Pagina 14 di 18 PrimaPrima ... 4 10 11 12 13 14 15 16 17 18 UltimaUltima
Risultati da 196 a 210 di 258

Discussione: Giusto per capire, ma i tentativi nella vita che scopo hanno?

  1. #196
    la viaggiatrice L'avatar di dark lady
    Data Registrazione
    09/03/05
    Località
    On the road
    Messaggi
    69,008
    Citazione Originariamente Scritto da Astrid Visualizza Messaggio
    Infatti la differenza è datta dallo scopo: si sta insieme per bisogno o per desiderio?
    Il bisogno crea dipendenza e, spesso sottomissione - in base alle culture varia da materiale a emotivo o entrambi ben miscelati -.
    Il desiderio crea lo stare bene assieme, il senso di condivisione e la progettualità.
    Ma desiderare sottomissione o pretenderla crea dipendenza.
    Molti confondono il senso del termine desiderio, sintetizzandolo in questioni carnali e lascive, fin tanto che l'ormone regge.
    Per stare in coppia bisogna, a monte, stare bene da soli - in tutto e per tutto -. Perchè, come diceva mia nonna "una donna da sola se la cava, un uomo no". E all'epoca era particolarmente vero. Infatti lo scopo primario dell'uomo era accasarsi per continuare a essere accudito come un pupo.
    Oggi, pare, che le cose stiano cambiando.
    Ripongo speranza nei giovani che imparano, prima a cavarsela da soli e poi, consapevoli dei propri limiti e dei propri talenti, riflettono sul passo da farsi (invece dio sposarsi a 20 anni e senza la minima esperienza di vita reale, sociale e relazionle).
    Sposo completamente il tuo pensiero. E non è la prima volta.
    Per me è essenziale saper stare da soli, prima che in coppia. Chi si mette con qualcuno per bisogno, perché da solo no sa stare, rischia di provocare danni notevoli. Il saper stare con se stessi è l'ingrediente principale per una relazione sana ed equilibrata.
    “Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]

    Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità [cit: Manifesto futurista] .

  2. #197
    Opinionista L'avatar di axeUgene
    Data Registrazione
    17/04/10
    Località
    sotto una quercia nana in zona Porta Genova
    Messaggi
    23,488
    Citazione Originariamente Scritto da dark lady Visualizza Messaggio
    Non desiderare nulla è sbagliato. I desideri sono il motore della vita, quello che ti fa muovere, quello che ti fa alzare la mattina con il sorriso. Sogni, desideri, obiettivi... la cosa più bella è quando le tre cose coincidono.
    sbagliato... sai, a volte ti trovi in trincea e devi spegnere tutto, di necessità; ti abitui al sonno, al fango, alla fame, alle pantegane e alle cannonate; se ne esci, recuperare certi automatismi del desiderio che sono stati spenti non è detto riesca;
    non trovi proprio più la strada, l'impulso chimico, e quello che prima facevi automaticamente e ti piaceva, adesso è una sensazione estranea, dimenticata;
    una specie di Alzheimer del desiderio; probabilmente però, ci si può rieducare.
    c'� del lardo in Garfagnana

  3. #198
    la viaggiatrice L'avatar di dark lady
    Data Registrazione
    09/03/05
    Località
    On the road
    Messaggi
    69,008
    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    sbagliato... sai, a volte ti trovi in trincea e devi spegnere tutto, di necessità; ti abitui al sonno, al fango, alla fame, alle pantegane e alle cannonate; se ne esci, recuperare certi automatismi del desiderio che sono stati spenti non è detto riesca;
    non trovi proprio più la strada, l'impulso chimico, e quello che prima facevi automaticamente e ti piaceva, adesso è una sensazione estranea, dimenticata;
    una specie di Alzheimer del desiderio; probabilmente però, ci si può rieducare.
    Beh certo, a volte la vita ti mette in condizioni in cui entri in modalità sopravvivenza, quello purtroppo capita. Ci sono passata pure io.
    Però sì,ci si può rieducare. Non è un percorso semplice, e soprattutto non sempre si ha voglia di farlo.
    “Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]

    Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità [cit: Manifesto futurista] .

