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Risultati da 61 a 75 di 109

Discussione: Passato, presente e futuro

  1. #61
    رباني L'avatar di King Kong
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    Il passato é una nebbia che riaffiora di tanto in tanto nella memoria ma senza più la forza per essere di nuovo vissuto. È ieri. Non c'é più.
    A volte qualcuno mi chiede di raccontare episodi, esperienze, luoghi dove sono stato, e mi sembra di parlare di un altro, un film che ho visto, una favola che mi é stata raccontata.
    Sarà anche vero che il nostro presente si fonda sulle esperienze passate, ma ogni volta che ho preso un traghetto per attraversare un fiume, poi il traghetto non me lo sono portato a spalla per il resto del percorso, ma l'ho lasciato sul molo.
    Del futuro non ho idea. Quante volte mi sono sbagliato nelle mie aspettative, la vita fa di noi ciò che vuole. Chi ha una fede può pregare il suo Dio perchè esaudisca questo o quel desiderio, chi non ce l'ha si affida alla ragione e a una discreta fiducia nelle proprie capacità di scelta e di controllo. Onestamento non so decidere quale delle due sia l'illusione più grande.
    Il presente é un mistero, un camminare passo dopo passo con gli occhi della meraviglia per ogni circostanza, una sorpresa che suscita ogni volta stupore e incredulità. Ho smesso di credere alla sequenza di causa ed effetto, la realtà del momento é assolutamente anarchica, incontrollabile.
    Per riassumere il tutto con meno parole: viviamo avvolti dal mistero.
    Aut hic aut nullubi

  2. #62
    Citazione Originariamente Scritto da PACE Visualizza Messaggio
    Bah, diciamo fino al 2000
    Ti ringrazio per la risposta che, lo ammetto, mi ha sorpreso.
    Per svariati motivi.
    Intanto, é duplice :
    1) risponde, chiaramente, alla richiesta e
    2) ...é una "prova di innocenza" della supposta tua "clonicità conesca": mai, infatti, conogelato avrebbe risposto con numerica ed univoca precisione, senza menarla per mesi e senza costrizione violenta.
    Quindi, bi-grazie !

    Ed é una, anzi, direi "la" risposta coerente : prima di 25 anni fa.
    E ...sono d'accordo.
    Mi spiego. (Spero, dato che filosofeggio, di non provocare attacchi di orticaria troppo violenti.)
    Intendiamoci : non su "le cose andavano meglio", ma sul "25 anni fa"

    La frase “venticinque anni fa le cose andavano meglio” non è soltanto un modo di dire, un' espressione da bar o un vezzo di nostalgici o di pessimisti al quotidiano: essa rappresenta un vero e proprio fenomeno culturale, che si colloca al crocevia tra filosofia della memoria, antropologia e storia delle mentalità : é una struttura regolare della memoria collettiva.

    Ciò che è importante é la sua cadenza temporale regolare: circa venti/venticinque anni, cioè lo spazio di una generazione. Periodo di tempo ideale in cui il passato, già abbastanza lontano da risultare inaccessibile, ma non così remoto da diventare estraneo, subisce una trasformazione selettiva: i contorni si smussano, le difficoltà si dissolvono, e ciò che resta è una sorta di “passato in rosa”.
    È un “tempo deformante” che filtra il passato fino a produrre un’immagine addolcita, spesso distante dalla realtà storica.
    La durata di una generazione, venti/venticinque anni, rappresenta lo spazio entro il quale un individuo passa dalla giovinezza alla maturità, e quindi dal ruolo di "utilizzatore" al ruolo di "custode" della memoria. Il giovane che vive un presente complesso, nel giro di un paio di decenni diventa l'adulto che, parlando ai più giovani, rimpiange “i suoi tempi”.
    Il ciclo si ripete con impressionante regolarità: ciò che era criticato allora diventa patrimonio nostalgico oggi.

