
Originariamente Scritto da
axeUgene
più che una formula, è un modo all'interno di una relazione definita; ma anche le altre cose non esulano da porre dei paletti ai terzi:
perché il punto su cui si ritonfa in pubblico è sempre quello di comunicare a livello sociale - non intimo - a) il proprio status di disponibilità; di conseguenza b) l'eventualità di rappresentare una mina vagante personale, oppure un'ideologia che mette in discussione quelle altrui;
vedi bene che se in una tavolata ti capita il tradizionalista che la vede come Cono sei avvertita che nel caso in cui si discuta di libertà verosimilmente saresti esposta a un giudizio, con tutto l'armamentario del passaparola, ecc... ci sono persone apparentemente liberali che non hanno piacere ad includere coppie "extra" o a renderle note ai figli, e persino quelle stesse coppie a provare imbarazzo nel manifestarsi in pubblico, per timore del giudizio;
incasellare è una specie di etichetta, che varia nel tempo, ma ha la stessa funzione di tutela sociale nei rapporti coi terzi; poi, ognuno ha l'esperienza e la sensibilità per immaginare quello che non si dice esplicitamente;
il mio socio, che non era proprio un cretino, per 10 anni non si è accorto che i due baristi a fianco erano una coppia gay, nonostante un concentrato di segnali esteriori e circostanziali ne facesse quasi delle macchiette; al suo dubbio, un nostro amico e collaboratore: "ma, mi pigli per il culo ?"
magari tu sei in grado di "sentire" le tresche o intuire certi tratti di relazione dall'osservazione in pubblico di persone che non dichiarano; ti accorgi di una donna più esuberante del suo ruolo, oppure del fidanzato che ti puzza di uno che ci prova con altre se può, ma quelli avrebbero difficoltà a rendere esplicite in pubblico propensioni che tra loro possono aver metabolizzato.