Tantissimi giovani Barbarina! La cerchia di amici dei nostri figli, quelli figli di coppie che conosciamo e anche chi viene da noi al Centro di ascolto per un consiglio, un colloquio o un semplice pour parler....
La situazione è esattamente quella descritta in questo libro, che ti consiglio vivamente di leggere se hai figli adolescenti.
In una nuova edizione completamente rivista e aggiornata del bestseller Tutto troppo presto, Alberto Pellai torna a occuparsi di una delle sfide più spinose che i genitori e gli educatori di oggi si trovano ad affrontare: il rapporto tra sessualità e nuove tecnologie, e le competenze necessarie agli adulti per prendersi cura del benessere digitale dei ragazzi.
Preadolescenti e adolescenti sono sottoposti a continue e pressanti sollecitazioni che li spingono a volere tutto e subito, a fare tutto troppo presto e a esporsi a pericoli di cui non comprendono la portata. Immersi nel flusso dei social network, sono indotti a combattere contro il proprio corpo (convincendosi di dover essere sempre belli e sexy), contro gli amici (per sembrare più grandi e migliori), contro se stessi (entrando in una spirale di comportamenti promiscui e rischiosi). La tecnologia rende accessibili in un clic contenuti ed esperienze che i giovanissimi non sono in grado di capire e gestire, finendo così per farsi un’idea distorta della sessualità e mettendo a rischio la propria salute fisica e psicologica.
Sexting, pornografia, adescamento online e sessualizzazione precoce sono temi di cui si sente parlare sempre più di frequente, ma davanti ai quali i genitori sono spesso disarmati. Grazie a questo volume, anche gli argomenti più complessi potranno essere affrontati e prevenuti in famiglia, senza reticenze e tabù, in un’atmosfera di dialogo aperto e costruttivo in cui gli adulti sappiano riconquistare un ruolo educativo. Alberto Pellai fornisce a genitori e insegnanti gli strumenti utili per captare i messaggi e affrontare comportamenti a rischio, in un manuale che prende le mosse da una serie di casi reali per offrire spunti di riflessione, consigli pratici e risposte sui temi caldi.
https://www.deagostinilibri.it/libri...-troppo-presto
Alberto Pellai (Somma Lombardo, 16 dicembre 1964) è un medico, psicoterapeuta, ricercatore e scrittore italiano.
https://it.wikipedia.org/wiki/Alberto_Pellai
Ultima modifica di conogelato; 19-09-2025 alle 06:40
amate i vostri nemici
“Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]
Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità [cit: Manifesto futurista] .
la lingua batte...
a me, per semplice logica, pare che quel "senza impegno" testimoni proprio l'attrazione, visto che altra motivazione non c'è;
semmai, è proprio la relazione "impegnata" che facilmente deroga dall'autentica attrazione in favore di benefici di status e progetti personali, con tutti i guai che vengono fuori una volta che quegli obiettivi sono consolidati e ci si rende conto che quel cemento di desiderio è insufficiente in origine;
tutto il tuo costrutto è viziato da questa paura della solitudine/abbandono, che è una condizione insita nel desiderio; perciò, ti aggrappi a quella disciplina istituzionalizzata del matrimonio indissolubile come una specie di assicurazione, costi quel che costi; ma il costo, sul piano della tua condizione umorale è che:
a) sprizzi invidia da tutti i pori per i maschi che hanno meno paura ed esplorano, come vorresti ma non osi; infatti, li vuoi tutti sposati con chi reputi conveniente, anche se a loro non va - vedi caso Lorella - perché questo attenua quell'invidia; un sentimento comunissimo e comprensibile; altrimenti, non si spiegherebbe il successo della stampa dedicata al gossip; ma la cosa che ti manda nei pazzi proprio è
b) quando è direttamente la donna a esprimere quel desiderio e materializza il fantasma di essere abbandonato; lì ti parte proprio l'embolo della stizza, e ci torni sempre, con una foga tale da rimuovere qualsiasi inibizione a risultare meschino, tanto è sovrastante quel sentimento;
ora, non c'è niente di male ad avere paura; tutti abbiamo paura; ma tirare in ballo giudizi morali di tenore ambizioso e impegnativo per compensare fragilità personali ti disconnette dal tuo stesso mondo di sentimenti, che non è quello delle cazzate irrilevanti che ci raccontiamo qui, e a cui non crede nessuno.
c'� del lardo in Garfagnana
.
Ultima modifica di restodelcarlino; 19-09-2025 alle 08:24 Motivo: bis
Si, appunto. Anzi, direi che oggi di attrazine ce n'è molta di più. Anche perché la si può vivere liberamente e senza troppi paletti.
Il punto sta nel fatto che si possa considerare un problema il non avere voglia di impegnarsi seriamente. Ognuno vivrà come meglio crede la propria vita sentimentale ed emotiva.
Poi sta cosa che "l'uomo è sempre più femminile e la donna sempre più mascolina", concetto retaggio del peggior patriarcato, mi fa venire i brividi.
Se l'uomo si sente "femminile" qual è il problema? Che poi, io vorrei capire cosa vorrebbe dire che l'uomo è "effeminato". Se ti riferisci al fatto che oggi anche gli uomini si depilano e si prendono cura del proprio corpo, ma ben venga.
In Portogallo ad esempio si depilano tutti, giovani e vecchi. Questa estate girando le spiagge non ne ho trovato uno col petto villoso. E ci sono i centri estetici specializzati nella cura dell'uomo. Non vedo cosa vi sia di male. Sono scelte. Così come non c'è nulla di male nella donna a cui invece magari non frega una cippa di depilarsi, o che non va dall'estetista. Scelte. Tutte legittime.
“Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]
Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità [cit: Manifesto futurista] .
"Tutti sotto lo stesso tendone blu, il Cielo di Dio, credenti di qualsiasi religione e non credenti, con la certezza che l
Ma guarda che oggi di donne così ce ne sono molte di più!
Un tempo la donna non poteva "essere se stessa", perché doveva sottostare a regole morali, al patriarcato, al fatto di essere "proprietà" di padre o marito.
Oggi siamo libere di essere noi stesse e di vivere come meglio crediamo. Ed è questo che infastidisce voialtri...
“Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]
Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità [cit: Manifesto futurista] .
“Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]
Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità [cit: Manifesto futurista] .
-Healthy body, clear mind, peaceful spirit-
-Where there’s will there’s a way-
-Work hard have fun & be nice-
Mah, in realtà no.
Se sei indipendente puoi vivere come credi. LAscia stare che poi possono esserci condizionamenti sociali, che quelli ovviamente permangono, ma almeno ti liberi di quelli familiari. Non sei dipendente dal marito che ti mantiene e ch pretende che tu tenga pulita e in ordine la casa e che cresca i figli. Quindi puoi scegliere di fare carriera, di stare per conto tuo, di viaggiare, di fare quel che ti pare.
“Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]
Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità [cit: Manifesto futurista] .