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Limoni di pane ingabbiati
Spesso considerato dai più ignari un frutto mitologico, il limone di pane è come il porco: non si butta via nulla.
Questa dis-ricetta ne dimostra la duttilità.
Recarsi sull'isola di Procida e farsi chiamare Arturo.
Acquistare dei limoni di pane : ne bastano 3 (come rose e salsicce vanno comprate dispari)
Presso un buon macellaio acquistare la famosa rete di fegato di maiale.
Metterla a bagno, in acqua e aceto, per farla ammorbidire.
Intanto svuotare della sola polpa i tre limoni, facendo sì che l'albedo resti ben visibile.
Tagliare la polpa, mescolarla con bacche rosa, pepe, olio, capperi, acciughe, olive, e ciccioli.
Dopo che il tutto è stato ben condito con olio e sale, riempire di nuovo i limoni.
Tapparli con una bella botta di stagnola.
E avvolgere ognuno nella rete di maiale.
Stufare, almeno per 3 ore, i limoni.
Servire, con tutta la stagnola, schiaffando i tre limoni al centro della tavola.
Poi chi s'è visto s'è visto.
Acqua tonica, senza limone, per accompagnare il tutto.
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