Ronald Gower, Amleto, 1888. La statua in bronzo è al William Shakespeare Memorial, Bancroft Gardens di Stratford Upon Avon, Warwickshire, Regno Unito.
Amleto , contempla lo scheletro di un cranio e s'interroga sul significato della vita.
Kurono, Carlino, emeriti nel saper interrogare l’intelligenza artificiale, cosa dice questa in merito al “senso della vita” ?
Nella filosofia, psicologia, letteratura e poesia la domanda sul senso della vita è un tema ricorrente.
A proposito di questa, ho rinvenuto tra le mie carte sparse un vecchio articolo del 9 – 8 – 2020 pubblicato sull’inserto settimanale “Domenica” del “Il Sole 24 Ore e scritto dal prof. Vittorio Pelligra, docente di politica economica e comportamentale nell’Università di Cagliari.
Pelligra si chiede “In che modo tentare di cogliere il significato della propria esistenza ?
‘Dare un senso’ (= significato) vuol dire raccontare la propria storia, evidenziare la trama della nostra vita, i suoi protagonisti principali e i comprimari, gli antefatti, le svolte, i colpi di scena.
Se qualcuno ci chiedesse di descriverci e come le esperienze che abbiamo vissuto ci hanno reso ciò che siamo o ciò che crediamo di essere, la risposta non può che essere data in forma di narrazione, di un racconto capace di integrare nella sua struttura ciò che pensiamo ci definisca in maniera univoca: i nostri valori, le nostre capacità, la nostra storia passata, i nostri successi, gli sbagli, le giustificazioni, e poi il presente e ciò che ci aspettiamo e desideriamo per il futuro, nostro e delle persone a cui teniamo di più.
Una storia ben raccontata è capace di mettere ordine nella caotica confusione della vita, del nostro microcosmo.
Lo studio della personalità è capire che ciò che siamo dipende da ciò che ci raccontiamo di essere. Il nostro sviluppo e la nostra crescita individuale dipendono in maniera cruciale da questo continuo gioco di rimandi tra la realtà e il modo in cui rappresentiamo tale realtà, modo che, a sua volta, plasma e determina quella stessa realtà, per il semplice fatto di descriverla. Questo processo di costruzione di significato (sense-making) che raccontiamo risponde ad uno dei bisogni dell’essere umano: la comprensione del proprio io. E, per rispondere in maniera adeguata a questo bisogno, il racconto della nostra storia deve condurci a soddisfare alcuni bisogni specifici che, insieme, danno struttura e forma al racconto.
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