
Originariamente Scritto da
doxa
In questi giorni don Cono è nella grazia di Dio. Alle nostre opinioni non risponde con suoi giudizi personali ma con Salmi e versetti biblici. Tale aberrazione deriva dalla sua biografia.
Adesso vi faccio vedere una "inedita" fotografia in cui c'è anche Cono quando in giovane età frequentava il seminario diocesano

Cono è quello genuflesso nella parte alta a sinistra.
Questa immagine del fotografo Mario Giacomelli fa parte della serie dedicata ai “Pretini” nei momenti di ricreazione nel seminario vescovile di Senigallia tra il 1961 e il 1963.
Il titolo della foto: “Io non ho mani che mi accarezzino il volto” si ispira ad una poesia scritta nel 1948 da Padre David Maria Turoldo: “Io non ho mani”.
“Io non ho mani
che mi accarezzino il volto,
(duro è l'ufficio
di queste parole
che non conoscono amori)
non so le dolcezze
dei vostri abbandoni:
ho dovuto essere
custode
della vostra solitudine:
sono
salvatore
di ore perdute”.
Alla solitudine si consegnano i giovani seminaristi votandosi alla vita religiosa. Ma Giacomelli con le sue fotografie restituisce invece un’idea di divertimento e di allegria collettiva pur dediti alla preghiera e allo studio.
I protagonisti sono collocati in uno spazio quasi irreale, metafisico, senza limiti e riferimenti, basato sull’alternanza tra il bianco e il nero delle tonache su uno sfondo che appare di sola luce bianca.