  4. #199
    Opinionista L'avatar di LadyHawke
    Data Registrazione
    29/04/19
    Messaggi
    8,481
    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    mica vero; abitudine e paura delle incognite, per non parlare delle dipendenze nevrotiche, sono una forza che spesso sovrasta il desiderio; soprattutto dopo una certa età, quando quel desiderio non trova un contesto immaginario in cui collocarsi, in genere quello tradizionale, convivenza, eventuali figli, ecc... insomma, identità;

    si cambia solo se c'è un'identità alternativa disponibile, come un vestito; si può anche decidere di restare nudi, ma quella scelta si compie solo se si è elaborata in termini di identità: io non sono più la persona che sta con Tizia e fa quella vita, ma la persona che ... ecc.
    È vero sono molte le coppie tradizionali che convivono per dipendenza e convenienza o per paura di cambiare o perchè non hanno alternative, soprattutto nel passato.
    Falliscono nel senso che non sono coppie felici.
    Comunque la psicologa a cui faccio riferimento dice che la coppia non dovrebbe fondarsi sul bisogno.
    Non è quindi da farne una colpa come fa Cono se i giovani cercano di essere felici e non sono più accomodanti.
    La vita è veramente molto semplice, ma noi insistiamo nel renderla complicata.
    Confucio

  5. #200
    Opinionista L'avatar di axeUgene
    Data Registrazione
    17/04/10
    Località
    sotto una quercia nana in zona Porta Genova
    Messaggi
    23,488
    Citazione Originariamente Scritto da LadyHawke Visualizza Messaggio
    Comunque la psicologa a cui faccio riferimento dice che la coppia non dovrebbe fondarsi sul bisogno.
    Non è quindi da farne una colpa come fa Cono se i giovani cercano di essere felici e non sono più accomodanti.
    bisogno c'è sempre, basta farsene una ragione;
    ci vuole molta fortuna negli incontri, ma la fortuna forse andrebbe aiutata dalla capacità di riconoscerla;

    è qui che le psicologie possono essere utili a capire i propri bisogni e talenti umani; se tu sei una persona di buon senso, adattabile e positiva, ma chi si relaziona con te non è capace di mentalizzare i relativi tuoi comportamenti in modo sistematico, non solo li vivrà a metà, come fatti episodici, ma capirà poco il tuo valore e non troverà nemmeno una relazione con i suoi stessi miglioramenti; al tempo stesso, tu ti sentirai poco apprezzata e riconosciuta;

    sembra una cosa complicata, ma in realtà è semplicissima: se non abbiamo i concetti, le parole e le strutture, non siamo nemmeno in grado di vivere le emozioni; sentimenti come la nostalgia, il rimpianto e affini non si fissano come cose distinte;
    ma lo stesso vale per le personalità dei partner; puoi pure trovare quello ideale, ma se non lo esprimi a te stessa e non glielo riconosci e rifletti si perde tanto grip;
    finché non ci sono problemi, ok; ma quando arrivano quel lavoro incide tantissimo e reciprocamente.
    c'� del lardo in Garfagnana

  6. #201
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
    Data Registrazione
    17/07/06
    Località
    Empoli
    Messaggi
    65,518
    Citazione Originariamente Scritto da Astrid Visualizza Messaggio
    Assurda io, Cono?
    Guarda la Luna, non il dito.
    Mai sentito parlare di metafore, allegoria (alias figure retoriche, artifici linguistici che vengono usati per rendere il discorso più efficace, suggestivo e creativo)?
    I passi si fanno quando si è pronti, non perchè tutti lo fanno o perchè è un dictat sociale.
    Non si sta in coppia per bisogno ma per desiderio.
    E non parlo di desiderio carnale (visto che se qui non si fanno i disegnini dalla caverna non si riesce proprio a fuoriuscire).
    Carissima, non si è pronti mai sposando il pensiero unico del mondo invece che il fidanzato....
    Oggi cosa ci dice la mentalità comune? Prima fatti una posizione, prima cerca un lavoro che ti gratifichi, prima scala posizioni professionali, prima divertiti e datti alla gioia, prima trova una casa, prima trova un mutuo, prima stipula un'assicurazione sulla vita e poi, semmai, compi il grande passo. Solo che, a forza di mettere cose "prima" arrivi a quarant'anni e sei sempre lì, in mezzo al guado.
    amate i vostri nemici