    Sant’Agostino, nelle Confessioni, descriveva la memoria come un “immenso palazzo” in cui l’anima rielabora e trasfigura i ricordi. Bergson (si, il triste ridanciano), nella sua teoria della durata, mostrava come il tempo vissuto soggettivo si distacchi da quello cronologico: ciò che ricordiamo non è un archivio, ma un mosaico emotivo. Cioé, mai una sequenza neutra di fatti, ma un impasto di emozioni, colori, sensazioni. È in questo scarto che si inserisce la deformazione in rosa: i vent’anni non sono un semplice segmento temporale, ma il punto dal quale la memoria filtra e leviga la ruvidità del reale.

    L’idea che "Prima si stava meglio” non appartiene a una singola epoca: è un topos universale. Già Esiodo, nelle "Opere e i giorni", contrapponeva l’età dell’oro al proprio presente decaduto . Ovidio, nelle "Metamorfosi," parlava della progressiva caduta verso un’età del ferro corrotta. Nel Settecento, Rousseau celebrava lo “stato di natura” come tempo di libertà perduta, contrapponendolo alla civiltà contemporanea. Anche filosofi più vicini a noi, come Oswald Spengler con il "Tramonto dell’Occidente", hanno visto nella nostalgia del passato un riflesso della percezione di decadenza.

    La regolarità con cui ogni generazione dichiara la superiorità di quella precedente dimostra che non si tratta di una diagnosi storica, bensì di una struttura della memoria collettiva. Non diversamente da un mito, essa svolge la funzione di dare senso al presente incerto, contrapponendogli un passato stabilizzato, idealizzato, quasi paradisiaco.
    La memoria non é un magazzino statico dove i ricordi stiano, immutabili, come in un deposito di museo : é evolutiva, in ricostruzione continua ed i ricordi sono continuamente riorganizzati in funzione, come dire ?... di schemi "narrativi" o di bisogni identitari.
    A livello collettivo, questo meccanismo produce l’impressione di un’epoca più semplice, più autentica, priva delle tensioni che invece all’epoca erano percepite e lamentate.
    Ironia vuole che proprio negli anni rimpianti si dicesse la stessa cosa dei decenni precedenti: é un ciclo auto-riproduttivo.

    In conclusione, l’affermazione che “vent’anni fa le cose andavano meglio” non deve essere presa come un dato storico, ma come una regolarità antropologica: è il segno che il tempo di una generazione è sufficiente a trasfigurare il vissuto.
    La memoria umana non restituisce il reale, ma lo reinventa secondo bisogni identitari e sociali.
    Vent’anni diventano così la distanza giusta perché le fatiche diventino racconti, le ombre sfumino e il presente trovi nel passato una legittimazione affettuosa.
    E inevitabilmente, fra altri vent’anni, anche il nostro oggi diventerà, per qualcuno, “un tempo migliore”.

  3. #63
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Il passato é una nebbia che riaffiora di tanto in tanto nella memoria ma senza più la forza per essere di nuovo vissuto. È ieri. Non c'é più.
    A volte qualcuno mi chiede di raccontare episodi, esperienze, luoghi dove sono stato, e mi sembra di parlare di un altro, un film che ho visto, una favola che mi é stata raccontata.
    Sarà anche vero che il nostro presente si fonda sulle esperienze passate, ma ogni volta che ho preso un traghetto per attraversare un fiume, poi il traghetto non me lo sono portato a spalla per il resto del percorso, ma l'ho lasciato sul molo.
    Del futuro non ho idea. Quante volte mi sono sbagliato nelle mie aspettative, la vita fa di noi ciò che vuole. Chi ha una fede può pregare il suo Dio perchè esaudisca questo o quel desiderio, chi non ce l'ha si affida alla ragione e a una discreta fiducia nelle proprie capacità di scelta e di controllo. Onestamento non so decidere quale delle due sia l'illusione più grande.
    Il presente é un mistero, un camminare passo dopo passo con gli occhi della meraviglia per ogni circostanza, una sorpresa che suscita ogni volta stupore e incredulità. Ho smesso di credere alla sequenza di causa ed effetto, la realtà del momento é assolutamente anarchica, incontrollabile.
    Per riassumere il tutto con meno parole: viviamo avvolti dal mistero.
    Sei un uomo maturo, profondo, colto, responsabile....
    Mi fa strano non abbia ancora trovato risposta, al mistero della Vita. E soprattutto che non abbia mai riflettuto sull'origine della meraviglia che ti pervade osservandola ai 4 angoli del mondo. Tanto da fotografarla in maniera sempre così bella e coinvolgente.
    amate i vostri nemici

  4. #64
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    Anche oggi la vita può avere un senso, quello che ognuno vuol dargli.

