Non riesco a vedere Dio in veste di giudice che aspetta l’errore dell’Uomo per dargli la mazzata,la condanna,il castigo.

Il castigo (come anche il premio) è un’invenzione umana,una risposta cattiva(castigo)ad un’azione che non si approva.
Il bambino che ruba la nutella viene castigato magari con la privazione di un videogioco che non è la conseguenza dell’errore commesso.Il bambino associa il furto di nutella con la privazione del videogioco e probabilmente non lo fa più.Lo stesso può succedere per i premi

Il vero castigo l’Uomo se lo crea da sé come conseguenza di azioni sbagliate
L’idea di un Dio iracondo che manda disgrazie e catastrofi ha creato la paura di Dio su cui le chiese hanno giocato sporco creando servilismi o ateismi.

Parlare di ira di Dio o furore di Dio è una bestemmia: se pensiamo che l’ira è considerata uno dei peggiori vizi umani non si può attribuire a Dio un simile peccato.

Nella Bibbia il termine compare ma,se pur ispirato,è l’uomo che scrive secondo il concetto di un Dio battagliero simile alle divinità pagane rispettate perché temute

E’ proprio Gesù con le sue “ripetizioni”o meglio con le sue integrazioni a specificare che Dio è Padre e non tiranno.

Se Dio avesse creato persone destinate a salvarsi e altre no avrebbe fatto un distinguo che non corrisponde ad un agire secondo giustizia.
Avremmo quindi un Dio onnipotente,onniscente ma ingiusto e quindi imperfetto verso cui ogni tipo di preghiera sarebbe inutile.

Il cosiddetto inferno è l’impossibilità per lo spirito che ha lasciato il corpo di avere più contatto con lo Spirito supremo e quindi paura(metaforicamente pianto e stridore di denti)
Ma fin che c’è Dio non c’è paura.Anche se Dio sa.è consapevole che molti non ce la faranno a raggiungere la beatitudine spirituale,anche se sa chi(per onniscenza) non è stato Lui a predisporne la rovina ma una loro scelta.Dio assiste con rammarico se così si può dire

Filosofi,teologi,grandi studi,grandi dispute chi dice una cosa,chi afferma l’altra,sono sapienti ma pur sempre uomini con i loro errori le loro contraddizioni i loro fraintendimenti.

Non nego che è bello essere documentati ma porre estrema fiducia può creare delusioni.Lo studio sì ma il diretto contatto con Dio è sempre la scuola migliore.

Può ancora essere valida la richiesta di Gesù:”Chi dice la gente che io sia? “ Chi dice quello,chi dice quell’altro.” Ma voi chi dite che io sia?”
Penso sia quello che vuole sapere da ognuno di noi.
La risposta di Pietro la sappiamo ma è una domanda sempre valida per chi vuole,naturalmente.

Pur se ho citato Paolo devo dire che per me è Pietro l’apostolo per eccellenza pur con il suo rinnegamento e le sue debolezze.E’ l’uomo che riveste in pieno l’umanità nella sua debolezza e si aggrappa alla misericordia di Dio.

Penso alle persone che non hanno potuto studiare per vari motivi,altro che liceo! Magari non hanno neanche la terza media ma non mi sento certo di considerarle persone di seconda categoria.
A volte la cultura fa più male che bene.
Come la grande ricchezza anche la grande cultura insuperbisce

Cosa ci ha dato,come ha influito la cultura nella nostra vita(a parte un posto di lavoro e un certo prestigio personale)Come saremmo stati se non avessimo potuto studiare?Forse gli stessi o chissà.