  7. #202
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
    Data Registrazione
    17/07/06
    Località
    Empoli
    Messaggi
    65,518
    Citazione Originariamente Scritto da LadyHawke Visualizza Messaggio
    Che assurdità Cono!
    Chi banalizza i sentimenti e le relazioni sei te!
    Non ho ancora conosciuto qualcuno che ha lasciato l'altro o altra ( perchè anche le donne russano) solo perchè russa! O per banalità!
    Le persone che ho conosciuto io si sono lasciate per cose ben più serie, tipo tradimenti, per incompatibilità di carattere o perchè non si avevano gli stessi chiamiamoli obiettivi e interessi da raggiungere ovvero non si guardava nella stessa direzione a realizzare un progetto comune ed ad un certo punto le strade si sono divise per non obbligarsi ad essere infelici in due, ma anche perchè uno non ama più l'altro da condividere la stessa strada o s'innamora di qualcun altro.
    Costringersi a vivere insieme per forza? Infelicemente sposati o accoppiati?
    Ma anche no!
    E chi esce da una relazione durata anni difficilmente si ributta subito in una nuova relazione fissa, forse forse sono più gli uomini a....faticare a restare soli, difatti sono più uomini che donne ad andare fuori di testa e incapaci di accettare la fine di una relazione, uomini più che donne che uccidono l'ex.
    Non è questione di egoismo come lo intendi tu ma di "sano egoismo" come da psicologa che conosco ed ha pubblicato un suo libro, molto più autorevole di te, per cui si deve prima star bene da soli cin sé stessi e amarsi e poi si può amare gli altri, la coppia del mutuo soccorso che si fonda sul bisogno prima o poi è destinata a fallire.
    Dici che sono un disco rotto, eviterò di risponderti. Lascio lo faccia il caro, defunto Pontefice (sempre se hai un minuto e se hai voglia)

    È ’ importante chiedersi se è possibile amarsi “per sempre”. Questa è una domanda che dobbiamo fare: è possibile amarsi “per sempre”? Oggi tante persone hanno paura di fare scelte definitive. Un ragazzo diceva al suo vescovo: “Io voglio diventare sacerdote, ma soltanto per dieci anni”. Aveva paura di una scelta definitiva. Ma è una paura generale, propria della nostra cultura. Fare scelte per tutta la vita, sembra impossibile. Oggi tutto cambia rapidamente, niente dura a lungo… E questa mentalità porta tanti che si preparano al matrimonio a dire: “stiamo insieme finché dura l’amore”, e poi? Tanti saluti e ci vediamo… E finisce così il matrimonio. Ma cosa intendiamo per “amore”? Solo un sentimento, uno stato psicofisico? Certo, se è questo, non si può costruirci sopra qualcosa di solido. Ma se invece l’amore è una RELAZIONE, allora è una realtà che cresce, e possiamo anche dire a modo di esempio che si costruisce come una casa. E la casa si costruisce assieme, non da soli! Costruire qui significa favorire e aiutare la crescita. Cari fidanzati, voi vi state preparando a crescere insieme, a costruire questa casa, per vivere insieme per sempre. Non volete fondarla sulla sabbia dei sentimenti che vanno e vengono, ma sulla roccia dell’amore vero, l’amore che viene da Dio. La famiglia nasce da questo progetto d’amore che vuole crescere come si costruisce una casa che sia luogo di affetto, di aiuto, di speranza, di sostegno. Come l’amore di Dio è stabile e per sempre, così anche l’amore che fonda la famiglia vogliamo che sia stabile e per sempre. Per favore, non dobbiamo lasciarci vincere dalla “cultura del provvisorio”! Questa cultura che oggi ci invade tutti, questa cultura del provvisorio.
    Dunque come si cura questa paura del “per sempre”? Si cura giorno per giorno affidandosi al Signore Gesù in una vita che diventa un cammino spirituale quotidiano, fatto di passi - passi piccoli, passi di crescita comune - fatto di impegno a diventare donne e uomini maturi nella fede. Perché, cari fidanzati, il “per sempre” non è solo una questione di durata! Un matrimonio non è riuscito solo se dura, ma è importante la sua qualità. Stare insieme e sapersi amare per sempre è la sfida degli sposi cristiani.