    Al di là dei ritmi di lavoro, malattie, disabilità, periodi di depressione o down.
    E fa bene chi cerca di godersi la vita, le cose belle come crede e come può, finchè può, nel rispetto delle regole sociali e degli altri, non semplicemente starsene ad attendere la morte pregando.
    Ho forse detto di non fare niente e pregare solamente? Fra il correre pazzamente di oggi e l'inedia c'è una via di mezzo ladyhawk: ritrovare ritmi di vita più umani; una volta le famiglie si ritrovavano a tavola, oggi no, ognuno ha i suoi orari. Le poche volte che accade, ognuno - mentre mangia - consulta il suo cellulare. Una volta la domenica era il giorno di festa, distinto dagli altri; oggi tutti i negozi sono aperti, h 24. Una volta davamo senso al nostro lavoro: lavoravamo per i figli e qualsiasi sacrificio lo facevamo per loro. Oggi nemmeno si fanno più, i figli. Costano
    "Tutti sotto lo stesso tendone blu, il Cielo di Dio, credenti di qualsiasi religione e non credenti, con la certezza che l

  5. #65
    رباني L'avatar di King Kong
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    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
    Sei un uomo maturo, profondo, colto, responsabile....
    Mi fa strano non abbia ancora trovato risposta, al mistero della Vita. E soprattutto che non abbia mai riflettuto sull'origine della meraviglia che ti pervade osservandola ai 4 angoli del mondo. Tanto da fotografarla in maniera sempre così bella e coinvolgente.
    Qualcosa deve restare segreto
    Aut hic aut nullubi

  6. #66
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    Qualcosa deve restare segreto
    Giusto! Altrimenti che mistero sarebbe (quello di Pulcinella)!

  7. #67
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    Ho forse detto di non fare niente e pregare solamente? Fra il correre pazzamente di oggi e l'inedia c'è una via di mezzo ladyhawk: ritrovare ritmi di vita più umani; una volta le famiglie si ritrovavano a tavola, oggi no, ognuno ha i suoi orari. Le poche volte che accade, ognuno - mentre mangia - consulta il suo cellulare. Una volta la domenica era il giorno di festa, distinto dagli altri; oggi tutti i negozi sono aperti, h 24. Una volta davamo senso al nostro lavoro: lavoravamo per i figli e qualsiasi sacrificio lo facevamo per loro. Oggi nemmeno si fanno più, i figli. Costano
    Le famiglie una volta si ritrovano a tavola Una volta quando?
    Hai considerato di quanti lavorano ed anche in passato lavoravano nell'industria in particolare su turni?
    Io sono cresciuta negli anni '60, nel pieno del boom economico, fino agli anni '80 con due genitori che lavoravano su turni scambiati, quindi mentre uno faceva il primo turno e tornava alle 14, l' altro/a era a casa e iniziava il suo turno alle 14, per potersi occupare di me dato che non avevo nonni, parenti o baby sitter che potevano occuparsi di me. Quindi potevano pranzare insieme? No. Eppure sono cresciuta ugualmente.
    Giusto la domenica forse quando mia madre non faceva lo straordinario in fabbrica
    Mio suocero per diversi anni "pranzava" con la famiglia solo alle feste di Natale e Pasqua, o se aveva qualche giorno di ferie perchè la famiglia stava giù al sud e lui al nord a lavorare e quando s'è portato qui la famiglia solo la sera e perchè mia suocera era casalinga
    Tutta colpa dell'industrializzazione e il lavoro su turni! Aboliamoli!
    E tutta colpa delle donne che hanno voluto emanciparsi e voluto/dovuto lavorare fuori casa ecchecaspita! Aboliamo pure l'emancipazione e il lavoro femminile!


