Citazione Originariamente Scritto da Rachele Giacobi Visualizza Messaggio
Non riesco a vedere Dio in veste di giudice che aspetta l’errore dell’Uomo per dargli la mazzata,la condanna,il castigo.

Il castigo (come anche il premio) è un’invenzione umana,una risposta cattiva(castigo)ad un’azione che non si approva.
Il bambino che ruba la nutella viene castigato magari con la privazione di un videogioco che non è la conseguenza dell’errore commesso.Il bambino associa il furto di nutella con la privazione del videogioco e probabilmente non lo fa più.Lo stesso può succedere per i premi

Il vero castigo l’Uomo se lo crea da sé come conseguenza di azioni sbagliate
L’idea di un Dio iracondo che manda disgrazie e catastrofi ha creato la paura di Dio su cui le chiese hanno giocato sporco creando servilismi o ateismi.

Parlare di ira di Dio o furore di Dio è una bestemmia: se pensiamo che l’ira è considerata uno dei peggiori vizi umani non si può attribuire a Dio un simile peccato.

Nella Bibbia il termine compare ma,se pur ispirato,è l’uomo che scrive secondo il concetto di un Dio battagliero simile alle divinità pagane rispettate perché temute

E’ proprio Gesù con le sue “ripetizioni”o meglio con le sue integrazioni a specificare che Dio è Padre e non tiranno.

Se Dio avesse creato persone destinate a salvarsi e altre no avrebbe fatto un distinguo che non corrisponde ad un agire secondo giustizia.
Avremmo quindi un Dio onnipotente,onniscente ma ingiusto...
non lo dire a me; non sono io a dire che saremo giudicati, ecc...
se tu vuoi esprimere una tua personale teologia, a me non crea nessun problema;
io ho solo fatto presente le conseguenze logiche di una o l'altra nozione di Dio, del peccato, ecc...
Penso alle persone che non hanno potuto studiare per vari motivi,altro che liceo! Magari non hanno neanche la terza media ma non mi sento certo di considerarle persone di seconda categoria.
A volte la cultura fa più male che bene.
Come la grande ricchezza anche la grande cultura insuperbisce
può darsi; ma non se ne può fare a meno;
anche tu, se mi citi Pietro e Paolo, presumi che io intenda; quindi, che abbia una cultura analoga; se io ti dessi della superba perché citi personaggi che non conosco, forse non saresti d'accordo;

certamente, se a quel punto io argomentassi che Pietro era quel cattivo apostolo che ha tradito per 30 denari, invece che per tre volte, tu penseresti di me che ignoro, non ho cultura; saresti superba ?
no; sarei io il presuntuoso che pretende di parlare di un argomento senza un minimo di preparazione adeguata e relativo discernimento;

qui nessuno pretende lauree; ma se si tirano in ballo Dio, il peccato originale, il libero arbitrio e compagnia bella, e in base a queste cose si punta pure il dito sui comportamenti di persone in carne ed ossa, capisci bene che una certa padronanza della materia è requisito minimo;
se ti trovassi imputata di un reato e il pubblico ministero che formula l'accusa avesse la quinta elementare, forse qualche obiezione la esprimeresti;

perché in queste faccende, gira e rigira, sempre lì si ritonfa, come si dice in Toscana; e cioè che arriva uno e giudica il tuo comportamento, anche se è lecito, e ti dice che sei immorale, cattivo esempio, contribuisci al degrado della società, ecc...
beninteso, si può fare;
ma farlo implica l'assunzione di responsabilità di ciò che si dice e la disponibilità a subire le conseguenze polemiche di quella che a tutti gli effetti si qualifica come aggressione;
tu non ameresti essere aggredita per il tuo stile di vita lecito, immagino.