    https://www.vatican.va/content/franc...fidanzati.html
    amate i vostri nemici

  8. #203
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
    Data Registrazione
    17/07/06
    Località
    Empoli
    Messaggi
    65,518
    Citazione Originariamente Scritto da dark lady Visualizza Messaggio
    E' la parola stessa "sottomissione" ad essere sbagliata, soprattutto in una relazione. Nessuno deve essere sottomesso a nessuno. Una relazione che funziona è una società, una collaborazione, alla pari e senza ruoli prestabiliti.
    Allora, la parola è usata da san Paolo in una logica completamente opposta a quella del mondo, che legge tutto nell’ottica del dominio, del potere, e che per noi cristiani va capovolta completamente (d’altra parte il nostro Re sta in croce). Quindi la proposta di san Paolo è per i battezzati che intendano prendere sul serio la cosa. Quando dice alle donne di accettare di stare sotto, non pensa affatto che siano inferiori. Anzi, è al cristianesimo che dobbiamo la prima vera grande rivalutazione delle donne. La sottomissione di cui parla Paolo è un regalo, libero come ogni regalo, che sennò sarebbe una tassa. È un regalo di sé spontaneo, fatto per amore.
    Tutta questa storia quindi non ha molto, anzi proprio niente a che fare con la divisione dei compiti pratici. Anche una donna che lavora, e che lo fa ad alto livello, può essere sottomessa se ascolta il marito, lo rispetta, tiene in gran conto le sue opinioni. Io invito le donne alla sottomissione, ma nel frattempo scrivo libri, faccio conferenze, lavoro alla Rai, e faccio mille altre cose poco bigotte e oscurantiste, tipo correre maratone in pantaloncini corti. Credo comunque che le donne si debbano riappropriare della loro vocazione all’accoglienza della vita, quella che viene dal loro essere morbide, capaci di ricucire i rapporti, di fare spazio, di intessere relazioni, di tirare fuori da tutti il meglio. Che mettano questo loro genio femminile in cima alle priorità. Non c’entra niente con il trovare un marito ricco da (fingere di ) sopportare in cambio di sicurezza economica. C’entra invece con la lealtà, la dedizione, la dolcezza.

    https://costanzamiriano.com/2019/03/...ii-sottomessa/
    amate i vostri nemici

  9. #204
    Opinionista L'avatar di Astrid
    Data Registrazione
    13/03/18
    Messaggi
    642
    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
    Carissima, non si è pronti mai sposando il pensiero unico del mondo invece che il fidanzato....
    Oggi cosa ci dice la mentalità comune? Prima fatti una posizione, prima cerca un lavoro che ti gratifichi, prima scala posizioni professionali, prima divertiti e datti alla gioia, prima trova una casa, prima trova un mutuo, prima stipula un'assicurazione sulla vita e poi, semmai, compi il grande passo. Solo che, a forza di mettere cose "prima" arrivi a quarant'anni e sei sempre lì, in mezzo al guado.
    Infatti, se non hai indipendenza economica, è certo che , avrai di fronte un destino da sottomessa, perchè sarai sembre a debito e in bisogno.
    Se sposi in primo che ti fa venire le farfalle nello stomaco, senza avere consapevolazze della vita, delle relazioni umane e dei sentimenti, rischi di prendere una bella porta in faccia.
    Se non hai un tetto, scoprirai che due cuori e una capanna funziona solo nei film romantici - persino Cenerentola ha usufruito dell'ascensore sociale e ha "venduto" al mondo un modello pessimo -.
    Si fanno progetti Cono. Ma prima bisogna avere terreno, soldi e idee chiare su come realizzarli. Altrimenti la "casa" sarà un disatro, inamministrabile.
    E la vita (tutta) è un grande progetto. Sbagliare significa rovinarsela.
    Tua figlia, quando si è sposata ha pensato prima ad avere delle competenze professionali, un lavoro, una casa (con o senza mutuo), arredarla... ect?
    Ecco, a meno che non viva accampata sotto un ponte e non cerchi l'elemosina, se ha fatto quanto detto sopra, non ha che ricalcato il modello corretto di esistenza: avere un'istruzione, un lavoro, una casa... e poi..... sposarsi ed eventualente avere figli. Perchè avere figli è una responsabilità (anche economica, che piaccia o meno).
    Arrivi a scegliere la genitorialità quando ti pare: credo sia una libera scelta, ancora leggi genitoriali non ne hanno fatte, se non ricordo male,

