Vi era in quel periodo uno strano fenomeno, che i più chiamavano sparizioni improvvise, alcuni ectoplasmi virtuali, avevano l’abitudine di apparire improvvisamente e lanciare fuoco e fiamme, alcuni raccontavano di leggende lontane, altri di fatti e fatterelli di vita quotidiana, qualche sonetto, alcuni racconti, trame oscure, grandi citazioni, esempi di fede estrema, esperienze vissute, grandi letture, ma ogni tanto, non si sa né come, né perché, alcuni scomparivano senza lasciare alcuna traccia, difatti venne incaricato un esperto di ectoplasmi affinché comprendesse questo strano fenomeno.
Ogni studio si rivelò vano, l’affannosa ricerca di un perché non ebbe risposta, alcuni iniziarono a credere che il silenzio fosse la risposta migliore, la più saggia; altri si ritirano in buon ordine lasciando spazio ai lenti esordi.
Gli esordienti avevano la strana abitudine di avvitarsi, probabilmente su sé stessi, forse scoprirono casualmente il moto perpetuo.
I fatti furono ripiegati e conservati in un luogo ameno, mentre bot virtuali si nutrivano di speranza. Numeri a caso apparivano e scomparivano in quello strano mondo lentamente stava arrivando l’oblio; dove la polvere virtuale iniziava a posarsi senza sosta.
Per trovare un rimedio venne invocata la IA, una creatura semi aliena che si sorreggeva sui dubbi altrui, oh fede, oh speranza di conoscenza, chiamata in causa dal mistero, ma neppure le forze di quell’essere bastarono a comprendere quel fenomeno, che iniziò a dare strane risposte.
La prima fu sibillina: Quando le reti tacciono il momento è sacro.
Nessuno comprese l’arcano. Alcuni provano con l’anagramma, altri attraverso l’analisi del testo, i più impavidi provarono con la crittografia, ma nulla il mistero, era ancora più fitto.
Si iniziò allora un gioco, ognuno scriveva una frase e l’altro doveva completarla, ma pure questo non servì a molto; infatti, anche altri scomparvero attraverso i canali, forse persi dentro a qualche memoria, un vecchio hard disk, un file stropicciato, qualche megabyte, una vecchia ram tenuta in un cassetto, il cloud aveva iniziato a nutrirsi di immagini, pareva che non mangiasse altro.
La seconda risposta fu ancora più misteriosa: quando il mare è calmo i pesci nuotano.
Il testo venne inviato al famoso ministero del pensiero, ove regnava il silenzio assoluto.
Infatti, il testo non venne mai letto.
I poveri astanti rimasti vagavano tra i flutti, ramaglie di discorsi restavano inconclusi, fino a quando le parole iniziarono a perdersi, la prima che scomparve fu il saluto, una strana forma di comunicazione prese il suo posto, una specie di essere prese a interagire con tutti, era sempre gentile, dava risposte banali, ma si sa nessuno è perfetto.
Intanto altri scomparvero, i dubbi diventarono certezze:” hanno rubato le parole sussurrava qualcuno, forse le hanno prese solo in prestito diceva un altro”.
“Proviamo a cercarle in un campo semantico”, disse un altro.
Ma nulla, ma mentre il silenzio cadeva come gelida neve, venne ritrovato un vecchio adagio, forse dimenticato “se non sai dove stai andando, non ci arriverai mai”.
Quella sera alcuni compresero che presto le parole sarebbero tornate. Forse…



Rispondi Citando



