
Originariamente Scritto da
axeUgene
sta cosa del completo/incompleto e fuorviante, per forza; non c'entra una cippa con la realtà di una persona;
quello che succede è che siamo sempre in una certa misura limitati nelle interazioni con gli altri, a maggior ragione che se si condivide molto, spazi materiali, cose da fare, ecc...
mo', capita che alcune persone, per fortunate coincidenze, abbiano un insieme notevole di caratteristiche nervosiche, energetiche, caratteriali ed educative per cui ci si trova meno "compressi" che nelle altre interazioni;
questa circostanza può preludere ad una favorevole condizione di liberazione e legittimazione di attitudini e affermazione di bisogni, altrimenti repressi, grazie al recupero di energie che quella condizione di maggior fiducia consente;
non è che "ti completi", ma riesci a liberare una parte di te con cui facevi difficilmente i conti; quella persona ti fa da sponda, come in una psicanalisi; magari, che so, è testimonial positivo di un comportamento ché ti piacerebbe essere tuo ma hai sempre censurato, e l'esempio di quell'amico o partner ti sblocca e poi stai meglio, sei contenta e si fissa un attaccamento consapevole;
perciò, se il completamento è una cazzata, lo è - per lo stesso motivo - anche l'idea del "di più", dell'accessorio, comunque fungibile; una persona non è fungibile, anche se può assolvere a determinate funzioni; non per un motivo morale, eh...
il punto è che se indirizzi il tuo immaginario in modo da collocare una relazione nello scaffale "di più", fai come un produttore che assegni il budget per Steven Spielberg al genere "film di squali", e non avrai mai Private Ryan;
nel bene e nel male, se difendi una tua condizione, per qualsiasi motivo, un programma, difficilmente ti può succedere qualcosa di diverso; che, non necessariamente è positivo, sia chiaro;
io faccio poco testo, e tendenzialmente sono altrettanto diffidente; ma se non avessi smollato in alcuni casi e avessi scelto come difesa razionale suggeriva, mi sarei perso quello che oggi considero il meglio che ho vissuto.