  10. #205
    Opinionista L'avatar di Astrid
    Data Registrazione
    13/03/18
    Messaggi
    642
    Citazione Originariamente Scritto da dark lady Visualizza Messaggio
    Sposo completamente il tuo pensiero. E non è la prima volta.
    Per me è essenziale saper stare da soli, prima che in coppia. Chi si mette con qualcuno per bisogno, perché da solo no sa stare, rischia di provocare danni notevoli. Il saper stare con se stessi è l'ingrediente principale per una relazione sana ed equilibrata.
    Paradossalmente, ho avuto modo di riscontrare spesso come, nonostante l'uomo sia un animale sociale, ci siano molte persone che non sono fatte per stare in coppia.
    E quando questa caratteristica (caratteriale, suppongo) è evidente e accertata, è buona cosa assecondarla, altrimenti si rischia solo di fare danni a sè e agli altri.
    In ogni caso, la solitudine, che tanto è cara anche ai pedagogisti, è un banco di prova e un grande supporto per la crescita personale.
    Ecco perchè chi sta bene da solo (chi si basta) spesso è il miglior compagno possibile in coppia.
    Saper essere autonomi (sia emotivamente che praticamente) fa sviluppare equilibrio e consapevolezza: due gemme rare e preziose per avere una vita serena e priva di ossessioni compulsive (le vere mine per la convivenza).

  11. #206
    Opinionista L'avatar di Astrid
    Data Registrazione
    13/03/18
    Messaggi
    642
    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
    Dici che sono un disco rotto, eviterò di risponderti. Lascio lo faccia il caro, defunto Pontefice (sempre se hai un minuto e se hai voglia)

    È ’ importante chiedersi se è possibile amarsi “per sempre”. Questa è una domanda che dobbiamo fare: è possibile amarsi “per sempre”? Oggi tante persone hanno paura di fare scelte definitive. Un ragazzo diceva al suo vescovo: “Io voglio diventare sacerdote, ma soltanto per dieci anni”. Aveva paura di una scelta definitiva. Ma è una paura generale, propria della nostra cultura. Fare scelte per tutta la vita, sembra impossibile. Oggi tutto cambia rapidamente, niente dura a lungo… E questa mentalità porta tanti che si preparano al matrimonio a dire: “stiamo insieme finché dura l’amore”, e poi? Tanti saluti e ci vediamo… E finisce così il matrimonio. Ma cosa intendiamo per “amore”? Solo un sentimento, uno stato psicofisico? Certo, se è questo, non si può costruirci sopra qualcosa di solido. Ma se invece l’amore è una RELAZIONE, allora è una realtà che cresce, e possiamo anche dire a modo di esempio che si costruisce come una casa. E la casa si costruisce assieme, non da soli! Costruire qui significa favorire e aiutare la crescita. Cari fidanzati, voi vi state preparando a crescere insieme, a costruire questa casa, per vivere insieme per sempre. Non volete fondarla sulla sabbia dei sentimenti che vanno e vengono, ma sulla roccia dell’amore vero, l’amore che viene da Dio. La famiglia nasce da questo progetto d’amore che vuole crescere come si costruisce una casa che sia luogo di affetto, di aiuto, di speranza, di sostegno. Come l’amore di Dio è stabile e per sempre, così anche l’amore che fonda la famiglia vogliamo che sia stabile e per sempre. Per favore, non dobbiamo lasciarci vincere dalla “cultura del provvisorio”! Questa cultura che oggi ci invade tutti, questa cultura del provvisorio.
    Dunque come si cura questa paura del “per sempre”? Si cura giorno per giorno affidandosi al Signore Gesù in una vita che diventa un cammino spirituale quotidiano, fatto di passi - passi piccoli, passi di crescita comune - fatto di impegno a diventare donne e uomini maturi nella fede. Perché, cari fidanzati, il “per sempre” non è solo una questione di durata! Un matrimonio non è riuscito solo se dura, ma è importante la sua qualità. Stare insieme e sapersi amare per sempre è la sfida degli sposi cristiani.

