se enunciare una,dottrina comporta - come in effetti è - un giudizio morale di valore pubblico, si tratta di un'aggrssione; per spiegarmi: "morale" è ciò che attiene al benessere pubblico, per cui se cito un determinato comportamento.come moralmente rilevante, si intende che quello che fai tu condiziona la mia vita;
io posso pure aderire ad una dottrina religiosa per cui andare allo stadio o bere il vov sono comportamenti immorali; però devo rendemi conto che l'affermazione pubblica di questa cosa equivale all'accusa nei confronti di chi vada allo stadio o beva vov di corrompere la società e danneggiare anche me; si può anche fare, per carità ;
ma, evidentemente, si tratta di un atto poco pacifico, che rasenta l'istigazione all'odio, perché si addita - senza dimostrazione - un determinato comportamento come causa di un male; allora viene uno la cui dottrina pone in relazione il clero e la religione alla pedofilia; posso essere luterano e credere nell'apostolato universale ? direi di sì; ma se mi metto, in base all'elaborazione dottrinaria, a dire che il celibato dei preti genera pedofilia - una cosa facile da credere per chi abbia scarse capacità o pregiudizi - sto istigando all'odio, al riparo dalla libertà religiosa;
ma il punto che ho sollevato - e davvero il rancore non c'entra nulla - era solo di "marketing delle idee":
tu puoi promuovere le idee che meglio credi, e io non ho alcuna obiezione di merito;
ma se promuovi un determinato standard esistenziale e non avverti che il sentimento diffuso è contrario, ti faccio presente la cosa; se ti è ostico il concetto, immagina una signora in buona fede, la quale, orripilata dalla devastazione di un autogrill da parte di un gruppo di ultrà in trasferta, si faccia latrice di una proposta di legge per vietare il calcio;
la signora è in buona fede, ma le si fa gentilmente presente che non incontra il sentimento diffuso.