Horizon: parola latina che nel tempo i parlanti la lingua italiana hanno fatto diventare “orizzonte”. E penso alla linea dell’orizzonte nelle atmosfere malinconiche dei paesaggi lacustri.
Rammento anche la poesia “L’infinito”, scritta da Giacomo Leopardi.
"Sempre caro mi fu quest'ermo colle,
e questa siepe, che da tanta parte
dell'ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminati
spazi di là da quella, e sovrumani
silenzi, e profondissima quiete
io nel pensier mi fingo, ove per poco
il cor non si spaura.
[…]"
L’orizzonte: linea immaginaria che ci capita di guardare dalla spiaggia, quando il cielo sembra toccare il mare,
oltre la quale non riusciamo a vedere a causa della curvatura terrestre, dovuta alla forma pseudosferica della Terra.
Fino a quale distanza riusciamo a vedere ? Dipende ! Gli esperti ci informano che dipende da vari elementi.
La rifrazione della luce: tale fenomeno è una deviazione del percorso della luce che segue una linea non più retta ma spezzata; dipende dalle diverse condizioni degli strati gassosi dell’aria dovute alla diversa densità che è correlata a temperatura, umidità e quota.
In condizioni particolari quindi può capitare di vedere ciò che normalmente ci è precluso.
Altri elementi di disturbo per una buona visione:
la foschia, riduce il contrasto la definizione dell’oggetto osservato;
le particelle chiamate aerosol ma dette comunemente pulviscolo. Sono queste particelle i principali ostacoli alla propagazione della luce in atmosfera, pertanto le migliori condizioni di visibilità si hanno quando c'è poco aerosol e bassa umidità.
La visibilità migliora con vento di Tramontana che apporta aria secca e pulita da Nord e permette di avere buona visibilità.
La distanza dell'orizzonte è direttamente proporzionale all'altitudine dell'osservatore rispetto alla superficie terrestre. Più ci troviamo in alto, più l’orizzonte si allontana permettendoci una più ampia visibilità.
Per effetto della rifrazione della luce che attraversa gli strati di atmosfera non omogenei, la linea d'orizzonte si allontana, permette di "vedere di più".
L’osservatore su una spiaggia che guarda in lontananza l’orizzonte marino, questo gli appare a circa 4 km di distanza.
Se è su un faro alto 60 mt il suo orizzonte dista 28 km; se sta in Liguria, su un'altura di 50m, riesce a vedere i monti della Corsica che sono ad una distanza di 200 Km.
Tali calcoli sono validi solo se in perfette condizioni di luminosità e di trasparenza dell’atmosfera, anche se la rifrazione atmosferica, dovuta a passaggi della luce in strati diversamente omogenei, esalta le ampiezze della visuale.
King, dicono che per quanto concerne la curvatura terrestre, non dobbiamo farci ingannare dagli effetti fotografici nelle fotografie scattate con "grand’angolo". Si può notare, in alcuni casi, la "falsa curvatura" della linea dell’orizzonte determinata dal tipo di inquadratura:
se prendiamo un’inquadratura con "poco cielo" vedremo un orizzonte che sembrerà un dosso,
se prendiamo un’inquadratura con "tanto cielo" vedremo un orizzonte concavo.
Sono effetti prospettici, distorsioni ottiche, perché le visuali non sono state situate correttamente sull’asse ottico dell’apparecchio fotografico, perciò la linea tondeggiante non evidenzia la curvatura terrestre.
King, esperto fotografo, è vero ciò che dicono ?![]()




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