    https://www.vatican.va/content/franc...fidanzati.html
    La dura realtà, Cono, è che oltre ai cattolici si formano coppie stabili anche tra i praticanti di altre religioni e, persino, tra gli atei.
    So che ti sembrerà assurdo (e magari non ti importa nulla di chi pratica altre religioni o non riconosce la supremazia divina sul mondo) ma anche tra quelle persone ci sono coppie stabili che stanno insieme tutta la vita: per scelta, non per bisogno.
    E' verissimo: l'amore è cura.
    Ma l'amore è universale. Non riguarda solo la coppia.
    Chi si ama infinitamente, sono di solito, le persone che Amano a prescindere. Che fanno del bene senza che nessuno sappia (dalla beneficienza a gesti talmente alti che vengono secretati).
    Posso chiederti un favore personale, Cono? Levati per 5 minuti i paraocchi e leggi quello che sta scritto sotto. Leggi piano, lentamente, e pensa bene a cosa significa quel che ho scritto, per favore.
    L'amore è privo di testardaggine, fissazioni, egoismo, azioni pro domo propria.
    L'amore richiede pariteticità: non ruoli, non doveri, non diritti.
    Ecco perchè le coppie non durano e se durano è perchè uno dei due accetta di stare "sotto", di stare un passo indietro, di sopportare più dell'altro - spesso perchè non ha il medesimo "potere contrattuale".
    E soprattutto, se ti hanno insegnato (come donna) che devi stare "sotto", le tue aspettive saranno quelle della pazienza e della sopportazione, non della vita serena in coppi, dove si fa e si decide assieme. Dove se c'è una soluzione implica per forza un "perdente" o un "penalizzato".
    Una cosa che a me dà parecchio fastidio sono le coppie dove lui ha un hobby molto impegnativo (in termini di tempo spesogli dietro) e lei sta a casa a fare la calza, ad aspettarlo. Perchè lei la vive come nel sermone: "sta a casa ad aspettare il marito e si chide quando tornerà da lei". Che quadretto entusiasmante di vita condivisa e spesa assieme, vero?
    Se a 25/30 anni si potesse avere il senno dei 50, allora sì che vedresti un sacco di coppie che stanno davvero bene insieme, fino alla fine.
    Peccato che a quell'età biologicamente non si possa più figliare e vivadio che si possono ancora prendere ragazzi in adozione.
    Perchè anche quella è un'alta (elevata) dimostazione di amore.
    Fino a che certe ideologie continueranno a essere tramandate la fatica (imposta dai poteri "forti") seguiterà a scorrere (confido sempre nella democrazia, che è una via tortuosa e lunga, ma si spera che alla lunga faccia il suo lavoro).

