Li abbiamo visti partire, uno dopo l’altro.
Con la valigia carica di formule e nostalgia, di sogni infranti e borse di studio insufficienti.
Giacomo Bartolucci, Daniel Maria Busiello, Matteo Ciarchi, Alberto Corticelli, Ivan Di Terlizzi, Fabrizio Olmeda, Vincenzo Maria Schimmenti. Nomi che suonano come un elenco di caduti sul fronte del sapere.
Sono andati via, attratti da laboratori luminosi, stipendi veri, riconoscimento.
Là dove la ricerca non è “un hobby con partita IVA”, dove un microscopio non si ottiene per raccomandazione e la parola merito non è una bestemmia.
Sono andati via, portando con sé conoscenze raffinate, tecniche sottili, il patrimonio invisibile che l’Italia ha coltivato e poi disperso come un vino lasciato svaporare.
Abbiamo perso il sapere, la scienza, la dignità della mente operosa e creativa
Perso il futuro, forse.
Oggi i loro nomi compaiono in Istituti prestigiosi: Max Planck Institute for the Physics of Complex Systems a Dresda, Dipartimento di Fisica fondamentale di Barcellona, l' Institute of Science and Technology Austria (ISTA).
Vincitori di un ambito premio internazionale per un lavoro grandioso, un modello matematico che descrive l’equilibrio perfetto di una miscela complessa, la trasformazione armoniosa di due elementi in un tutto omogeneo stabile.
Una ricerca che unisce la fisica e la chimica per risolvere un problema atavico dell'uomo: la fame.
“Phase Behavior of Cacio and Pepe Sauce”
La transizione durante la preparazione del cacio e pepe, al fine di evitare grumi: premio ig-nobel per la Fisica, 2025
https://www.researchgate.net/publica...and_Pepe_sauce
"Fuga dei cervelli"
vabbé
ma abbiamo veramente perso qualcosa?
vassapé