    Ecco l'unica cosa su cui concordo è che non sarebbe necessario che i negozi restino aperti anche la domenica e fino a tarda sera ma....i centri commerciali danno da lavorare ad un sacco di persone anche per la ristorazione che c'è dentro e comunque si lavora anche lì su turni che possono non coincidere con gli altri membri della famiglia che siano figli o mariti e mogli/ compagni/gne.
    Hai idea di quanti lavori, non solo in campo medico e ospedali, si svolgono su turni?
    I ritmi....si va al risparmio di assunzioni e a volte in certi settori manco si trovano.
    A proposito.... è necessario che i centri estetici cinesi dove fanno le unghie mani e piedi stiano aperti anche la domenica tutto il giorno?
    E i taglia cuce cinesi?
    Ma ste povere cinesine ce l'avranno l'iscrizione al sindacato?
    Cosa dovrebbero fare le persone che vivono in questa epoca con le proposte lavorative di oggi?
    Andare a rubare? Ma forse anche lì potrebbero esserci orari che non coincidono....o tornare tutti zappaterra con i ritmi della terra e delle stagioni?
    O tutti impiegati nella pubblica amministrazione?

    Che poi quelle volte che si sta a tavola si sta davanti al telefono....basta buttarlo fuori dalla finestra
    A me piacerebbe vedere se in certi paesi extraeuropei dove la manodopera costa nulla che ritmi di lavoro hanno, migliori dei nostri? Lavorano meno ore?
    Corrono di meno?
    Perchè mi sa che "correre" è il prezzo che dobbiamo pagare per l'evoluzione tecnologica, industriale e tutte le comodità dell'era moderna.
    La vita è veramente molto semplice, ma noi insistiamo nel renderla complicata.
    Confucio

  8. #68
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    E dunque tappiamoci il naso e continuiamo così ladyhawk? Va benissimo così? Tutte le cose che hai scritto sono vere; ma ti ripeto che io non facevo un discorso sindacale. O economico o finanziario. Mi chiedevo - e vi chiedevo - se non esista una via di mezzo in grado di farci tornare a gustare il tempo, ad assaporare il tempo, a ri-appropriarci del tempo, a vivere il tempo con meno ansia e meno frenesia di adesso; prendo atto che la tua risposta è no?
    "Tutti sotto lo stesso tendone blu, il Cielo di Dio, credenti di qualsiasi religione e non credenti, con la certezza che l

  9. #69
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    Mi chiedevo - e vi chiedevo - se non esista una via di mezzo in grado di farci tornare a gustare il tempo, ad assaporare il tempo, a ri-appropriarci del tempo, a vivere il tempo con meno ansia e meno frenesia di adesso; prendo atto che la tua risposta è no?
    Sarei lieta di sentire la tua soluzione (una o più) alla questione.
    Grazie

  10. #70
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    E dunque tappiamoci il naso e continuiamo così ladyhawk? Va benissimo così? Tutte le cose che hai scritto sono vere; ma ti ripeto che io non facevo un discorso sindacale. O economico o finanziario. Mi chiedevo - e vi chiedevo - se non esista una via di mezzo in grado di farci tornare a gustare il tempo, ad assaporare il tempo, a ri-appropriarci del tempo, a vivere il tempo con meno ansia e meno frenesia di adesso; prendo atto che la tua risposta è no?
    Ti sbagli!
    Si può utilizzare al meglio il tempo che si ha, poco o tanto che sia anche oggi, chi pregando chi praticando le attività che più danno soddisfazione

    Invece io mi chiedo e ti chiedo come tu pensi di ri-appropriarci del tempo e vivere con meno ansia?
    Hai la ricetta magica?


    Piangersi addosso e sognare "ah come si stava meglio....quando...." fa star meglio?
    E allora tu continua così e non dimenticare di pregare mi raccomando che sicuramente il mondo cambierà

    Nostalgico dei" vecchi tempi"? Vuoi tornare indietro nel tempo?
    Prova con la macchina del tempo, sarai più fortunato.
    La vita è veramente molto semplice, ma noi insistiamo nel renderla complicata.
    Confucio

  11. #71
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    Ti sbagli!
    Si può utilizzare al meglio il tempo che si ha, poco o tanto che sia anche oggi, chi pregando chi praticando le attività che più danno soddisfazione

    Invece io mi chiedo e ti chiedo come tu pensi di ri-appropriarci del tempo e vivere con meno ansia?
    Hai la ricetta magica?