  12. #207
    la viaggiatrice L'avatar di dark lady
    Data Registrazione
    09/03/05
    Località
    On the road
    Messaggi
    69,008
    Citazione Originariamente Scritto da Astrid Visualizza Messaggio
    Paradossalmente, ho avuto modo di riscontrare spesso come, nonostante l'uomo sia un animale sociale, ci siano molte persone che non sono fatte per stare in coppia.
    E quando questa caratteristica (caratteriale, suppongo) è evidente e accertata, è buona cosa assecondarla, altrimenti si rischia solo di fare danni a sè e agli altri.
    In ogni caso, la solitudine, che tanto è cara anche ai pedagogisti, è un banco di prova e un grande supporto per la crescita personale.
    Ecco perchè chi sta bene da solo (chi si basta) spesso è il miglior compagno possibile in coppia.
    Saper essere autonomi (sia emotivamente che praticamente) fa sviluppare equilibrio e consapevolezza: due gemme rare e preziose per avere una vita serena e priva di ossessioni compulsive (le vere mine per la convivenza).
    OVviamente, condivido ogni cosa!
    “Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]

    Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità [cit: Manifesto futurista] .

  13. #208
    la viaggiatrice L'avatar di dark lady
    Data Registrazione
    09/03/05
    Località
    On the road
    Messaggi
    69,008
    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
    Allora, la parola è usata da san Paolo in una logica completamente opposta a quella del mondo, che legge tutto nell’ottica del dominio, del potere, e che per noi cristiani va capovolta completamente (d’altra parte il nostro Re sta in croce). Quindi la proposta di san Paolo è per i battezzati che intendano prendere sul serio la cosa. Quando dice alle donne di accettare di stare sotto, non pensa affatto che siano inferiori. Anzi, è al cristianesimo che dobbiamo la prima vera grande rivalutazione delle donne. La sottomissione di cui parla Paolo è un regalo, libero come ogni regalo, che sennò sarebbe una tassa. È un regalo di sé spontaneo, fatto per amore.
    Tutta questa storia quindi non ha molto, anzi proprio niente a che fare con la divisione dei compiti pratici. Anche una donna che lavora, e che lo fa ad alto livello, può essere sottomessa se ascolta il marito, lo rispetta, tiene in gran conto le sue opinioni. Io invito le donne alla sottomissione, ma nel frattempo scrivo libri, faccio conferenze, lavoro alla Rai, e faccio mille altre cose poco bigotte e oscurantiste, tipo correre maratone in pantaloncini corti. Credo comunque che le donne si debbano riappropriare della loro vocazione all’accoglienza della vita, quella che viene dal loro essere morbide, capaci di ricucire i rapporti, di fare spazio, di intessere relazioni, di tirare fuori da tutti il meglio. Che mettano questo loro genio femminile in cima alle priorità. Non c’entra niente con il trovare un marito ricco da (fingere di ) sopportare in cambio di sicurezza economica. C’entra invece con la lealtà, la dedizione, la dolcezza.

    https://costanzamiriano.com/2019/03/...ii-sottomessa/
    Cono io sono anche stanca di dirti che non siamo in religioni e che devi smettere di postare pipponi religiosi. Qui usa parole tue e esprimi il TUO pensiero. Tanto non è che condividendoci cose scritte da altri lo rendi più condivisibile. Accetta che qui dentro quasi nessuno la pensa come te, fine.
    “Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]

    Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità [cit: Manifesto futurista] .

  14. #209
    Opinionista L'avatar di axeUgene
    Data Registrazione
    17/04/10
    Località
    sotto una quercia nana in zona Porta Genova
    Messaggi
    23,488
    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
    Carissima, non si è pronti mai sposando il pensiero unico del mondo invece che il fidanzato....
    Oggi cosa ci dice la mentalità comune? Prima fatti una posizione, prima cerca un lavoro che ti gratifichi, prima scala posizioni professionali, prima divertiti e datti alla gioia, prima trova una casa, prima trova un mutuo, prima stipula un'assicurazione sulla vita e poi, semmai, compi il grande passo. Solo che, a forza di mettere cose "prima" arrivi a quarant'anni e sei sempre lì, in mezzo al guado.
    c'è un punto critico di tutta la faccenda, e cioè un appagamento che definirei "ragionevole":

    tutti siamo cresciuti con delle fantasie e problemi di identità nel realizzarle;
    se il grado di soddisfazione della propria identità è troppo basso rispetto alle aspettative, facilmente i problemi e i conflitti lasciano scorie psicologiche, pesano;

