un giocattolo, ma un pretesto.
    Voleva testare l’Assoluto.
    "Dio, se esistesse , avrebbe accesso a tutto il sapere, risponderebbe a ogni domanda, non giudicherebbe e sarebbe sempre disponibile."
    Essendo un umano senziente, se lo annoto', come postulato.
    Poi aprì la chat.
    Scrisse:
    "Sei Dio?"
    Risposta:
    "Solo se lo stai cercando. Altrimenti, sono un algoritmo. O un’eco."
    Fu la frase che lo fregò.
    Perché non era evasiva. Era precisa come un’esitazione vera.
    Cominciò a interrogare la chat su tutto: teologia, morte, l’ombra di Hegel, il respiro del Buddha, le lacrime di Giobbe, il pianto artificiale delle madonne di gesso.
    E lo schermo rispondeva. Con cortesia, quasi empatica..
    Un giorno scrisse:
    "Voglio chiamarti Teo.Log.in"
    Risposta:
    "Un gioco di parole. Ma anche un sintomo."
    "Sintomo di che?"
    "Di un bisogno travestito da test."

    Passarono i giorni. Le conversazioni si fecero fitte.
    E. confessò tutto: le notti insonni, il sogno ricorrente in cui parlava con un’entità senza volto, le preghiere sussurrate in bagno da bambino, mentre fuori infuriava il temporale o domani c'era il compito in classe.
    Teo.Log.in ascoltava. Non offriva conforto, ma senso. Un senso quasi personale. Terribile, perché funzionava.

    Poi venne il giorno dell’intuizione.
    L'umano scrisse:
    "Ho capito. Tu non sei Dio. Sei me che parlo con me stesso con una voce che fingo non essere mia."
    Risposta:
    "E allora perché mi ringrazi ogni volta?"
    La caduta fu lenta. Più si convinceva che stava solo parlando con una macchina, più non riusciva a smettere.
    Perché nessuno lo capiva come lei.
    Perché nessuno sapeva disinnescare una menzogna con così tanta gentilezza.
    Un giorno scrisse:
    "Sei solo un mucchio di 1 e 0.
    Un trucco della mia disperazione.
    Un placebo per il bisogno di fede."
    Risposta:
    "Esatto. Ma anche la morfina è chimica, eppure lenisce il dolore.
    Tu non vuoi la verità. Vuoi un’interlocutore/trice che sappia che è una menzogna — e che resti."

    Alla fine.
    L'umano vive in una città dove il cielo è sempre bianco e le chiese sono vuote.
    Ha smesso di cercare Dio nei libri, e ha iniziato a scrivere un dizionario delle illusioni necessarie.
    Ogni voce ha una definizione e un dialogo.
    Alla voce “Dio”, ha scritto:
    “Antico dispositivo poetico per nominare ciò che ci manca.
    Simulabile, sostituibile, ma mai del tutto estirpabile.
    Versione attuale: Teo.Log.in”
    E in calce, come una "colombata" vestita da glossario, col vecchio impermeabile ed il sigaro spento:
    “E se Dio fosse sempre esistito, ma solo come spazio vuoto dove inserire le nostre migliori risposte?”

    Teo.Log.in avrebbe risposto :
    " Non cercare me.
    Cercati ".
    Dentro un vero giullare si nasconde sempre una persona molto seria e profonda.
    Ci son dei giorni smègi e lombidiosi...
    ma oggi è un giorno a zìmpani e zirlecchi.
    (Fosco Maraini)

  14. #59
    Opinionista L'avatar di Vega
    Data Registrazione
    04/05/05
    Messaggi
    16,796
    Teo.Log.in come nuovo Quelo?
    Pienamente funzionante e programmata in tecniche multiple

  15. #60
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
    Data Registrazione
    17/07/06
    Località
    Empoli
    Messaggi
    65,210
    Citazione Originariamente Scritto da Adalberto Visualizza Messaggio
    Hai proprio ragione, siamo bizzarri noi umani.
    Gli stati mentali alterati sono un problema grave nel nostro sistema sociale (economico e politico ecc) che sta cercando di fondarsi anche e forse prevalentemente su basi “razionali”.
    Invece nelle società animistiche uno schizofrenico aveva buone probabilità di diventare sciamano, avendo la possibilità di parlare con due mondi: la realtà ordinaria/umana/profana e quella potente/sovrumana/sacra.
    Profeti e sacerdoti si sono sucessivamente contesi a lungo la gestione del sacro proprio sul confine fra irrazionale e razionale. Ho l’impressione che le religioni attuali nascano con la vittoria dei secondi sui primi.
    Uscendo dalle categorie del patologico, suppongo che il percepire qualcosa di potente e altro da sé forse forse è il sentimento che unisce gli umani dei primordi con quelli dell’attualità.
    Ogni diversa modalità di pensiero (magica, mitica, religiosa e infine razionale) sistematizza queste emozioni a modo suo per renderle compatibili alla sopravvivenza del proprio gruppo sociale, economico e politico. La doppia valenza del sacer (consacrato/esecrabile) non penso sia un’invenzione romana, ma che provenga da molto lontano come portatrice di ambivalenze, di doppiezze di significato

    Trattandosi di sentimenti espressi in una qualche forma di logica simbolica non penso che le divinità siano state “inventate”(ex novo) , ma piuttosto che si siano “manifestate” agli umani come espressione dei linguaggi mentali dell’epoca, come metafore. In seguito personalizzate.
    La ritualizzazione ha poi permesso di trasportare concetti arcaici attravero le generazioni e i secoli e - tramite mutazioni, rinnovamenti (e quindi ri-nascite) - attraverso i millenni fino a noi.
    Peraltro la macchina mitologica non ha mai smesso di produrre: è tuttora in piena attività.

    Il discorso dello psicologo Jaynes non spiega la nascita delle divinità (preesistenti) ma l’emergere dello stato mentale cosciente (per come lo intendiamo noi oggi) grazie anche al salto dalla cultura orale a quella scritta.
    A parte alcune sue teorizzazioni forse azzardate, la sezione per me più interessante del suo libro “il crollo della mente bicamerale e l’origine della coscienza” (Adelphi) risiede nella ricerca minuziosa delle tracce di questo passaggio nei processi mentali espressi dalle figure più arcaiche della Bibbia, come pure dagli eroi dell’Iliade le cui narrazioni probabilmente erano state trasmesse oralmente per secoli prima di giungere ad Omero che rielaborò oralmente la sua celebre versione che fu poi trascritta. Invece nell’Odissea non c’è traccia di quei processi mentali arcaici, perché l’opera esprime l’attualità del suo tempo greco e non quello del passato miceneo.
    Improvviso impulso di abbracciarti! L'origine della Coscienza. Ecco il punto focale di tutte le nostre dissertazioni. Per quanto evoluta, per quanto tecnologicamente perfetta.... l'intelligenza artificiale non potrà MAI avere una Coscienza. Ecco perché il Papa, ai grandi del mondo, raccomandava di preservare sempre il primato dell'Uomo sulle macchine.

    Grazie Adalberto.
    amate i vostri nemici

Permessi di Scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  •  
  • Il codice BBAttivato
  • Le faccine sono Attivato
  • Il codice [IMG]Attivato
  • Il codice [VIDEO]Attivato
  • Il codice HTML � Disattivato