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La Costituzione non dice che la famiglia è per forza di cose solo uomo-donna.
Una famiglia in cui ci sono due uomini o due donne è degna di essere chiamata tale quanto lo è una famiglia di persone etero. E per fortuna si sta combattendo affinché ogni differenza sociale venga appianata.
Non sei tu quello che sostiene che debba esserci l'amore? E allora, quando tra due uomini o tra due donne c'è amore, c'è già tutto quello che serve!
“Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]
Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità [cit: Manifesto futurista] .
Un saluto allo "sperma di un altro".
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Ah sì? Lo stesso Dio che ordina ad Abramo di uccidere il figlio?4) Dio è l'esatto contrario del padre-padrone: è quello descritto dalla parabola del figliol prodigo. È quello scolpito da Michelangelo fra le braccia di Maria.
Quindi per te famiglia naturale è sinonimo di matrimonio e viceversa.
Secondo me Cono dovrebbero rivedere, modificare l'articolo 29 della Costituzione, dove si parla di "società naturale" e oltretutto si parla di "coniugi", perchè si presta a cattive interpretazioni.
La previsione si traduce in un riconoscimento esclusivo della famiglia legittima, una valvola di chiusura – e parametro di costituzionalità – per le evoluzioni legislative tese al riconoscimento di forme di famiglia diverse da quelle fondate sul matrimonio legittimo; tale orientamento, tuttavia, seppure attraversi tutti i colori del Parlamento, appare ingiustificato per svariate ragioni.
Accogliendo una simile interpretazione, infatti, il dato letterale di cui all’art. 29 Cost. dà vita ad un ossimoro: come può qualcosa di naturale, spontaneo e prestatuale, come la famiglia, fondarsi unicamente su un’istituzione giuridica artificiale, come il matrimonio? Si tratta di una proposizione impossibile: munita di senso, ma priva di significato. Tale contraddizione può essere sciolta solo ritenendo che il matrimonio sia una delle forme che la famiglia può assumere, una forma storicamente determinata – all’epoca dell’Assemblea Costituente – ma non la sola forma possibile.
Nell’intento dei Costituenti, l’art. 29 Cost. non aveva una portata giusnaturalistica: la disposizione, infatti – per riprendere il pensiero di Nilde Iotti -, mirava ad evitare la pratica, diffusa nel precedente periodo fascista, dell’ingerenza dello Stato nell’autonomia della famiglia, palesata, ad esempio, nell’obbligo di improntare l’educazione familiare al sentimento nazionale fascista, nel divieto per gli ebrei di sposarsi in terra italiana o nel divieto di matrimoni tra italiani ed ebrei per non contaminare la razza; ne consegue – come affermato da Aldo moro – che l’art. 29 Cost. non è una definizione che ammette solo la famiglia legittima fondata sul matrimonio, ma è una determinazione di limiti all’ingerenza dello Stato, possibile solo in determinati casi eccezionali, come l’assicurare l’uguaglianza tra i coniugi o l’educazione della prole. In tal senso “naturale” significa “razionale”: la conformazione interna della famiglia, pertanto, non si deve esaurire fatalmente nel matrimonio, ma è rimessa alla razionalità dello sviluppo storico.
Se si vuol leggere per intero il link:
https://www.diritto.it/la-famiglia-c...ul-matrimonio/
La vita è veramente molto semplice, ma noi insistiamo nel renderla complicata.
Confucio
[QUOTE]ma se vai negli archivi, il numero dei trovatelli, illegittimi o di madre non nominata - prostituta, fedifraga, povera o abbandonata - è grandissimo.[
Mi pare di ricordare che prima degli anni 70, nei documenti esisteva la dicitura figlio di NN, credo che il diritto di famiglia abbia posto fine a quella situazione incresciosa.
Per quanto riguarda gli aspetti patrimoniali delle unioni, quelli erano molto rigidi nelle classi sociali più elevate, pensa che in alcune zone dell'Italia fino a pochi anni fa l'eredità di famiglia andava ai maschi, mentre alle femmine veniva consegnato il corredo, al giorno d'oggi queste cose sembrano anacronistiche, ma il passato non è poi così lontano e tutte le" conquiste" possono essere spazzate in un attimo.
[QUOTE=Ninag;1905016]nella Repubblica quelle prassi sono vietate, sempre per il principio di uguaglianza, in questo caso di genere;Mi pare di ricordare che prima degli anni 70, nei documenti esisteva la dicitura figlio di NN, credo che il diritto di famiglia abbia posto fine a quella situazione incresciosa.
Per quanto riguarda gli aspetti patrimoniali delle unioni, quelli erano molto rigidi nelle classi sociali più elevate, pensa che in alcune zone dell'Italia fino a pochi anni fa l'eredità di famiglia andava ai maschi, mentre alle femmine veniva consegnato il corredo, al giorno d'oggi queste cose sembrano anacronistiche, ma il passato non è poi così lontano e tutte le" conquiste" possono essere spazzate in un attimo.
gli Nn li avevo citati a proposito del passato della famiglia e del fatto che tendiamo in retrospettiva a proiettare la nostra normalità al passato; gli archivi che ho consultato per la mia famiglia vanno da fine Ottocento indietro fino al Cinquecento, e in un caso prima del Mille, perché mi sono agganciato a un albero già fatto;
la cosa buffa che ho trovato è che spesso ai trovatelli si imponevano, oltre a quelli classici, cognomi fantasiosi e a volte simil- nobiliari; ma il punto è che erano davvero tanti, libroni pieni; il filosofo Rousseau ne lasciò diversi al brefotrofio, per dire; cioè, la realtà della "famiglia" in passato era piuttosto diversa da come immaginiamo; la gente faceva figli con chi capitava, poi li affidava o abbandonava, e spesso anche i genitori poveri o per altri motivi si sbarazzavano dei neonati, posto che ne moriva la metà nei primi 5 anni fino a metà Ottocento;
anche per questo ci su affezionava poco ai bambini piccoli, come difesa emotiva; tutti i sentimenti erano molto diversi da quelli che conosciamo e se leggi Dickens o altri ti puoi fare un'idea.
c'� del lardo in Garfagnana
[QUOTE=axeUgene;1905030] Certo, molte pratiche sono superate, anche Rousseau predicava bene e razzolava male, indicando un modello educativo attraverso L'Emilio, che ancora viene usato come base per gli studi pedagogici. I racconti di Dickens sono molto indicativi, mostrano un mondo piuttosto duro. Se è per questo senza andare troppo lontano fino all'evento della pillola le famiglie erano molto numerose, la media attuale credo che sia "1,001", l' emancipazione è anche dovuta alla contraccezione, come l'introduzione degli elettrometrici, chiedo venia per il mio pragmatismo, ma è necessario anche un sano realismo. Tempo fa ho letto un articolo sulla condizione delle donne ortodosse ebraiche e da quello che ho letto direi che sono ben lontane dall'essere emancipate. In effetti in gran parte del mondo le condizioni delle" famiglie" o come vogliamo chiamarle, non sono idilliache. Generalmente quando le persone non hanno legami solidi con le famiglie tendono ad avere più difficoltà, faticano a trovare il loro io. In questo senso la famiglia rappresenta un piccolo porto( quando è sana).Vi è anche un discorso biologico naturale nella ricerca della costruzione di un gruppo ( famiglia) e avere maggiori possibilità di sopravvivere, come dici tu, visto che un tempo molti bambini morivano prima dei cinque anni.