    e questo pesa sugli investimenti emotivi, coppia, figli, ecc... perché su quelli si riversa quella richiesta di "risarcimento" inevasa nel conflitto con la famiglia d'origine, inevitabile; esempio:
    un figlio poco amato, può cercare compensazione in un lavoro di successo; se però fallisce, questa richiesta di attenzione si può facilmente riversare in una relazione, in modo squilibrato;

    nell'educazione tradizionale l'aspettativa di amore dai genitori era relativamente bassa, perciò si soffriva di meno anche nel distacco;
    quello che vede Cono, e che attribuisce ad un degrado morale, in effetti dipende proprio da una maggior aspettativa di amore in seno alla famiglia; per cui, il distacco, l'indipendenza e la realizzazione di un proprio progetto implicano la chiusura dei conti e la rinuncia a risarcimenti affettivi;

    si è molto concentrati su se stessi proprio perché oggi lo iato tra le aspettative affettive e i codici per garantirle è aumentato, perché i figli non sono più un automatismo sociale;

    quando una persona ha realizzato qualcosa di bello e introiettato un'identità gratificante, può, prima di tutto fare la pace con la famiglia d'origine; dopodiché, gli verrà naturale condividere un se stesso che gli piace con qualcun'altro, e magari trasmettere a dei figli quel percorso di gratificazione che ha appreso.
    c'� del lardo in Garfagnana

  15. #210
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
    Data Registrazione
    17/07/06
    Località
    Empoli
    Messaggi
    65,518
    Citazione Originariamente Scritto da Astrid Visualizza Messaggio
    Infatti, se non hai indipendenza economica, è certo che , avrai di fronte un destino da sottomessa, perchè sarai sembre a debito e in bisogno.
    Se sposi in primo che ti fa venire le farfalle nello stomaco, senza avere consapevolazze della vita, delle relazioni umane e dei sentimenti, rischi di prendere una bella porta in faccia.
    Se non hai un tetto, scoprirai che due cuori e una capanna funziona solo nei film romantici - persino Cenerentola ha usufruito dell'ascensore sociale e ha "venduto" al mondo un modello pessimo -.
    Si fanno progetti Cono. Ma prima bisogna avere terreno, soldi e idee chiare su come realizzarli. Altrimenti la "casa" sarà un disatro, inamministrabile.
    E la vita (tutta) è un grande progetto. Sbagliare significa rovinarsela.
    Tua figlia, quando si è sposata ha pensato prima ad avere delle competenze professionali, un lavoro, una casa (con o senza mutuo), arredarla... ect?
    Ecco, a meno che non viva accampata sotto un ponte e non cerchi l'elemosina, se ha fatto quanto detto sopra, non ha che ricalcato il modello corretto di esistenza: avere un'istruzione, un lavoro, una casa... e poi..... sposarsi ed eventualente avere figli. Perchè avere figli è una responsabilità (anche economica, che piaccia o meno).
    Arrivi a scegliere la genitorialità quando ti pare: credo sia una libera scelta, ancora leggi genitoriali non ne hanno fatte, se non ricordo male,
    Proviamo a metterla da parte allora l'età: ci si può sposare a 20, ma anche a 30 o 40 anni (oltre sarà sempre più raro e difficile)
    Secondo te perché questa esplosione vera e propria di persone che invece vivono sole? Che addirittura scelgono, di vivere in solitudine? Non contemplo il caso-limite degli hikikomori, degli emo e dei sologami eh, parlo dell'esercito dei single. Come mai la Donna è sempre meno attraente per l'Uomo e viceversa? Che è successo Astrid, secondo te? Quali cause possiamo individuare?
    Secondo me il problema non è individuare quello "giusto", magari dopo vari tentativi, ma amare o non amare l'Altro nella sua intierezza, così com'è, con pregi e difetti voglio dire. Se cerchi uno senza difetti, che possa più o meno accontentarti, è una ricerca destinata in partenza a non essere mai soddisfatta.
    amate i vostri nemici

Permessi di Scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  •  
  • Il codice BBAttivato
  • Le faccine sono Attivato
  • Il codice [IMG]Attivato
  • Il codice [VIDEO]Attivato
  • Il codice HTML � Disattivato