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Discussione: Gli / le ex

  1. #61
    Opinionista L'avatar di axeUgene
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    Citazione Originariamente Scritto da Adalberto Visualizza Messaggio
    ...perché altrimenti si promuove certamente la pace, ma quella del più forte, altrimenti detta oppressione.
    'ie... son 15 anni che ignora;
    per lui la concordia opera nel riconoscere quei "carismi" di genere, con l'uomo che guida, ecc...
    la coppia è un patto, indissolubile, negoziato in termini di potere, dove la sessualità femminile è reificata tranquillamente e metro di quel potere; il "sentimento" è contemplato, ma più un complemento declamato una tantum e per sempre;

    sottotraccia tutti abbiamo questa radice rettiliana, ma con tante superfetazioni; quello che è interessante nel pensiero di Cono sono gli strumenti psichici di rimozione di evidenze devianti, cioè la realtà; non è psicotico, ma in qualche modo sembrerebbe descrivere una condizione borderline evocata da Lacan, una psicosi intesa;

    volendo immaginare una coppia come un sistema energetico finalizzato alla conservazione il dispendio di energia è abbastanza irrilevante, se si consegue il fine; diverso è se la qualità della vita acquista rilievo; nel sistema-Cono è irrilevante; nel senso che deve essere quel determinato assetto.
    c'� del lardo in Garfagnana

  2. #62
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Citazione Originariamente Scritto da LadyHawke Visualizza Messaggio
    Vabbè dai per stavolta lascia correre, per poter chiarire era necessario citare il link dove c'è la reale espressione del defunto Papa anche io non sono riuscita a evitare di rispondergli.
    Ti ringrazio. Punto primo: i giornali ahimè vivono di questo, enfatizzare il titolo affinché più persone possibili leggano il pezzo. Te lo può confermare la giornalista Dark.

    Punto secondo: non esiste Coppia che non abbia attraversato, stia attraversando o attraverserà periodi di crisi, di incomprensione, di difficoltà nel comprendersi eccetera. Ora, di fronte a tutto ciò, si può subito dire arrivederci e grazie o si può cercare di venirsi incontro, parlarsi, comunicare, analizzare, chiedersi reciprocamente perdono e andare avanti.
    Ecco il succo del discorso di Papa Francesco. Non lasciarsi spaventare "se può volare un piatto": l'importante è riconciliarsi subito, non dare corda al nostro orgoglio ferito. Poi si che diventa dura!

    Punto terzo: oggi l'aggressività (anche nel linguaggio) è una caratteristica unisex. Nella vita reale e in quella virtuale sul web. Non ci si ascolta più, non si lascia parlare l'altro per capire e poi rispondere. Lo vediamo bene nei confronti politici in televisione: si tende a parlare sopra l'altro, a soffocare qualsiasi discorso parlandoci sopra in contemporanea.
    Nei centri di ascolto invece, la prima regola, quella fondamentale, è ASCOLTARE. Ascoltare l'altro, udire le sue ragioni e il suo pensiero. Uno alla volta, con calma. Quante tensioni vediamo poco a poco dissolversi Ladyhawke. Quanta rabbia scemare, quanto rancore diventare accoglienza....
    amate i vostri nemici

  3. #63
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Citazione Originariamente Scritto da Adalberto Visualizza Messaggio
    Quando non mi trovo d’accordo con la risposta ricevuta in genere evito di replicare per non cadere nel solito loop del botta e risposta che mi risulta noioso.
    Ora però mi sento un po’ in colpa per essere stato zitto dopo aver enfatizzato a modo mio il litigio, considerandolo anche come una opportunità per far emergere le parti in ombra di ciascuno di noi, che spesso preferiamo tenere sopite in nome dell’unità della coppia, o di una malvissuta tranquillità.
    Ci sono due strade per affrontare i litigi.
    La soluzione formale promuove i comportamenti retti, quelli da imitare: chiedere scusa (magari a parole), fare la pace (entro sera) cioè senza troppo scavare sui perché e i percome, perché la pace è valore in sé.
    La soluzione critica chiede invece conto di fatti e di parole, perché prima di concedere il perdono “pretende” il chiarimento, l’assunzione delle responsabilità non solo con parole ma anche tramite comportamenti coerenti.
    Perché il valore risiede nella costruzione di un rapporto paritario, di cui la pace diventa conseguenza.
    Ma prima ancora c’è il valore del rispetto dell’altro: già con gli insulti si deve saper individuare il limite, figurarsi con gli oggetti o le mani.
    Educare a individuare questi limiti dovrebbe essere il pensiero principale di chi vuol farsi pastore (cioè protettore dei più deboli), perché altrimenti si promuove certamente la pace, ma quella del più forte, altrimenti detta oppressione.
    Sono d'accordo: parlarsi, chiarirsi, spiegarsi....non esiste un ti perdono, un ti chiedo scusa a prescindere.
    amate i vostri nemici

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