“Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]
Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità [cit: Manifesto futurista] .
invece, credo tu abbia abbastanza colto il punto; almeno, un po' mi ci vedo, per quanto non lo faccia di professione; se ti ha preso un demone creativo di qualsiasi tipo è frequentissimo che la mente sprofondi in qualcosa in qualsiasi momento, perché probabilmente il cervello ha elaborato un percorso abituale per estranearsi da tutto, tipo bambini che giocano.
c'� del lardo in Garfagnana
è abbastanza probabile che persone dedite ad un'attività creativa temano meno la tua indipendenza; tutto da prendere con le .le, perché il disagio è ovunque![]()
magari scopri un tratto di narcisismo, che non necessariamente è patologico; però col teatro e il canto avrai constatato che uno spazio creativo compensa il rischio di investimenti squilibrati; una persona consapevole che ad un certo punto della giornata proverà una gratificazione autonoma, che dipende solo da lei, non ti caricherà di tutte le sue aspettative esistenziali; ed è una cosa che aiuta tanto nelle relazioni.
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