    Piangersi addosso e sognare "ah come si stava meglio....quando...." fa star meglio?
    E allora tu continua così e non dimenticare di pregare mi raccomando che sicuramente il mondo cambierà

    Nostalgico dei" vecchi tempi"? Vuoi tornare indietro nel tempo?
    Prova con la macchina del tempo, sarai più fortunato.
    Rispondo a te e ad astrid

    Siamo noi chiamati a dominare il tempo; non viceversa! Più reale e meno virtuale, ladyhawk. Più incontri con le persone e meno con i nick-name. Più cura della famiglia e dei nostri cari, meno degli hobby e dei "passa-tempo". Più pranzi e cene a casa, meno aperitivi con gli amici da postare sulla rete. Dopo cena si parla coi figli, non si va a padel o a giocare a poker. Più cinema in sala e meno net-flix. Più passeggiate in natura e meno corse in auto da un punto all'altro della città. La domenica si va a messa, non ai centri commerciali
    "Tutti sotto lo stesso tendone blu, il Cielo di Dio, credenti di qualsiasi religione e non credenti, con la certezza che l

  12. #72
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    Siamo noi chiamati a dominare il tempo; non viceversa! Più reale e meno virtuale, ladyhawk. Più incontri con le persone e meno con i nick-name. Più cura della famiglia e dei nostri cari, meno degli hobby e dei "passa-tempo". Più pranzi e cene a casa, meno aperitivi con gli amici da postare sulla rete. Dopo cena si parla coi figli, non si va a padel o a giocare a poker. Più cinema in sala e meno net-flix. Più passeggiate in natura e meno corse in auto da un punto all'altro della città. La domenica si va a messa, non ai centri commerciali
    Caspita Pace, ma allora se passo da Cono poi faccio un salto anche da te!
    Dice Googlemap che con la FI-PI-LI sono 20 minuti scarsi.

  13. #73
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    Siamo noi chiamati a dominare il tempo; non viceversa! Più reale e meno virtuale, ladyhawk. Più incontri con le persone e meno con i nick-name. Più cura della famiglia e dei nostri cari, meno degli hobby e dei "passa-tempo". Più pranzi e cene a casa, meno aperitivi con gli amici da postare sulla rete. Dopo cena si parla coi figli, non si va a padel o a giocare a poker. Più cinema in sala e meno net-flix. Più passeggiate in natura e meno corse in auto da un punto all'altro della città. La domenica si va a messa, non ai centri commerciali
    Come rompersi i coglioni per tutta la vita insomma
    Pienamente funzionante e programmata in tecniche multiple

  14. #74
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  15. #75
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    Siamo noi chiamati a dominare il tempo; non viceversa! Più reale e meno virtuale, ladyhawk. Più incontri con le persone e meno con i nick-name. Più cura della famiglia e dei nostri cari, meno degli hobby e dei "passa-tempo". Più pranzi e cene a casa, meno aperitivi con gli amici da postare sulla rete. Dopo cena si parla coi figli, non si va a padel o a giocare a poker. Più cinema in sala e meno net-flix. Più passeggiate in natura e meno corse in auto da un punto all'altro della città. La domenica si va a messa, non ai centri commerciali
    Tu sei convinto di poter dominare il "tempo"?
    Io il tempo inteso come intervallo tra un evento e l'altro in una sequenza di eventi, lo uso, lo utilizzo, non lo domino.

    Riguardo all'utilizzo del proprio tempo libero ognuno sceglie quello che è più giusto per sé in base alla propria vita e relazioni che ha.
    E a messa vacci te alla domenica, non è che l'unica alternativa al centro commerciale debba essere la messa.
    La vita è veramente molto semplice, ma noi insistiamo nel renderla complicata.
    Confucio

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